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domenica 7 settembre 2025

MONTE ERICE INCORONA FAGGIOLI PER LA 12ª VOLTA: CALA IL SIPARIO SULLA STAGIONE, ASSEGNATI I TITOLI DEL SUPERSALITA

Sopra la linea blu del Mediterraneo, laddove la Sicilia si arrampica con eleganza verso le nuvole, la 67ª edizione della Cronoscalata Monte Erice ha scritto un nuovo capitolo di storia, passione e adrenalina. Quello che per molti è un appuntamento sportivo, per il mondo delle salite è un vero e proprio rito. Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la tappa siciliana ha ospitato l’epilogo stagionale del Campionato Italiano Supersalita, oltre al Campionato Italiano Velocità Montagna e il Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche, regalando spettacolo puro lungo la provinciale che collega Valderice al borgo medievale di Erice.


Faggioli: dodici volte re di Erice

Il protagonista assoluto, ancora una volta, è stato Simone Faggioli. Il fuoriclasse toscano, già laureatosi campione italiano, ha voluto onorare al meglio la gara testando la nuova Nova Proto NP 04 a trazione integrale e motore turbo. Missione riuscita: due manche impeccabili in 2'56"27 e 2'54"92, che gli sono valse il dodicesimo sigillo personale sulla storica cronoscalata. Sul podio anche Francesco Conticelli e Samuele Cassibba, a conferma di un dominio tecnico e territoriale tutto siciliano.

Tricolori decisi: verdetti finali tra conferme e colpi di scena

Con Erice a fare da teatro, sono arrivati anche gli ultimi verdetti tricolori della stagione. 
Ecco i protagonisti:
Giuseppe Aragona (VW Golf) è campione di Gruppo E1;
Manuel Dondi (Fiat X1/9 Alfa) conquista l’E2SH, dopo un’appassionante rincorsa;
Piero Nappi (Porsche 911 GT3) si prende il titolo GT Super Cup Div. 3, con mezzo punto di vantaggio;
Oronzo Montanaro (Mini) domina la Racing Start Plus;
Antonio Vassallo (Renault Clio) è re dell’RS Aspirato;
Anna Maria Fumo (Peugeot 308) alza il trofeo nella Racing Start Cup.

Top Ten assoluta: giovani e veterani a braccetto

Fuori dal podio per una manciata di decimi il coriaceo Franco Caruso, quarto sulla Nova Proto NP 01. A seguirlo il lucano Achille Lombardi (Osella PA 30), il campione italiano Andrea Di Caro (dominatore tra gli Sportscar su Nova Proto NP 03 motori moto con sette vittorie su sette), e Luigi Fazzino (Osella PA turbo), campione della classe 2000 dei prototipi. Completano la top ten Michele Puglisi (Nova Proto NP03), Francesco Leogrande (Osella PA 21 4C turbo) e l’idolo di casa Francesco Adragna (Wolf GB 08 Thunder).

Gruppi: sfide all’ultimo decimo, tra emozioni e tecnica pura

Nel Gruppo CN, in cui è già campione Alberto Scarafone, si impone il trapanese Rocco Aiuto su Osella PA 20/S, davanti a Reina e Ferrazzano, per un podio interamente siciliano. In E2SH, Dondi svetta su una linea d’arrivo che vede Rosario Iaquinta secondo con la sua Lamborghini e Marco Gramenzi terzo sulla silhouette MG-AR01 Furore.

Nel Gruppo GT, Lucio Peruggini ha conquistato la vittoria al volante della sua Ferrari 488 Challenge Evo, in una gara che lo vede in attesa di conferma del titolo, attualmente sub judice a causa di un reclamo presentato in occasione della tappa di Luzzi.
Alle sue spalle, ottima la prestazione di Giuseppe D’Angelo, anche lui su Ferrari 488, autore di una gara solida che gli è valsa il secondo gradino del podio. Terzo posto per Rosario Parrino, alla guida della Porsche 992 GT3 Cup, che ha lottato fino all’ultimo contro avversari agguerriti.

Nonostante la terza posizione in gara, il titolo di campione di gruppo è andato a Piero Nappi. Il pilota partenopeo, al volante della Porsche 911, ha chiuso al secondo posto nella classifica della prova, ma ha conquistato matematicamente il campionato per appena mezzo punto, premiato da una stagione di grande regolarità.

Nella GT Cup, applausi per il calabrese Gabrydriver, che ha chiuso la stagione con un'altra vittoria al volante della Ferrari 458, dopo aver già messo in cassaforte il titolo di categoria.

Infine, nel Gruppo GT3, il titolo è andato al romano Marco Iacoangeli, assente nell’ultima prova ma comunque irraggiungibile in classifica. Il portacolori della Vimotorsport, protagonista di una stagione brillante a bordo della BMW Z4, ha saputo gestire al meglio il vantaggio accumulato, conquistando con merito il campionato.

TCR: una sfida che finisce... in tribunale sportivo

Il gruppo TCR regala l’ennesimo colpo di scena: è 1 a 1 tra Luca Tosini e Salvatore Tortora, entrambi su Audi RS3 LMS, con tempi da fotofinish. Ma la classifica è sub judice per un reclamo presentato da Tosini. Intanto, applausi per il siciliano Bartolomeo Mistretta, subito incisivo con la Peugeot 308.

