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martedì 5 agosto 2025

MONTE ERICE: L'ESSENZA DELLA CORSA IN SALITA TRA MITO, MARE E MEMORIA

Tra le strade che definiscono l’anima del motorsport italiano, poche evocano fascino e storia quanto la cronoscalata Monte Erice. Da oltre 70 anni, questo suggestivo tracciato in provincia di Trapani è molto più di una gara: è un patrimonio di passione, memoria e tecnica che affonda le sue radici nella storia delle competizioni su strada.

Una gara tra mare e mito.

Immersa nel paesaggio mozzafiato della Sicilia occidentale, la Monte Erice si snoda per 5,7 chilometri da Valderice fino al borgo medievale di Erice, arrampicandosi tra tornanti panoramici e rettilinei da brivido, con vista sul Monte Cofano e sulla baia di Cornino. Il tracciato, con oltre 400 metri di dislivello e curve cieche insidiose, resta uno dei più tecnici e amati del Sud Italia.

Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la corsa è una delle tappe più amate del Campionato Italiano Velocità Montagna, del Campionato Siciliano Velocitá in Salita e delle auto storiche. Dal 2023, inoltre, è entrata a far parte del Campionato Italiano Supersalita. Un evento che richiama ogni anno circa 50.000 spettatori, trasformando il tracciato in un’arena a cielo aperto.

Una storia lunga 70 anni.

La prima edizione risale al 1954, con la vittoria di Pasquale Tacci su Alfa Romeo 1900 TI. Da allora, il percorso ha visto sfidarsi generazioni di campioni, leggende come Nino Vaccarella, Enrico Grimaldi, Benny Rosolia e il dominatore delle cronoscalate Mauro Nesti.

Indimenticabile anche Fabio Danti, che nel 1996 scrisse una delle pagine più belle al volante della Skoda Felicia Kit ufficiale, nella categoria Supersalita A1.

Negli anni '90, l'introduzione del gruppo Supersalita rivoluzionò la specialità, portando in gara vetture derivate dal DTM come la BMW M3 e l’Alfa Romeo 155 V6 TI.

Memorabile il duello del 1996 tra Luca Cappellari e Antonino La Vecchia, risoltosi per appena mezzo punto in classifica.


Il rito laico della velocità.

Alla Monte Erice, la corsa comincia molto prima dello start ufficiale: si avverte nei paddock, nel profumo di benzina, nei racconti degli appassionati. La folla che ogni anno si assiepa lungo il percorso non è un semplice pubblico, ma parte integrante dello spettacolo. Ogni passaggio diventa un momento di culto.

Come nel 1997, con Franz Tschager vincitore su Lucchini BMW, Fabio Danti su Skoda Octavia e La Vecchia ancora protagonista con la 155 V6 TI. Ogni staccata era un’esplosione di emozioni, ogni curva una scarica di adrenalina.

L’era Faggioli e il presente.

Dal 2000 in poi, la scena è dominata da Simone Faggioli, undici volte vincitore a Erice, con duelli epici contro Christian Merli, Domenico Scola, Diego Degasperi, e altri big delle cronoscalate. 

Nel 2020, la pandemia ha imposto il silenzio del pubblico, ricordando quanto l’anima di Erice sia anche nella sua gente. Senza di loro, il rombo dei motori sembrava vuoto.

Edizione 2025: l’ultimo atto del campionato.

Quest’anno, la cronoscalata Monte Erice sarà l’ultima e decisiva tappa del Campionato Italiano Supersalita 2025. Dopo i successi stagionali a Vallecamonica, Trento Bondone, Paolino Teodori, Luzzi Sambucina e – salvo sorprese – al Trofeo Luigi Fagioli, Simone Faggioli è pronto a laurearsi Campione Italiano per la 19ª volta tra CIVM e Supersalita: un traguardo che entra di diritto nella storia del Motorsport tricolore.

Una gara che va oltre il cronometro.

Ma la Monte Erice è qualcosa di più di una sfida contro il tempo. È un'esperienza spirituale, un viaggio verticale verso il mito. È un traguardo dell’anima, fatto di curve, ricordi e silenzi rotti solo dal suono dei motori.
La Monte Erice non è solo una corsa. È un luogo dove il tempo si ferma. E riparte, curva dopo curva.



martedì 15 novembre 2022

MONTE ERICE 2023: a rischio la validità CIVM

La Monte Erice è, senza dubbio, una delle gare più belle del panorama nazionale e forse europeo.

L'assenza dal CIVM 2023 sarebbe una grave perdita per tutto il circus delle cronoscalate, piloti, team, appassionati, tifosi, ecc....

Tuttavia, la sicurezza deve essere sempre la priorità assoluta ed è giusto, a mio parere, che i tracciati vengano periodicamente aggiornati.

Ho letto, in questi giorni, su diverse pagine social del settore che i secolari muretti che delimitano la carreggiata debbano essere ricostruiti, previa demolizione, in calcestruzzo armato o materiali simili, ciò al fine di contenere eventuali auto che dovessero finirvi contro.

È evidente che una tale opera di demolizione e ricostruzione, nel rispetto dell'estetica esistente, richieda una tempistica lunga e laboriosa al punto da rischiare la Monte Erice 2023.

Probabilmente potrebbero esserci altre soluzioni, meno dispendiose, sia economicamente che temporale.

Da appassionato delle cronoscalate ed in particolare della Monte Erice, ho prodotto uno schizzo che potrebbe essere una idea da cui partire per la risoluzione del problema.

L'applicazione di un guard-rail rimovibile che non danneggi o interessi i muretti esistenti, così come avviene in altre gare in Italia ed in Europa.

Potrebbe essere con due file a partire dalla estremità superiore del muretto, oppure con quattro, a partire dalla pavimentazione stradale a garanzia di una maggiore sicurezza.