mercoledì 26 novembre 2025

LA COPPA NISSENA VINCE IL SUPERSALITA, LA MONTE ERICE È CHIAMATA AL RILANCIO

Ci sono decisioni che raccontano molto più di un semplice calendario sportivo. La titolazione della Coppa Nissena 2026 come prova di SuperSalita appartiene a questa categoria: un gesto che non si limita a definire un ruolo agonistico, ma che fotografa il valore di una comunità che ha scelto di crederci davvero. 
È la prova che quando un territorio converge su un obiettivo comune, la storia può diventare motore di sviluppo, orgoglio e riconoscimento nazionale.


Caltanissetta ce l’ha fatta, e non per caso. Ha convinto ACI Sport, ha rispettato standard severi, ha costruito un progetto che non aveva nulla dell’improvvisazione. Ma soprattutto ha dimostrato una qualità che spesso, nell’Italia frammentata dei piccoli ego e dei grandi alibi, manca: la capacità di lavorare insieme.

L’Automobile Club Caltanissetta, il Comune, il Libero Consorzio, l’assessorato allo Sport: ognuno ha messo il proprio mattone, nessuno si è tirato indietro. E il risultato è arrivato, pesante e meritato. La Coppa Nissena torna sul palcoscenico più prestigioso delle cronoscalate, confermandosi la “decana” non solo per anzianità, ma per identità e continuità.

Un successo che va oltre lo sport

Nell’epoca in cui ogni evento motoristico è anche narrazione, marketing territoriale e patrimonio culturale, la Coppa Nissena ottiene una consacrazione che supera il rumore dei motori. 

Inserita nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, la gara nissena è memoria collettiva, storia viva, tradizione che continua a generare economia. È un pezzo di Sicilia che sale sul palco non per folklore, ma per competenza e serietà organizzativa.

L’altra faccia della medaglia: lo “schiaffo” alla Monte Erice

Ma ogni decisione che assegna un onore, inevitabilmente, genera anche un’ombra. E a Erice, nel Trapanese, la notizia è arrivata come un colpo imprevisto. Forse ingiusto, forse inevitabile. Sicuramente doloroso.

La Cronoscalata Monte Erice è una delle gare più iconiche del motorsport italiano. Ha una tradizione profondissima, un fascino che pochi tracciati possono vantare. È comprensibile che gli appassionati parlino di “schiaffo”.
Eppure, la verità non sta da una parte sola: la Monte Erice non è stata sconfitta.

È stato premiato chi, oggi, ha saputo dimostrare maggiore continuità, progettualità e garanzie. 
La SuperSalita è un campionato a rotazione: gli equilibri cambiano, le eccellenze tornano. Non è detto che il futuro non riporti Erice al centro della scena.

La tradizione non basta più

Il motorsport moderno è meritocratico, spesso spietato. Le rendite di posizione non funzionano più. Oggi servono organizzazione impeccabile, sicurezza totale, visione amministrativa e capacità di generare un indotto vero.

La Coppa Nissena ha mostrato di possedere tutto questo. Per questo è stata scelta.
Erice lo ha dimostrato in passato, e potrà farlo di nuovo. La sua sfida, adesso, è trasformare l’amarezza in slancio: investire, rinnovare, rilanciare. Perché la Sicilia delle cronoscalate non può permettersi campanili in conflitto. Può, invece, ambire a presentarsi come un sistema unito, competitivo, capace di diventare un modello nazionale.

Non un epilogo, ma un nuovo capitolo

La SuperSalita 2026 assegnata a Caltanissetta non è un punto d’arrivo. È un punto di ripartenza.
Per la città, per la Coppa Nissena, per tutto il motorsport siciliano.

Oggi c’è chi festeggia e chi mastica amaro. 
È naturale.
Ma al di là dei titoli e delle rivalità locali, ciò che conta davvero è che le corse in salita italiane continuino a crescere. La tradizione è un valore, certo. Ma il futuro si conquista solo con la visione.

E quest’anno, la Coppa Nissena ha dimostrato di averne più di tutti.

Foto: fonte web




ERICE IN ATTESA, LA NISSENA IN ASCESA: IL NUOVO EQUILIBRIO DELLE SALITE

Due giganti, un solo patrimonio 

Nel mondo delle cronoscalate italiane esistono nomi che non hanno bisogno di essere spiegati. 
Sono luoghi, più che gare. Identità, più che eventi. 