Racing Start: spettacolo e titoli in bilico fino all’ultimo

Nel gruppo Racing Start Cup, brilla Gianni Loffredo su Mini JCW Evo, mentre la pugliese Anna Maria Fumo centra il titolo con una prova di grande intelligenza. In RS Plus, spettacolare vittoria di Montanaro, anche se è mancato il duello con Liuzzi.
Tra le Aspirate, è Angelo Guzzetta a dominare la corsa, ma il titolo lo conquista il pugliese Francesco Perillo su Citroen Saxo. Emozioni anche nella RSTB, dove Marco Magdalone (Seat Leon Cupra ST) ha la meglio in una sfida incandescente. Tra gli Under 25, successo per il giovane Antonio Aquila, vero talento emergente.

Finale d’autore per una stagione memorabile

La 67ª Monte Erice si conferma non solo una gara, ma un monumento del motorsport italiano. Tra il rombo dei motori e il profumo del mare, si è chiusa una stagione intensa, che ha incoronato campioni ma soprattutto rinnovato l’amore per una disciplina dove tecnica, coraggio e passione si fondono curva dopo curva.

lunedì 1 settembre 2025

MONTE ERICE, TUTTO PRONTO PER LA 67ª EDIZIONE: ATTESI I BIG DELLA SUPERSALITA

Trapani si prepara a vivere uno degli appuntamenti più attesi del motorsport italiano.

La 67ª edizione della Cronoscalata Monte Erice, organizzata con la consueta cura dall’Automobile Club Trapani, è pronta a infiammare il cuore degli appassionati. Valida per il Campionato Italiano Supersalita, il Campionato Italiano Velocità Montagna e il Campionato Italiano e Regionale Velocità Salita Autostoriche, la gara si conferma una delle più prestigiose e partecipate dell’intero panorama nazionale.

A poco più di quattro giorni dal via, previsto con le verifiche tecniche e sportive in Piazza Vittorio Emanuele a Trapani, l’intera città è già attraversata da un palpabile fermento che si estende idealmente fino ai tornanti che portano alla vetta di Erice, da sempre teatro di duelli epici e paesaggi mozzafiato.

Le iscrizioni, che si chiuderanno ufficialmente questa sera alle 24:00, confermano la partecipazione dei principali protagonisti della stagione. Saranno infatti al via tutti, o quasi, i big del Campionato Italiano Supersalita e del CIVM, pronti a contendersi la gloria sull’asfalto siciliano nella gara che chiuderà la stagione 2025.

In prima fila ci sarà Simone Faggioli, fresco campione italiano con una gara d’anticipo dopo il trionfo di Gubbio. Insieme a lui, il compagno di squadra e astro nascente Andrea Di Caro, oltre a nomi di spicco come Giancarlo Maroni, Franco Caruso, Samuele Cassiba, Francesco Conticelli e Achille Lombardi. Tutti pronti a sfidarsi fino all’ultimo centimetro su un tracciato che unisce tecnica e spettacolo, in uno scenario naturale tra i più suggestivi d’Europa.

Per i tanti appassionati che affolleranno l’“arena” del Monte Erice, si preannuncia un weekend all’insegna dell’adrenalina, del rombo dei motori e della grande passione per le salite. La cronoscalata siciliana si appresta così a scrivere un nuovo capitolo della sua lunga e gloriosa storia.

domenica 24 agosto 2025

RIOLO CONQUISTA GUBBIO SOTTO LA PIOGGIA: SPETTACOLO E COLPI DI SCENA AL 60° TROFEO LUIGI FAGIOLI

Il 60° Trofeo Luigi Fagioli regala emozioni forti a Gubbio: Riolo trionfa nella pioggia e fa suo il 4° Raggruppamento.

Il fascino senza tempo della velocità in salita e la storia dell’automobilismo si sono incontrati ancora una volta lungo i tornanti che da Gubbio portano a Madonna della Cima, in occasione del 60° Trofeo Luigi Fagioli, valido come quinto appuntamento del Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche (CIVSA). Una due giorni avvincente, resa ancor più insidiosa da un meteo incerto che ha reso gara 2 particolarmente spettacolare e imprevedibile.

A prendersi la scena è stato Totò Riolo, che sulla PRC A6 BMW ha conquistato il successo assoluto nella Coppa Città di Gubbio e la vittoria nel 4° Raggruppamento con il tempo aggregato di 4’21”24. Per il veterano siciliano, pluricampione e simbolo delle salite tricolori, si tratta del primo successo personale proprio sul tecnico e selettivo tracciato umbro, in una domenica d’esordio al Trofeo Fagioli da incorniciare.
A seguirlo in classifica di raggruppamento e anche in una virtuale assoluta, Piero Lottini sull’Osella PA9/90 e Thomas Rossi su Peugeot 205 Rallye, protagonisti di un acceso duello soprattutto in gara 2, condizionata dalla pioggia e dagli attacchi dell’agguerrito Andrea Lapi, anche lui su 205.
Nel 5° Raggruppamento, il migliore è stato Eugenio Barbone su Dallara F393. Da segnalare la sfortuna per Antonio Angiolani: il marchigiano, dominatore di gara 1 con la sua March 783 F3 Toyota, è finito contro le barriere a pochi metri dal traguardo in gara 2, vedendo sfumare una possibile vittoria.
Nel combattuto 3° Raggruppamento, Giuliano Peroni ha fatto sua gara 1 con l’Osella PA8/9 BMW davanti a Marco Gentili (Fiat X1/9), ma nella seconda salita – corsa su fondo bagnato – è stato Erwin Morandell, anche lui su X1/9, a prendersi la rivincita e il successo aggregato di categoria. A completare il podio il costante Gianluca Grossi su Triumph Dolomite Sprint.
Nel 2° Raggruppamento, vittoria meritata per Marco Stella su Alfa Romeo Sprint GTV, bravo a contenere la rimonta di Gianluca Calari, vincitore in gara 2 ma secondo nella somma dei tempi. A chiudere il quadro delle storiche, nel 1° Raggruppamento ha brillato il nisseno Massimo Giuseppe Ferraro, impeccabile con la sua Lancia Zagato e confermando il passo già visto nelle prove.

