Quando il cronometro diventa giudice supremo, e i decimi si fanno eterni, la passione per le cronoscalate raggiunge il suo apice. È esattamente ciò che è accaduto alla 48ª edizione della Cronoscalata Catania-Etna, dove Francesco Conticelli e Samuele Cassibba hanno dato vita a una sfida mozzafiato, degna dei migliori duelli sportivi. Una battaglia decisa in poco più di tre secondi complessivi di differenza ma vissuta metro dopo metro con tensione e adrenalina.
Il weekend etneo ha mostrato il meglio delle salite italiane: tecnica, talento e coraggio si sono intrecciati lungo i tornanti che portano al vulcano.
Conticelli, al volante della Nova Proto NP01, ha compiuto una vera impresa ribaltando i pronostici che fino al sabato lo vedevano inseguitore.
Cassibba, infatti, aveva dominato le prove, mostrando un passo invidiabile. Ma la gara, si sa, è un'altra storia.
In Gara 1, il marsalese ha stupito tutti con un tempo straordinario di 3’01”86, scavando un solco che si è rivelato decisivo.
Cassibba ha reagito in Gara 2, firmando il miglior tempo in 3’06”58, ma non è bastato. Il margine accumulato da Conticelli ha tenuto: il suo crono totale di 6’08”66 ha chiuso i giochi, regalando al siciliano il primo trionfo nella classica etnea con 3”36 di vantaggio.
Una sfida tra titani siciliani decisa sul filo dei millesimi, che ha infiammato il Campionato Italiano Velocità Montagna zona Sud e il Campionato Siciliano, confermando l’altissimo livello dei protagonisti e l’imprevedibilità di una disciplina che non ammette errori.
Alle spalle del duello al vertice, il terzo gradino del podio è stato conquistato da Luigi Fazzino, autore di una prova in crescendo con la sua Osella PA2000. Il giovane melillese ha saputo gestire al meglio la pressione, portando a casa non solo il bronzo assoluto ma anche la vittoria nella classe 2000, dimostrando maturità e progressi continui.
A seguire, il gruppo degli inseguitori ha dato vita a un’altra gara nella gara, con Agostino Bonforte quarto assoluto e miglior interprete della classe 1600, davanti a un sempre combattivo Antonino Salamone, Francesco Ferragina e Antonino Rotolo. Un mix di esperienza e nuove leve che conferma quanto il vivaio siciliano sia vivace e competitivo.
Non è passata inosservata nemmeno la prestazione di Orazio Maccarone, che ha dominato la categoria TMSC-SS con la sua Gloria Cp7, né quella di Concetto La Spina, primo tra le CN al volante della Norma M20F/3000. A chiudere una top ten tutta da applausi ci ha pensato Carmelo Martella, sempre consistente su Osella PA21 JRB/1600.
La 24 Ore di Le Mans 2025 verrà ricordata come una delle edizioni più intense, combattute ed emozionanti di sempre. E soprattutto, come la corsa che ha consegnato alla Ferrari la sua terza vittoria consecutiva nella maratona più famosa del motorsport mondiale.
Un successo che profuma di leggenda, non solo per la storicità del risultato, ma anche e soprattutto per il modo in cui è arrivato: grazie alla 499P #83 del team cliente AF Corse.
Al termine di 24 ore infuocate e incerte fino all’ultimo giro, è stato Robert Kubica a tagliare per primo il traguardo.
Accanto a lui, sul gradino più alto del podio, Yifei Ye e Phil Hanson, co-piloti di un’impresa che rappresenta molto più di una vittoria sportiva: è la conferma che il progetto Ferrari Hypercar è solido, vincente e in grado di trionfare anche oltre i confini del team ufficiale.
Bastano due cifre a spiegare la tensione della gara: 30 secondi. Tanto (o meglio, poco) ha separato la #83 dalla prima inseguitrice al termine di una giornata intera di duelli, strategie e imprevisti.