Erice appartiene a questa categoria ristretta e privilegiata: una Regina riconosciuta, un simbolo assoluto del motorsport nazionale, un appuntamento che da decenni fonde cultura, paesaggio e velocità nella più perfetta delle alchimie.

La sua esclusione dal Campionato Italiano SuperSalita 2026, però, ha scosso molti. Una gara che è patrimonio culturale prima ancora che sportivo difficilmente può essere trattata come una casella qualsiasi in un calendario. La delusione è comprensibile, quasi inevitabile. Ma non è tutto così semplice.

Perché se è vero che Erice rappresenta il mito, è altrettanto vero che la Coppa Nissena ha saputo interpretare il presente.

Caltanissetta non ha conquistato la titolazione SuperSalita sull’onda del romanticismo o della tradizione: l’ha vinta con la concretezza, con la capacità di ascoltare e soddisfare le esigenze di ACI Sport, con la volontà, rara, di unire istituzioni e territorio in un progetto solido. 

La 71ª Coppa Nissena non viene premiata per la sua storia, ma per la visione che ha saputo mettere in campo.

Ed è qui che nasce la riflessione più profonda, quella che riguarda la Sicilia del motorsport. 

La Monte Erice non è stata sconfitta: è stata semplicemente superata, in questa fase, da un modello organizzativo più attuale. E questa non è un’onta. 
È un invito. Un pungolo a rilanciare, a evolvere senza perdere l’anima, a far sì che la regalità della cronoscalata ericina sia accompagnata da un progetto altrettanto forte.

Perché il prestigio della Monte Erice non si misura con una titolazione. Non si eclissa per un calendario. 
La sua magia vive a prescindere da un timbro federale, perché alcune gare appartengono al patrimonio emotivo di un Paese molto più di quanto appartengano alle sue classificazioni sportive.

Dall’altra parte, la Coppa Nissena dimostra che oggi la storia non basta: serve visione, serve organizzazione, serve la capacità di trasformare un passato glorioso in un futuro credibile. E, quando questo avviene, i risultati arrivano.

C’è però un’ultima verità, forse la più importante: la Sicilia non può permettersi guerre di campanile. 
Erice e Caltanissetta non sono rivali; sono complementari. Una rappresenta la regalità, l’altra la rinascita moderna. 
Una è il mito intramontabile, l’altra è il segnale che innovare è possibile. Insieme non solo fanno la storia delle salite italiane: la custodiscono.

Nel 2026 sarà Caltanissetta a godersi la ribalta. Ed è giusto così.
Ma la Monte Erice non arretra, non sbiadisce, non vacilla: resta un monumento vivente del motorsport italiano.

La Coppa Nissena ha vinto una sfida di sistema.
La Monte Erice continua a incarnare un prestigio che nessun regolamento potrà scalfire.

E allora la conclusione è semplice: due giganti, un solo patrimonio.
Un patrimonio che nessuna titolazione potrà mai dividere.



domenica 23 novembre 2025

LAS VEGAS SHOCK: MCLAREN SQUALIFICATE, VERSTAPPEN RIAPRE IL MONDIALE

Una notte già scintillante di luci e spettacolo si è trasformata in un terremoto sportivo: la FIA ha ufficializzato la squalifica delle due McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri dal Gran Premio di Las Vegas. Una decisione arrivata a oltre quattro ore dal traguardo, dopo una lunga investigazione che ha ribaltato l’ordine d’arrivo e riacceso prepotentemente la lotta al titolo iridato.

Il caso: consumo irregolare del fondo

Le verifiche tecniche post-gara hanno evidenziato un eccessivo consumo dei pattini posteriori del plank, il fondo in legno composito che per regolamento deve mantenere uno spessore minimo di 9 millimetri. Le misurazioni effettuate dai tecnici FIA – e successivamente ripetute alla presenza dei commissari e di tre rappresentanti McLaren – hanno confermato l’irregolarità: in entrambi i casi lo spessore risultava addirittura inferiore rispetto alle prime rilevazioni del delegato tecnico Jo Bauer.

Nonostante la difesa del team di Woking, che ha invocato circostanze attenuanti – porpoising imprevisto, condizioni meteo complicate, prove libere ridotte e potenziali danni accidentali – la FIA è stata categorica: il regolamento non prevede sanzioni alternative. Come già accaduto quest’anno a Hamilton in Cina e a Hülkenberg in Bahrain, la violazione dell’articolo 3.5.9 comporta l’esclusione automatica dalla classifica.