CIVM Nord-Sud: Esposito e Palmisano tra i protagonisti

Accanto al Trofeo Fagioli si è corso anche il round del Campionato Italiano Velocità Montagna Nord/Sud, che ha visto imporsi il campano Cataldo Esposito su Radical SR4 con un crono totale di 4’00”15, davanti a Orazio Maccarrone (Gloria C7) e Danilo D’Ambrosio (Lola Dome).
Tra le Bicilindriche, la pioggia di gara 2 ha rimescolato le carte in tavola: a festeggiare è stato Gino Palmisano (Fiat 500) in 5’06”00, davanti ad Angelo Mercuri (Fiat 500) e Francesco Colabello (Fiat 126). Carlo Rumolo, vincitore di gara 1, non è partito nella seconda salita ma si è comunque consolato con il miglior tempo parziale su Mercuri nella prima manche.

Nel Campionato Italiano Supersalita Faggioli trionfa nella seconda manche e conquista il 19° titolo tricolore.

Colpo di scena nel Campionato Italiano Supersalita, con il meteo che ha stravolto strategie e gerarchie nella prima manche, costringendo molti big, tra cui Simone Faggioli, a partire con l’asfalto ormai bagnato. Una scelta obbligata che ha penalizzato il campione toscano, autore di un tempo prudente per non compromettere il risultato complessivo.

Ma nella seconda salita, con il tracciato tornato asciutto, Faggioli ha imposto il suo ritmo implacabile: al volante della Nova Proto NP 01 ha segnato il miglior crono di giornata in 1’35”29, staccando nettamente gli avversari e mettendo tutti d’accordo sul piano della prestazione pura. Un’affermazione che non solo gli ha permesso di dominare gara 2, ma che ha anche sancito la conquista matematica del suo 19° titolo di Campione Italiano, confermando un dominio tecnico e mentale che dura da quasi due decenni.

Pur non vincendo la classifica assoluta per somma dei tempi, andata a Ivan Pezzolla, avvantaggiato dalle condizioni favorevoli della prima manche, Faggioli esce da Gubbio con il sigillo che più conta: quello di un campione che sa vincere anche nei weekend più complessi.




60° TROFEO LUIGI FAGIOLI: LA PIOGGIA SCONVOLGE I PIANI, PEZZOLLA VINCE A SORPRESA!

Colpo di scena al 60° Trofeo Luigi Fagioli: il meteo scompiglia i piani nel Campionato Italiano Supersalita
Pioggia, scelte tattiche e un finale inaspettato. Il 60° Trofeo Luigi Fagioli, sesta prova del Campionato Italiano Supersalita, ha regalato emozioni forti e un esito che nessuno avrebbe potuto prevedere alla vigilia. La gara, valida anche per il Campionato Italiano Velocità Montagna (zona Nord e Sud) e per il Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche, è stata fortemente condizionata da un meteo ballerino che ha stravolto strategie e classifiche.













Un tracciato diviso in due… da asciutto a bagnato per colpa del cielo.

A rendere insolita l’edizione 2025 della celebre cronoscalata di Gubbio ci ha pensato la pioggia, che nella prima manche ha diviso in due momenti la corsa: prima e durante la precipitazione. La prima manche è infatti iniziata con cielo coperto, ma relativamente stabile. Alcuni concorrenti sono riusciti a partire nei primi minuti, sfruttando condizioni ancora ottimali, mentre altri, più cauti, hanno preferito restare nel paddock in attesa di un miglioramento, scegliendo di disputare solo la seconda manche.

A spuntarla nella classifica provvisoria al termine della prima salita è stato Filippo Ferretti su Wolf GB 08 Thunder, autore di uno straordinario 1’43”33, tempo che lo ha messo in cima al gruppo. Alle sue spalle, distanziato di appena 27 centesimi, Ivan Pezzolla, anche lui su Wolf. Terzo gradino del podio virtuale per Michele Carbone, che con la sua Osella PA 21 JRB ha chiuso in 1’46”52.

Top 5 completata da Michele Gregori (Nova Proto NP 03) e da un sorprendente Giuseppe Aragona, capace di portare la sua Volkswagen Golf fino al quinto posto assoluto, tenendo testa — grazie alla pioggia — ai prototipi solitamente più veloci.

Grande attesa, ovviamente, per Simone Faggioli, grande favorito della vigilia, che aveva dominato le due salite di prova del sabato. Ma il meteo ha tradito anche lui: partito quando il tracciato era ormai bagnato, il fiorentino ha dovuto accontentarsi di un prudente 2’01”60, che lo ha relegato in 29ª posizione. Una scelta obbligata per non compromettere il campionato, ma che lascia l’amaro in bocca ai tanti tifosi accorsi solo per lui.

Seconda manche: Faggioli risponde e conquista il titolo italiano 

Nella seconda manche, disputata in condizioni di asfalto asciutto, è ancora una volta Simone Faggioli a imporsi con autorità assoluta. Il pilota toscano, al volante della sua Nova Proto NP 01, ha fermato il cronometro sull’1’35”29, lasciando dietro di sé tutti gli avversari con un margine netto e inequivocabile.
Una prestazione impeccabile che, oltre a consegnargli la vittoria di manche, gli vale anche la certezza matematica del suo 19° titolo di campione italiano.