A minacciare il dominio rosso è stata la Porsche #6 ufficiale di Campbell, Vanthoor ed Estre. Ma nemmeno la brillante strategia di Stoccarda è bastata a scalfire la determinazione del trio di AF Corse.
Terzo gradino del podio per la Ferrari #51 di Calado, Giovinazzi e Pier Guidi, campioni uscenti e protagonisti di un duello interno accesissimo con la "sorella" #50.
Un testacoda di Pier Guidi ha probabilmente fatto sfumare la doppietta ufficiale, ma non ha tolto brillantezza a una prestazione comunque solida e coraggiosa.
Il volto simbolo di questa edizione non può che essere quello di Robert Kubica. A 40 anni, con una carriera segnata da alti, bassi e una rinascita da libro, il polacco ha finalmente conquistato Le Mans, il grande obiettivo mancato nel 2021, quando fu beffato all’ultimo giro in LMP2.
Il suo stint finale è stato un concentrato di classe, esperienza e sangue freddo. Una rivincita, ma soprattutto un nuovo capitolo di un racconto sportivo unico.
Con tre vittorie consecutive, ciascuna con una vettura diversa (#51 nel 2023, #50 nel 2024 e ora #83 nel 2025), la Ferrari Hypercar 499P si consacra come uno dei progetti più riusciti e longevi nella storia recente dell’endurance.
La vittoria di AF Corse dimostra la profondità e la qualità del programma Ferrari, capace di condividere tecnologia e know-how con i team clienti senza perdere un briciolo di competitività.
Dietro le rosse e la Porsche #6, ha chiuso una sorprendente Cadillac #12, autrice della pole position del giovedì e protagonista di una gara solida.
Delude invece la Toyota #7, mai realmente in partita e lontana dai fasti degli anni passati.
Questa non è solo una vittoria per la Ferrari, è l’ennesima consacrazione di un progetto tecnico e sportivo costruito con visione, pazienza e passione.
A Maranello, il successo della #83 viene vissuto come una vittoria corale: del team AF Corse, dei piloti, degli ingegneri, e di un marchio che continua a scrivere la storia dell’endurance con il suo DNA da corsa.
L’attesa era alle stelle, lo spettacolo pure. La 74ª
edizione della leggendaria Trento-Bondone, la cronoscalata più lunga e
affascinante del panorama europeo, non ha deluso le aspettative. Sotto il sole
di inizio giugno e davanti a un pubblico numeroso e appassionato, la gara
organizzata dalla Scuderia Trentina in collaborazione con l’Automobile Club di
Trento, che proprio quest’anno celebra i suoi 100 anni, ha scritto una nuova
pagina memorabile nella storia delle salite.
Teatro di questa edizione è stata una sfida dal sapore
continentale: oltre alla validità per il Campionato Italiano Supersalita, la
cronoscalata trentina ha assegnato punti anche per il Campionato Europeo della
Montagna. Un doppio palcoscenico, un solo copione: adrenalina pura.
Ad imporsi su tutti è stato il toscano Simone Faggioli,
che ha letteralmente dominato la scena al volante della sua Nova Proto NP01. Il
pilota fiorentino ha messo in riga la concorrenza con una prestazione
impeccabile, (9'02"056), conquistando il gradino più alto del podio sia
per la classifica assoluta che per quella del Campionato Italiano. Una vittoria
netta, mai in discussione, che conferma ancora una volta il suo status di
fuoriclasse assoluto della montagna.
Alle sue spalle, l'idolo di casa Christian Merli, su Nova
Proto Cosworth, pentacampione europeo e autentico maestro della Trento Bondone.
Il trentino, secondo nella classifica generale a 12"242, ha però potuto
gioire con il successo nella graduatoria continentale, davanti al francese
Kevin Petit, quarto assoluto e secondo nella classifica europea. Un podio
europeo prestigioso, che ribadisce il valore internazionale della cronoscalata
e dei suoi protagonisti.