Le avvisaglie già in gara: Norris aveva alzato il piede

Il comportamento anomalo della McLaren #4 negli ultimi giri aveva subito insospettito. Norris aveva iniziato ad alzare il piede a fine rettilineo, situazione inizialmente attribuita al risparmio carburante. Col senno di poi, quel lift and coast sembra piuttosto un tentativo di contenere l’usura del fondo, come già visto in passato con Ferrari e Leclerc in circostanze simili. Anche un team radio enigmatico – “Devo davvero superare Russell?” – aveva fatto suonare più di un campanello.

L’indagine: Tombazis va nel box McLaren

Il primo campanello d’allarme è stato lanciato da Ted Kravitz di Sky UK, che ha notato l’arrivo di Nikolas Tombazis, responsabile dei regolamenti FIA, nel box del team. Poco dopo è arrivato il documento ufficiale: entrambe le McLaren sotto investigazione per sospetta eccessiva usura del plank.

I piloti e i rappresentanti della scuderia britannica sono stati convocati dagli steward alle 8.45 italiane (23.45 a Las Vegas). La sentenza è arrivata solo due ore dopo: entrambe le monoposto squalificate.

L’ordine d’arrivo rivoluzionato

La decisione ha modificato radicalmente la classifica del GP:

1° Max Verstappen

2° George Russell (promosso)

3° Kimi Antonelli (primo podio della carriera)

4° Charles Leclerc, beffato per un soffio e amareggiato dopo la penalità per falsa partenza

Entrano in zona punti anche Esteban Ocon e Oliver Bearman, rispettivamente 11° e 12° al traguardo.

Un vero colpo di scena che rimescola le carte non solo a Las Vegas, ma anche nella corsa al titolo.

Classifica Mondiale: Norris ancora leader, ma ora tre piloti in 24 punti

La squalifica pesa come un macigno sul campionato. Lando Norris resta sì leader, ma ora con soli 24 punti di vantaggio su Oscar Piastri e su un Max Verstappen improvvisamente rinvigorito, entrambi appaiati a quota 366 punti.

L’olandese, grazie alla promozione al primo posto, recupera ben 18 punti su Norris: un bottino inatteso che rilancia la sua caccia al quarto titolo.

Conclusioni: un Mondiale che non vuole finire

Il GP di Las Vegas si chiude dunque con un colpo di scena che riscrive la storia della stagione. La McLaren, dominatrice degli ultimi mesi e fresca campione del mondo Costruttori, incassa una delle giornate più amare degli ultimi anni. Verstappen, invece, vede riaprirsi una porta che sembrava ormai chiusa.

Con tre piloti racchiusi in soli 24 punti, e la pressione che sale gara dopo gara, la Formula 1 dimostra ancora una volta di poter essere imprevedibile come il miglior thriller.

Il Mondiale, ora più che mai, è tutto da vivere.

Foto: fonte web




venerdì 21 novembre 2025

MONTE ERICE FUORI DAL SUPERSALITA 2026: ACI TRAPANI DIFENDE L'ICONA DELLE CRONOSCALATE ITALIANE

Monte Erice, la Regina che non si piega: perché la cronoscalata simbolo del Motorsport italiano non può uscire dal Supersalita.

In una nota inviata in esclusiva a RacingLife.it, il Presidente Pellegrino usa parole forti a difesa della gara ericina.

La notizia è stata come un fulmine a
ciel sereno: nella video intervista
fatta da RacingLife.it al direttore generale di Aci Sport Marco Rogano, il dirigente federale ha dichiarato che la leggendaria Monte Erice, tra le
cronoscalate più amate e iconiche
d'ltalia, sarà esclusa dal Campionato
Italiano SuperSalita 2026. Una decisione che ha colto di sorpresa piloti, addetti ai lavori, appassionati e soprattutto l'ACI Trapani, che per bocca del suo Presidente, Giovanni Pellegrino, esprime vivo disappunto e rivendica con forza l'unicità di un evento che da decenni è molto più di una semplice gara

Una gara che è identità, paesaggio, storia

La Monte Erice non è soltanto una competizione automobilistica: è un rito collettivo, un appuntamento che ogni anno trasforma la provincia di Trapani in un palcoscenico naturale dove motori e storia, mare e montagna, passione popolare e tecnica di guida si fondono senza soluzione di continuità.