Alle sue spalle si piazza Sebastian Petit, anch’egli su Nova Proto NP 01, con un tempo di 1’38”68, accusando un distacco di 3”39 dal leader. Terzo gradino del podio per Giancarlo Maroni, sempre su Nova Proto NP 01, con 1’39”92, a 4”63 da Faggioli.

Franco Caruso, quarto in classifica, precede Achille Lombardi, quinto con la sua Osella PA 30, autore comunque di una prova solida in 1’40”41. 

Subito dietro si piazza Andrea Di Caro, all’esordio a Gubbio: in ottica campionato aveva deciso di non prendere il via nella prima manche, ma nella seconda salita, al volante della Nova Proto NP 03 Aprilia, ha fermato il cronometro su 1’40”55. Un tempo che gli vale il record del tracciato per le vetture con motore motociclistico e il titolo di campione italiano della categoria.

Tra le curiosità di questa manche, da segnalare la prestazione di Luigi Fazzino, nono assoluto, che porta la sua Osella PA 2000 Turbo nella top ten con un tempo di 1’42”93, gestendo con intelligenza la gara in condizioni finalmente favorevoli.

Record e titoli: tutti i protagonisti delle varie categorie 

Nel gruppo CN dei prototipi, come da pronostico, si è acceso un duello serrato sul filo dei decimi tra le Osella PA21 Honda. A imporsi è stato Gianni Urbani, esperto pilota umbro, che ha coronato con il successo casalingo una prestazione maiuscola iniziata con le prove del sabato. Secondo posto per Alberto Scarafone, che con questo risultato si è comunque laureato campione italiano di categoria proprio sul traguardo di Gubbio.

Nel gruppo E2SH, Manuel Dondi ha centrato una vittoria pesante al volante della sua Fiat X1/9 motorizzata Alfa Romeo, precedendo il calabrese Rosario Iaquinta su Lamborghini Huracán ST Evo e il campione in carica Marco Gramenzi, terzo con l’Alfa Romeo 4C MG-AR01 Furore.

Nel gruppo GT, Marco Iacoangeli ha celebrato nel miglior modo il trentennale del suo esordio proprio a Gubbio, imponendosi al volante della BMW Z4 GT3. Lucio Peruggini ha risposto con la vittoria in gara 2 e il secondo posto assoluto, laureandosi campione italiano della 1ª Divisione al volante della Ferrari 488 Challenge Evo. Sul podio anche i campani Giuseppe D’Angelo (Ferrari 488 Challenge) e Giovanni Del Prete, tornato al Trofeo Fagioli con la nuova e promettente Ferrari 296 Challenge.

Spettacolare anche la categoria TCR, che ha vissuto una sfida tutta interna tra le Audi RS3 LMS. A spuntarla è stato il campano Salvatore Tortora, campione in carica, decisivo nella seconda manche su fondo umido. Il bresciano Luca Tosini, vincitore nella prima manche, ha chiuso secondo nella classifica aggregata. Il pilota di casa Alessandro Picchi, su Peugeot 308, rallentato in gara 1 da un guasto tecnico, ha centrato un importante secondo posto in gara 2, davanti a Tosini e alle spalle di Tortora.

Nel gruppo E1, Giuseppe Aragona ha ribadito la propria supremazia, mettendo in mostra tutta la competitività della sua straordinaria VW Golf, chiudendo gara 1 nella top-5 assoluta prima dell’arrivo della pioggia.

In Racing Start Cup, il ritorno in salita di Andrea Palazzo è stato segnato da una vittoria di forza. Il pilota pugliese, oggi pistard a tempo pieno, ha primeggiato su Peugeot 308 davanti alle Mini Cooper di Giovanni Tagliente e Gianni Loffredo. Sfortunata Anna Maria Fumo, leader di classifica: un fuoripista all’ultimo tornante di gara 1 l’ha estromessa dalla top-10.

Grande attesa anche in RS Plus per il duello tra i fasanesi Oronzo Montanaro e Giacomo Liuzzi, entrambi su Mini Cooper. Dopo un confronto serrato in gara 1, Montanaro ha fatto la differenza aggiudicandosi entrambe le manche, risultato che gli consente di balzare in testa alla classifica tricolore. Sul podio di gruppo anche Andrea Currenti e Roberto Megale, protagonisti con le Peugeot 106 aspirate. Ottima la prestazione di Deborah Broccolini, che sull’asfalto umido di gara 2 ha conquistato la vittoria di classe 1.6 turbo con la sua Mini Cooper.

Nella categoria RS, Giovanni Angelini ha conquistato il titolo italiano di categoria al volante della Honda Civic, precedendo sul podio l’emergente calabrese Antonio Aquila e Davide Gabrielli, entrambi su Seat Leon ST. In classe 1600 si è registrato un raro ex aequo in gara 1 tra Kristian Fiorucci e Cosimo Laghezza. A decidere le sorti è stata gara 2, nella quale il giovane eugubino Fiorucci ha trovato lo spunto decisivo, imponendosi con la sua Mini Cooper davanti al pugliese Laghezza (Peugeot 308).

Tra le vetture aspirate, l’Umbria ha brillato: dopo il ritiro di Vito Dileo in gara 1, Lodovico Manni ha vinto in rimonta gara 2 su Renault Clio, approfittando dell’asfalto umido. Il pilota di Todi, che nel 2024 era arrivato secondo, ha conquistato il successo per appena 2 centesimi su Giulio Panteghini (Honda Civic), vincitore di gara 1. Terzo posto per Francesco Cicalese, anche lui su Honda Civic.