Un risultato che, come dichiarato dallo stesso
Merli, ai microfoni di Racing Life, alla vigilia, era sostanzialmente previsto:
il suo propulsore Cosworth, infatti, sconta circa 40 cavalli di svantaggio
rispetto ai motori turbo. Nonostante questo divario tecnico, il campione
trentino ha saputo massimizzare ogni risorsa, conquistando il miglior risultato
possibile e regalando ai suoi tifosi un’altra grande impresa sul Bondone.
Tra i protagonisti più applauditi anche un altro
beniamino locale, Diego Degasperi, che su Norma M20 FC Zytek, ha saputo
difendere con onore i colori trentini. Il pilota, esperto conoscitore del
Bondone, ha regalato una prestazione solida e carica di grinta, (9'26"336)
chiudendo ai piedi del podio assoluto e secondo nella classifica Supersalita,
dimostrando ancora una volta di essere tra i migliori interpreti della
specialità. Il pubblico lo ha accolto con un affetto travolgente, segno di un
legame profondo tra il pilota e questa montagna che sa esaltare i veri
specialisti.
Una classifica che, a conti fatti, non sorprende. I due
alfieri delle salite italiane erano i grandi favoriti della vigilia e hanno
mantenuto le promesse, offrendo al pubblico duelli ad alta quota lungo i 17,3
chilometri del tracciato, tra tornanti, rettilinei e scorci mozzafiato.
Prestazione maiuscola per Thomas Pedrini, che al
volante dell’Osella FA 30, ex Merli, dimostra tutto il suo potenziale: chiude
quinto assoluto e conquista un importante terzo posto nella classifica del
Campionato Italiano Supersalita con il tempo di 9’28”732, segno di una maturità
tecnica sempre più evidente.
Scorrendo la top ten, da segnalare il sesto posto
assoluto per Achille Lombardi, che occupa la quarta posizione nella graduatoria
del Campionato Italiano, alla guida dell’Osella PA30.
Subito dietro, in settima posizione generale, Luigi
Fazzino su Osella Turbo 2000, vincitore dell’edizione precedente: per lui,
quinto posto nella graduatoria tricolore e settimo in quella continentale.
Ottavo nella generale e sesto nell’Italiano Samuele
Cassibba, al debutto con il nuovo motore Judd sulla Nova Proto NP01, autore di
una prestazione solida e promettente. Lo segue Andrea Di Caro, nono assoluto
nella serie europea e settimo nella classifica Supersalita, primo di classe
1600 con la Nova Proto NP03.
Nel gruppo E2-SH si conferma imbattibile Manuel Dondi,
che impone ancora una volta la sua legge con la Fiat X1/9, lasciando dietro la
Lamborghini Huracan ST Evo di Rosario Iaquinta. Una prestazione che suggella la
supremazia del bolognese tra le silhouette.
Muscoli e spettacolo anche nel Gruppo GT, dove Lucio
Peruggini, al debutto con la nuova Ferrari 296 Challenge, fa segnare un
perentorio 10'29"522, tenendosi alle spalle le Lamborghini Huracan di
Thomas Pichler e Dario Baruchelli e la Porsche 991 di un costante Giuseppe
Ghezzi.
Tra le TCR brilla la stella di Alessandro Picchi, che
firma un sorprendente 11’06”238 con la Peugeot 308 TCR, battendo due veterani
del calibro di Vito Tagliente (Peugeot 308) e Angelo Marino (Seat Leon Cup).
Il Gruppo Rally parla il dialetto di casa: Alessandro
Zanolli trionfa sulla Skoda Fabia RS con il tempo di 10’52”805, precedendo i
compagni di marca Pietro De Tisi e Renato Paissan.
Un tris Skoda che certifica, ancora una volta,
l’eccellenza tecnica della Casa boema.