Partenza da Valderice, arrivo nel borgo medievale di Erice – che nel 2027 sarà Città Europea dello Sport – attraverso una strada che è leggenda: tornanti spettacolari, panorami mozzafiato e un’atmosfera che i piloti definiscono da sempre “magica”. Non è un caso se molti la considerano la cronoscalata più affascinante del panorama tricolore.

Pellegrino lo ribadisce con fermezza: «Erice è la regina delle cronoscalate». E i piloti, negli anni, lo hanno confermato col linguaggio più chiaro: la preferenza, la partecipazione, l’entusiasmo.

L’ombra della “rotazione”: un principio contestato

A far discutere è soprattutto la motivazione ufficiale dell’esclusione: la cosiddetta “rotazione”, o “turnazione”, dei tracciati nel calendario SuperSalita. Un concetto che il presidente dell’ACI Trapani respinge con decisione, definendolo «iniquo e offensivo».

«Non siamo in una giostra», afferma Pellegrino, «dove per soddisfare un bisogno si fa fare un giro». E non manca una punta di amarezza nel ricordare che già lo scorso anno era stata avanzata la stessa ipotesi sotto un altro nome: “alternanza”.

Il punto, secondo l'ente trapanese, non è negare visibilità ad altre gare, ma evitare che il riconoscimento di uno avvenga a scapito di un’altro. Da qui la proposta, chiara: perché non aumentare il numero degli appuntamenti del SuperSalita? Se la serie vale, se l’interesse cresce, perché non portare i round da 7 a 8 – o anche di più?

Un evento che muove un territorio intero

La forza della Monte Erice non è solo sportiva. È sociale, economica, culturale.

La manifestazione coinvolge più comuni – compreso Trapani, dove si tengono le verifiche – e dà vita a una settimana di eventi collaterali che richiamano pubblico, turismo, passione. È un patrimonio che si rinnova grazie al contributo di enti locali, associazioni, operatori turistici e, soprattutto, migliaia di tifosi che ogni anno affollano i tornanti del monte.

Parlare di semplice “rotazione” appare dunque riduttivo, se non addirittura irrispettoso verso una gara che ha contribuito in modo determinante alla crescita del campionato sin dalla sua nascita.

La prossima mossa: un vertice istituzionale

Pellegrino annuncia un incontro imminente «fra figure istituzionali e sportive locali, per sviscerare meglio la vicenda». L’obiettivo è chiaro: difendere la presenza di Erice nella massima serie e chiedere trasparenza sui criteri adottati.

E mentre la Federazione si prepara alla riunione del 24 novembre, il mondo del motorsport guarda a Trapani: siamo davanti a una semplice decisione tecnica o a un precedente che potrebbe ridisegnare l’identità stessa del SuperSalita?

Perché Monte Erice non può essere “una delle tante”

In un campionato che ambisce all’eccellenza, lasciare fuori una gara di tale storia, prestigio e coinvolgimento popolare significa privarsi di un pezzo fondamentale del suo DNA.

Erice non è solo un tracciato: è un simbolo.
È la bellezza naturale che abbraccia la velocità.
È la tradizione che incontra l’adrenalina.
È, in una parola, la Regina.

E le regine, si sa, meritano rispetto.



domenica 2 novembre 2025

TORSELLINI TRIONFA ALLA 63ª ALGHERO SCALA PICCADA, CASSIBBA SI LAUREA CAMPIONE ITALIANO CIVM

La Scala Piccada non delude mai. Anche alla sua 63ª edizione, la classica sarda del Campionato Italiano Velocità Montagna ha regalato spettacolo, emozioni e colpi di scena, premiando il talento e la determinazione di Mirko Torsellini, vincitore assoluto al volante della Norma M20 FC, e consacrando Samuele Cassibba come nuovo Campione Italiano CIVM.



Torsellini al primo sigillo

Il giovane toscano della Best Lap, al debutto con la Norma 3000, ha trovato subito il feeling giusto con la vettura e con l’impegnativo tracciato algherese, chiudendo gara 1 in 2’22”47 e mantenendo il comando fino alla fine.

«Ho esordito ad Alghero due anni fa ed ora ho vinto con la nuova vettura: il feeling è stato immediato su questo percorso meraviglioso. Sempre preziosi i consigli di Simone Faggioli», ha dichiarato un emozionato Torsellini al traguardo, circondato dagli applausi del pubblico sardo.