Podio assoluto per somma dei tempi:

1° Ivan Pezzolla             Wolf GB 08 Thunder 
2° Michele Gregori.       Nova Proto NP 03
3° Simone Faggioli.      Nova Proto NP 01
















martedì 5 agosto 2025

MONTE ERICE: L'ESSENZA DELLA CORSA IN SALITA TRA MITO, MARE E MEMORIA

Tra le strade che definiscono l’anima del motorsport italiano, poche evocano fascino e storia quanto la cronoscalata Monte Erice. Da oltre 70 anni, questo suggestivo tracciato in provincia di Trapani è molto più di una gara: è un patrimonio di passione, memoria e tecnica che affonda le sue radici nella storia delle competizioni su strada.

Una gara tra mare e mito.

Immersa nel paesaggio mozzafiato della Sicilia occidentale, la Monte Erice si snoda per 5,7 chilometri da Valderice fino al borgo medievale di Erice, arrampicandosi tra tornanti panoramici e rettilinei da brivido, con vista sul Monte Cofano e sulla baia di Cornino. Il tracciato, con oltre 400 metri di dislivello e curve cieche insidiose, resta uno dei più tecnici e amati del Sud Italia.

Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la corsa è una delle tappe più amate del Campionato Italiano Velocità Montagna, del Campionato Siciliano Velocitá in Salita e delle auto storiche. Dal 2023, inoltre, è entrata a far parte del Campionato Italiano Supersalita. Un evento che richiama ogni anno circa 50.000 spettatori, trasformando il tracciato in un’arena a cielo aperto.

Una storia lunga 70 anni.

La prima edizione risale al 1954, con la vittoria di Pasquale Tacci su Alfa Romeo 1900 TI. Da allora, il percorso ha visto sfidarsi generazioni di campioni, leggende come Nino Vaccarella, Enrico Grimaldi, Benny Rosolia e il dominatore delle cronoscalate Mauro Nesti.

Indimenticabile anche Fabio Danti, che nel 1996 scrisse una delle pagine più belle al volante della Skoda Felicia Kit ufficiale, nella categoria Supersalita A1.

Negli anni '90, l'introduzione del gruppo Supersalita rivoluzionò la specialità, portando in gara vetture derivate dal DTM come la BMW M3 e l’Alfa Romeo 155 V6 TI.

Memorabile il duello del 1996 tra Luca Cappellari e Antonino La Vecchia, risoltosi per appena mezzo punto in classifica.


Il rito laico della velocità.

Alla Monte Erice, la corsa comincia molto prima dello start ufficiale: si avverte nei paddock, nel profumo di benzina, nei racconti degli appassionati. La folla che ogni anno si assiepa lungo il percorso non è un semplice pubblico, ma parte integrante dello spettacolo. Ogni passaggio diventa un momento di culto.

Come nel 1997, con Franz Tschager vincitore su Lucchini BMW, Fabio Danti su Skoda Octavia e La Vecchia ancora protagonista con la 155 V6 TI. Ogni staccata era un’esplosione di emozioni, ogni curva una scarica di adrenalina.

L’era Faggioli e il presente.

Dal 2000 in poi, la scena è dominata da Simone Faggioli, undici volte vincitore a Erice, con duelli epici contro Christian Merli, Domenico Scola, Diego Degasperi, e altri big delle cronoscalate. 

Nel 2020, la pandemia ha imposto il silenzio del pubblico, ricordando quanto l’anima di Erice sia anche nella sua gente. Senza di loro, il rombo dei motori sembrava vuoto.

Edizione 2025: l’ultimo atto del campionato.

Quest’anno, la cronoscalata Monte Erice sarà l’ultima e decisiva tappa del Campionato Italiano Supersalita 2025. Dopo i successi stagionali a Vallecamonica, Trento Bondone, Paolino Teodori, Luzzi Sambucina e – salvo sorprese – al Trofeo Luigi Fagioli, Simone Faggioli è pronto a laurearsi Campione Italiano per la 19ª volta tra CIVM e Supersalita: un traguardo che entra di diritto nella storia del Motorsport tricolore.

Una gara che va oltre il cronometro.

Ma la Monte Erice è qualcosa di più di una sfida contro il tempo. È un'esperienza spirituale, un viaggio verticale verso il mito. È un traguardo dell’anima, fatto di curve, ricordi e silenzi rotti solo dal suono dei motori.
La Monte Erice non è solo una corsa. È un luogo dove il tempo si ferma. E riparte, curva dopo curva.



domenica 3 agosto 2025

RIETI-TERMINILLO, VITTORIA COL BRIVIDO: STEFANO DI FULVIO TRIONFA PRIMA DEL DILUVIO


Sorpresa bagnata alla 60ª Rieti–Terminillo: Stefano Di Fulvio vince la Coppa Carotti prima che scenda la pioggia.

Un finale da thriller ha scritto l’ultima pagina della 60ª Rieti–Terminillo, valida anche come 58ª Coppa Bruno Carotti e quinta prova del Campionato Italiano Supersalita. La pioggia, comparsa all’improvviso negli ultimi minuti della gara, ha stravolto ogni pronostico e regalato al pubblico un colpo di scena da ricordare: la vittoria di Stefano Di Fulvio su Nova Proto NP 01 Zytek.

Il pilota abruzzese è stato l’ultimo a partire prima che il tracciato venisse bagnato da un violento temporale. Un tempismo perfetto, unito a una prestazione magistrale, ha permesso a Di Fulvio di chiudere la salita in 5’05”27, irraggiungibile per tutti i big costretti a fare i conti con un asfalto scivoloso e traditore.