Nel Gruppo E1 è dominio netto del calabrese Giuseppe
Aragona su Volkswagen Golf Mk7, mentre in RS Cup si conferma regina Anna Maria
Fumo: la tarantina centra il secondo successo consecutivo con la sua Peugeot
308 RC.
In RS Plus, vittoria autorevole per Giacomo Liuzzi su
Mini Cooper S, che riscatta un weekend iniziato in salita. A completare la
festa pugliese tra le RS è Giovanni Angelini, primo con la sua Honda Civic Type
R.
La Trento-Bondone si conferma così non solo come un appuntamento
imperdibile del motorsport europeo, ma anche come un rito sportivo che unisce
passione, tradizione e spettacolo. E dopo una 74ª edizione così, il conto
alla rovescia per il 2026 è già iniziato.
La Trento Bondone si prepara a scrivere un’altra pagina memorabile della sua lunga storia. L’edizione numero 74 della leggendaria cronoscalata, organizzata dalla Scuderia Trentina, coincide con il centenario della manifestazione e si presenta con numeri da capogiro: 310 iscritti, validità come secondo round del Campionato Italiano Supersalita, sesta prova del Campionato Europeo della Montagna e tappa continentale anche per le auto storiche.
L’altissima affluenza ha reso la selezione più difficile del solito, con molte richieste rimaste fuori. La entry list è ora ufficiale: al via 242 vetture moderne e 68 storiche, pronte a sfidarsi sui 17,3 km che da Trento salgono fino al Monte Bondone.
Il livello è altissimo: al via i migliori specialisti italiani ed europei, con una concentrazione di top car da far invidia a qualsiasi gara in salita. Riflettori puntati sul Supersalita, che fa tappa a Trento per il secondo round stagionale. In prima fila Simone Faggioli, "re" del Bondone con 13 vittorie.
Nel gruppo E2 SC-SS fari puntati su Franco Caruso e Diego Degasperi, compagni di squadra di Faggioli e protagonisti a Levico. In classe oltre 3000 si profila una sfida serrata tra Achille Lombardi, Samuele Cassibba al debutto con la Nova Proto, e i trentini Pedrini e Moratelli.
Bagarre annunciata anche in classe 2000, con il siciliano Luigi Fazzino vincitore a sorpresa nel 2024 con il tempo di 9’17”16. Combattuta anche la classe 1600, che conta 21 iscritti, tra cui il campione Andrea Di Caro e Filippo Golin. Non mancano le presenze internazionali, con piloti da Germania e Repubblica Ceca, e due donne al via: Selina Prantl e la ceca Tereza Machova.
Nel gruppo CN occhi su Alberto Scarafone, campione in carica, e sul trentino Adolfo Bottura.
Spettacolo garantito anche nel gruppo GT, con 26 supercar in gara, Ferrari, Lamborghini, Porsche e un parterre di alto livello.
Riflettori su Lucio Peruggini, leader del Supersalita, al debutto con la Ferrari 296 Challenge preparata da AF Corse. In pista anche Ghezzi, Pichler, Baruchelli e Iacoangeli.
Grande attesa anche nel TCR, con undici vetture e specialisti come Luca Tosini.
Ricchissimi i gruppi E1 e Rally, quest’ultimo con 32 iscritti tra cui Zanolli, Paissan, Dallapiccola, De Tisi e Nones.
Sul fronte europeo, quasi tutti i big dell’EHC al via. Nella Categoria 2 comanda Christian Merli, inseguito da Petit, Iraola, Dedek e Sébastien Petit.
In Categoria 1 fari puntati su O’Play, Stefanovski e Rrozalsk.
Intanto il weekend è partito con la presentazione alla Trento Expo. Giovedì e venerdì spazio a stand, verifiche e incontri col pubblico. Sabato le prove dalle ore 9: 00, domenica gara al via alle ore 10:00. La leggenda del Bondone è pronta a scrivere un’altra pagina.