Cassibba, il titolo è suo

Alle sue spalle, Samuele Cassibba ha portato in alto la Nova Proto NP01 Judd del Team Ateneo. Il siciliano, autore di una prova solida e costante, ha chiuso a soli 1”98 dal vincitore, conquistando però la finale nazionale CIVM e il titolo tricolore.

«Portare la finale in Sicilia è una soddisfazione enorme, anche se il successo assoluto sfumato per poco lascia un po’ di amaro. Dobbiamo raccogliere più dati per capire dove abbiamo perso qualcosa sul misto», ha commentato Cassibba.

Caruso completa il podio

Terzo sul podio assoluto e secondo in CIVM Franco Caruso, che ha gestito con intelligenza la Nova Proto messagli a disposizione per l’occasione: 

«Non era la mia vettura, ma ha risposto benissimo. Ringrazio Federico Liber per avermela ceduta: questa gara è unica per fascino e tracciato».

Applausi anche per Luigi Fazzino, quarto in rimonta e di nuovo competitivo sulla sua Osella PA30 Evo, dopo la lunga assenza del 2024. Il giovane siciliano si è meritato anche il Premio Sergio Farris per il suo ritorno al top: 

«Tornare qui è stato emozionante. Ho ritrovato una vettura fantastica e una grande squadra».

Vacca miglior sardo, Farris primo algherese

Tra i protagonisti isolani, spicca Giuseppe Vacca, quinto assoluto e miglior sardo al traguardo. L’olbiese ha portato per la prima volta in gara la Nova Proto NP01 e ha preceduto il corregionale Sergio Farris, primo algherese al traguardo con la Wolf GB08 Mistral e vincitore della classe 2000.

Ferretti guida i giovani, Lombardi chiude la top ten

Tra le sportscar motorizzate moto, duello appassionante vinto dal giovane umbro Filippo Ferretti (Wolf GB08 Thunder Aprilia) su Damiano Schena e Michele Gregori, entrambi su Nova Proto NP03 del Team Faggioli.
Completa la Top 10 l’esperto potentino Achille Lombardi (Vimotorsport), brillante nel testare la piccola e reattiva vettura francese.

GT: Peruggini show con la Ferrari

Non sono mancate emozioni neppure tra le Supercar del gruppo GT, dove Lucio Peruggini ha dettato legge con la sua Ferrari 488 Challenge firmando una doppietta nelle due salite.

Alle sue spalle Giuseppe D’Angelo protagonista in prova ma autore di qualche errore in gara, e Michele Mancin che ha completato il podio, entrambi su Ferrari 488 Challenge.

In GT Cup, successo del calabrese Gabrydriver sulla Ferrari 458, mentre Ezio Bellin si è imposto nel GTS Div. III al volante della Porsche 911 GT3.

Battaglie e conferme nei gruppi Turismo

Nel gruppo E2SH, dominio sardo con Roberto Idili (Fiat X1/9) davanti a Marco Cadau e Antonio Dettori.
Nel duello tra le TCR, vittoria e rivincita per Luca Tosini (Audi RS3 LRS) dopo l’errore di Salvatore Tortora, mentre Mario Murgia ha completato il podio con la Hyundai i30.

Nel gruppo E1, acuto di Andrea De Stefani con la Renault Clio, seguito da Giovanni Coghe (Citroën Saxo) e Tiziano Ghirardo (Honda Civic Type-R).

In Racing Start Cup, successo del tarantino Vanni Tagliente su MINI, davanti a Pasquale Carlomagno (Peugeot 308) e Giovanni Cuccheddu (MINI).

Tra le vetture turbo della Racing Start Plus, vittoria per Alberto Cioffi, mentre Gianluca Luigi Grossi si è imposto nella categoria aspirate.

Nel Racing Start tradizionale, primato di Marco Magdalone (Seat Leon SW), con Kristian Fiorucci (MINI) e Giovanni Loffredo alle sue spalle.

In gruppo N-S, successo di Lorenzo Accorsi (Honda Civic Type-R), mentre la classe 1600 ha premiato il giovane trentino Morris Tutta (Peugeot 106), che ha dedicato la vittoria al padre dopo una notte di lavoro per risolvere un guasto al cambio.

Foto: fonte WEB