Secondo posto per Samuele Cassibba, tradito dal grip nel tratto finale e costretto a domare una vettura derapante. Il suo crono, comunque ottimo, lo ha portato alle spalle di Di Fulvio. 

Sorprendente terzo posto assoluto per il giovane Andrea Di Caro, primo tra le 1600 motori moto, che ha chiuso in 5’08”23, confermando il suo talento in rampa di lancio.

Completano la top five Mirko Torsellini (Nova Proto NP03) in 5’12”33 e Luca Caruso (Nova Proto NP03) in 5’15”70, entrambi protagonisti tra le 1600 motori moto. Seguono Giuseppe Vacca (Nova Proto NP 01-2, 5’17”75), Achille Lombardi (Osella PA30, 5’22”05), Michele Puglisi (Osella PA21 JRB, 5’24”68), Filippo Golin (Osella JRB 1000 BMW, 5’24”92) e Andrea Pezzani (Osella PA21/S Evo, 5’29”00).

Fuori dai primi dieci, ma con un occhio alla sicurezza, Simone Faggioli ha scelto di non forzare nel tratto più bagnato, chiudendo con oltre 24 secondi di distacco. Una decisione saggia, seppur penalizzante per la classifica.

Tra le vetture GT è stato Marco Iacoangeli a imporsi con la sua BMW Z4 GT3, davanti a Lucio Peruggini (Ferrari 488 Challenge Evo) e Giovanni Del Prete, sempre più in sintonia con la Ferrari 296.

Nel gruppo TCR dominio Audi RS3 con Salvatore Tortora davanti a Luca Tosini, Angelo Marino (su Cupra) e Antonio Scorza. Tra le RsCup grande prova della determinata Anna Maria Fumo sulla Peugeot 308, che ha messo in riga Giovanni Loffredo e Marco Di Ferdinando.

Nel gruppo E2SH delle silhouette, il calabrese Rosario Iaquinta ha dato spettacolo con la sua Lamborghini Huracan, chiudendo in 5’39”44, davanti a Manuel Dondi su Fiat X1/9 e Marco Gramenzi su Alfa Romeo 4C Judd.

Una gara segnata dalla variabilità meteo, che ha esaltato i più fortunati a scattare con percorso asciutto e punito chi è partito sotto l’acquazzone. La Rieti–Terminillo 2025 entra così negli annali con un’edizione dal finale imprevedibile, dimostrando ancora una volta come nella velocità in salita nulla sia scontato fino all’ultima curva.





venerdì 1 agosto 2025

DALLARA E FAGGIOLI ACCENDONO LA 60ª RIETI-TERMINILLO: NASCE IL PROGETTO SET THE TIME 2025

La 60ª edizione della Rieti-Terminillo si arricchisce con un’iniziativa esclusiva firmata Automobile Club Rieti, in collaborazione con il brand Dallara e il campione Simone Faggioli.

Rieti si prepara a vivere un weekend da leggenda con il ritorno della Rieti-Terminillo Lenergia, giunta quest’anno alla sua 60ª edizione. 

Ma le novità non finiscono qui: nella suggestiva cornice della Sala Mostre della Fondazione Varrone, è stato presentato ufficialmente il progetto Set The Time 2025, una straordinaria iniziativa resa possibile grazie al coinvolgimento di Dallara, eccellenza assoluta dell’ingegneria automobilistica italiana, e di Simone Faggioli, pluricampione europeo, della Pikes Peak e protagonista indiscusso delle cronoscalate.

A fare gli onori di casa è stato l’avv. Alessandro de Sanctis, Presidente dell’Automobile Club Rieti, che ha sottolineato come tutto ciò sia stato possibile “grazie al leggendario tracciato della Rieti-Terminillo e alle sue caratteristiche tecniche uniche”. Presente anche la vice Sindaco di Rieti, Chiara Mestichelli, che ha ribadito il legame profondo tra l’evento e il territorio, sostenendo la portata culturale e sportiva della manifestazione.

Nel cuore della presentazione, il momento più atteso: l’annuncio ufficiale della partecipazione di Dallara, rappresentata dall’ing. Andrea Reggiani, che ha illustrato la filosofia del progetto e le motivazioni dietro la scelta di Rieti come palcoscenico ideale.

“Ci hanno convinti il fascino del tracciato, la storia della gara e l’accoglienza ricevuta. Questa è molto più di una semplice prova: è la celebrazione di un sogno nato da Giampaolo Dallara, che oggi si traduce in un’auto agile, leggera e sicura, pensata per offrire il piacere della guida sportiva anche su strada”, ha dichiarato Reggiani.

La protagonista assoluta sarà la Dallara Stradale, una vettura capace di numeri da capogiro: 400 CV, accelerazione 0-100 in 3,25 secondi, peso a secco di 855 kg e una deportanza pari al proprio peso. Prestazioni che promettono emozioni forti, affidate alle mani esperte di Simone Faggioli, pronto a “scrivere il tempo” sul Terminillo.

“È un grande onore poter testare questa vettura in un contesto così iconico. Ringrazio l’AC Rieti e Dallara per l’opportunità: sarà una scoperta entusiasmante”, ha commentato il campione toscano, promettendo di raccontare ogni emozione dopo la prova.

A garantire l’organizzazione e la sicurezza dell’evento sarà, come sempre, lo staff dell’AC Rieti, con il Direttore di Gara Fabrizio Fondacci che ha ricordato come anche il Set The Time dovrà rispettare gli stessi elevati standard di sicurezza previsti per le gare ufficiali del Campionato Italiano Supersalita.

Non è un caso che Dallara abbia scelto proprio Rieti: la Rieti-Terminillo è uno dei tracciati più storici e affascinanti del panorama italiano, una salita tecnica e spettacolare che da decenni attira piloti di caratura internazionale. Il progetto Set The Time rappresenta così un unicum: un test ad altissimo livello tecnico, ma anche un ponte tra passato e futuro della passione per le quattro ruote.

Con il Set The Time 2025, la Rieti-Terminillo si conferma una delle vette più alte del motorsport italiano. Tradizione, innovazione, ingegneria d’eccellenza e talento sportivo si fondono per regalare agli appassionati un evento memorabile.

Foto: fonte web 



domenica 20 luglio 2025

ANDREA DI CARO, IL DAVIDE DELLA SUPERSALITA: SECONDO ASSOLUTO A LUZZI CON UNA 1150 CC

Il Campionato Italiano Supersalita ha vissuto uno dei suoi momenti più intensi ed emozionanti nella 29ª edizione della Luzzi–Sambucina. Sul tecnico e affascinante tracciato calabrese, noto per la sua selettività e le condizioni sempre al limite, è andata in scena una domenica di adrenalina pura.

Ancora una volta, Simone Faggioli, su Nova Proto NP 01, ha imposto il proprio dominio assoluto, ma i riflettori, stavolta, non erano tutti per lui.

A rubare la scena è stato un giovane siciliano che, con coraggio, talento e determinazione, si è guadagnato il centro del palcoscenico: Andrea Santo Di Caro.

Il ventiquattrenne di Caltanissetta, al volante della Nova Proto NP03 motorizzata Aprilia da 1150 cc (categoria E2SC-SS1600), ha infatti sorpreso pubblico e addetti ai lavori conquistando un incredibile secondo posto assoluto in entrambe le manche, dietro solo all’irraggiungibile Faggioli. E non si tratta di un risultato frutto del caso, ma di una prestazione di sostanza, maturità e controllo, contro avversari dotati di mezzi tecnicamente superiori.

I tempi parlano chiaro: 3’17"27 in gara 1, migliorato a 3’17"24 in gara 2, contro i 3’13"24 e 3'12"34 del vincitore Faggioli. Ma a colpire più del cronometro è il distacco contenuto, poco più di quattro secondi, da un pilota che, da anni, è il riferimento assoluto nelle salite italiane ed europee.

In un panorama in cui i prototipi oltre i 3000 cc fanno spesso il bello e il cattivo tempo, vedere una piccola NP03, spinta da un motore moto da appena 260 cavalli, issarsi ai vertici della classifica ha del clamoroso. Una prestazione che certifica il valore di Di Caro e lo consacra come uno dei giovani più promettenti dell’intera scena nazionale.

“Un risultato incredibile – ha commentato emozionato Di Caro nel post-gara – che dedico alla mia squadra CST Sport, alla mia famiglia e a Simone Faggioli, che è da sempre un punto di riferimento. Il miglioramento in gara 2, mentre le temperature salivano e tanti facevano fatica, è la dimostrazione che stiamo lavorando nella giusta direzione.”

Quella di Andrea Di Caro non è stata solo una gara veloce, ma una dimostrazione di padronanza tecnica e mentale. L’asfalto rovente, i tornanti da seconda piena, i tratti ad alta velocità e i cambi di pendenza non hanno scalfito la sua lucidità. L’ha interpretata da veterano, non da esordiente. E lo ha fatto tenendosi alle spalle piloti esperti e blasonati, come Luigi Fazzino su Osella PA2000 Turbo, Franco Caruso, Samuele Cassibba, Francesco Conticelli, tutti su Nova Proto con motore da 3000 cc e 500 CV.

Un risultato che va ben oltre la classifica: è una dichiarazione di intenti. Di Caro non si accontenta più di esserci. Vuole competere. E, a giudicare da quanto visto a Luzzi, ha tutte le carte in regola per farlo.

Naturalmente, il re delle salite Simone Faggioli ha fatto valere la legge del più forte. Al volante della sua Nova Proto NP01 Bardahl, ha dettato il ritmo fin dalle prove e ha confermato la supremazia in gara, firmando un doppio crono di assoluto valore: 3’13"24 e 3’12"34.

Ma lo stesso Faggioli, nel post-gara, ha lasciato trasparire ammirazione per chi lo ha seguito più da vicino: “Il tracciato è sempre impegnativo e oggi non era facile essere costanti. Il livello si alza anno dopo anno, e vedere giovani così determinati è uno stimolo per tutti.”

Un tributo, nemmeno troppo velato, al talento emergente che lo ha seguito più da vicino. Un passaggio di consegne ancora lontano, certo, ma la sensazione è che, per la prima volta, qualcuno abbia iniziato a bussare con forza alla porta del campione.

Foto: fonte web 

domenica 8 giugno 2025

FAGGIOLI RE DEL BONDONE, MERLI PADRONE D'EUROPA

L’attesa era alle stelle, lo spettacolo pure. La 74ª edizione della leggendaria Trento-Bondone, la cronoscalata più lunga e affascinante del panorama europeo, non ha deluso le aspettative. Sotto il sole di inizio giugno e davanti a un pubblico numeroso e appassionato, la gara organizzata dalla Scuderia Trentina in collaborazione con l’Automobile Club di Trento, che proprio quest’anno celebra i suoi 100 anni, ha scritto una nuova pagina memorabile nella storia delle salite.

Teatro di questa edizione è stata una sfida dal sapore continentale: oltre alla validità per il Campionato Italiano Supersalita, la cronoscalata trentina ha assegnato punti anche per il Campionato Europeo della Montagna. Un doppio palcoscenico, un solo copione: adrenalina pura.

Ad imporsi su tutti è stato il toscano Simone Faggioli, che ha letteralmente dominato la scena al volante della sua Nova Proto NP01. Il pilota fiorentino ha messo in riga la concorrenza con una prestazione impeccabile, (9'02"056), conquistando il gradino più alto del podio sia per la classifica assoluta che per quella del Campionato Italiano. Una vittoria netta, mai in discussione, che conferma ancora una volta il suo status di fuoriclasse assoluto della montagna.

 

Alle sue spalle, l'idolo di casa Christian Merli, su Nova Proto Cosworth, pentacampione europeo e autentico maestro della Trento Bondone. Il trentino, secondo nella classifica generale a 12"242, ha però potuto gioire con il successo nella graduatoria continentale, davanti al francese Kevin Petit, quarto assoluto e secondo nella classifica europea. Un podio europeo prestigioso, che ribadisce il valore internazionale della cronoscalata e dei suoi protagonisti.

Un risultato che, come dichiarato dallo stesso Merli, ai microfoni di Racing Life, alla vigilia, era sostanzialmente previsto: il suo propulsore Cosworth, infatti, sconta circa 40 cavalli di svantaggio rispetto ai motori turbo. Nonostante questo divario tecnico, il campione trentino ha saputo massimizzare ogni risorsa, conquistando il miglior risultato possibile e regalando ai suoi tifosi un’altra grande impresa sul Bondone.

Tra i protagonisti più applauditi anche un altro beniamino locale, Diego Degasperi, che su Norma M20 FC Zytek, ha saputo difendere con onore i colori trentini. Il pilota, esperto conoscitore del Bondone, ha regalato una prestazione solida e carica di grinta, (9'26"336) chiudendo ai piedi del podio assoluto e secondo nella classifica Supersalita, dimostrando ancora una volta di essere tra i migliori interpreti della specialità. Il pubblico lo ha accolto con un affetto travolgente, segno di un legame profondo tra il pilota e questa montagna che sa esaltare i veri specialisti.

Una classifica che, a conti fatti, non sorprende. I due alfieri delle salite italiane erano i grandi favoriti della vigilia e hanno mantenuto le promesse, offrendo al pubblico duelli ad alta quota lungo i 17,3 chilometri del tracciato, tra tornanti, rettilinei e scorci mozzafiato.

Prestazione maiuscola per Thomas Pedrini, che al volante dell’Osella FA 30, ex Merli, dimostra tutto il suo potenziale: chiude quinto assoluto e conquista un importante terzo posto nella classifica del Campionato Italiano Supersalita con il tempo di 9’28”732, segno di una maturità tecnica sempre più evidente.

Scorrendo la top ten, da segnalare il sesto posto assoluto per Achille Lombardi, che occupa la quarta posizione nella graduatoria del Campionato Italiano, alla guida dell’Osella PA30.

Subito dietro, in settima posizione generale, Luigi Fazzino su Osella Turbo 2000, vincitore dell’edizione precedente: per lui, quinto posto nella graduatoria tricolore e settimo in quella continentale.

Ottavo nella generale e sesto nell’Italiano Samuele Cassibba, al debutto con il nuovo motore Judd sulla Nova Proto NP01, autore di una prestazione solida e promettente. Lo segue Andrea Di Caro, nono assoluto nella serie europea e settimo nella classifica Supersalita, primo di classe 1600 con la Nova Proto NP03.

Nel gruppo E2-SH si conferma imbattibile Manuel Dondi, che impone ancora una volta la sua legge con la Fiat X1/9, lasciando dietro la Lamborghini Huracan ST Evo di Rosario Iaquinta. Una prestazione che suggella la supremazia del bolognese tra le silhouette.

Muscoli e spettacolo anche nel Gruppo GT, dove Lucio Peruggini, al debutto con la nuova Ferrari 296 Challenge, fa segnare un perentorio 10'29"522, tenendosi alle spalle le Lamborghini Huracan di Thomas Pichler e Dario Baruchelli e la Porsche 991 di un costante Giuseppe Ghezzi.

Tra le TCR brilla la stella di Alessandro Picchi, che firma un sorprendente 11’06”238 con la Peugeot 308 TCR, battendo due veterani del calibro di Vito Tagliente (Peugeot 308) e Angelo Marino (Seat Leon Cup).

Il Gruppo Rally parla il dialetto di casa: Alessandro Zanolli trionfa sulla Skoda Fabia RS con il tempo di 10’52”805, precedendo i compagni di marca Pietro De Tisi e Renato Paissan. 

Un tris Skoda che certifica, ancora una volta, l’eccellenza tecnica della Casa boema.

Nel Gruppo E1 è dominio netto del calabrese Giuseppe Aragona su Volkswagen Golf Mk7, mentre in RS Cup si conferma regina Anna Maria Fumo: la tarantina centra il secondo successo consecutivo con la sua Peugeot 308 RC.

In RS Plus, vittoria autorevole per Giacomo Liuzzi su Mini Cooper S, che riscatta un weekend iniziato in salita. A completare la festa pugliese tra le RS è Giovanni Angelini, primo con la sua Honda Civic Type R.

La Trento-Bondone si conferma così non solo come un appuntamento imperdibile del motorsport europeo, ma anche come un rito sportivo che unisce passione, tradizione e spettacolo. E dopo una 74ª edizione così, il conto alla rovescia per il 2026 è già iniziato.