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domenica 20 luglio 2025

ANDREA DI CARO, IL DAVIDE DELLA SUPERSALITA: SECONDO ASSOLUTO A LUZZI CON UNA 1150 CC

Il Campionato Italiano Supersalita ha vissuto uno dei suoi momenti più intensi ed emozionanti nella 29ª edizione della Luzzi–Sambucina. Sul tecnico e affascinante tracciato calabrese, noto per la sua selettività e le condizioni sempre al limite, è andata in scena una domenica di adrenalina pura.

Ancora una volta, Simone Faggioli, su Nova Proto NP 01, ha imposto il proprio dominio assoluto, ma i riflettori, stavolta, non erano tutti per lui.

A rubare la scena è stato un giovane siciliano che, con coraggio, talento e determinazione, si è guadagnato il centro del palcoscenico: Andrea Santo Di Caro.

Il ventiquattrenne di Caltanissetta, al volante della Nova Proto NP03 motorizzata Aprilia da 1150 cc (categoria E2SC-SS1600), ha infatti sorpreso pubblico e addetti ai lavori conquistando un incredibile secondo posto assoluto in entrambe le manche, dietro solo all’irraggiungibile Faggioli. E non si tratta di un risultato frutto del caso, ma di una prestazione di sostanza, maturità e controllo, contro avversari dotati di mezzi tecnicamente superiori.

I tempi parlano chiaro: 3’17"27 in gara 1, migliorato a 3’17"24 in gara 2, contro i 3’13"24 e 3'12"34 del vincitore Faggioli. Ma a colpire più del cronometro è il distacco contenuto, poco più di quattro secondi, da un pilota che, da anni, è il riferimento assoluto nelle salite italiane ed europee.

In un panorama in cui i prototipi oltre i 3000 cc fanno spesso il bello e il cattivo tempo, vedere una piccola NP03, spinta da un motore moto da appena 260 cavalli, issarsi ai vertici della classifica ha del clamoroso. Una prestazione che certifica il valore di Di Caro e lo consacra come uno dei giovani più promettenti dell’intera scena nazionale.

“Un risultato incredibile – ha commentato emozionato Di Caro nel post-gara – che dedico alla mia squadra CST Sport, alla mia famiglia e a Simone Faggioli, che è da sempre un punto di riferimento. Il miglioramento in gara 2, mentre le temperature salivano e tanti facevano fatica, è la dimostrazione che stiamo lavorando nella giusta direzione.”

Quella di Andrea Di Caro non è stata solo una gara veloce, ma una dimostrazione di padronanza tecnica e mentale. L’asfalto rovente, i tornanti da seconda piena, i tratti ad alta velocità e i cambi di pendenza non hanno scalfito la sua lucidità. L’ha interpretata da veterano, non da esordiente. E lo ha fatto tenendosi alle spalle piloti esperti e blasonati, come Luigi Fazzino su Osella PA2000 Turbo, Franco Caruso, Samuele Cassibba, Francesco Conticelli, tutti su Nova Proto con motore da 3000 cc e 500 CV.

Un risultato che va ben oltre la classifica: è una dichiarazione di intenti. Di Caro non si accontenta più di esserci. Vuole competere. E, a giudicare da quanto visto a Luzzi, ha tutte le carte in regola per farlo.

Naturalmente, il re delle salite Simone Faggioli ha fatto valere la legge del più forte. Al volante della sua Nova Proto NP01 Bardahl, ha dettato il ritmo fin dalle prove e ha confermato la supremazia in gara, firmando un doppio crono di assoluto valore: 3’13"24 e 3’12"34.

Ma lo stesso Faggioli, nel post-gara, ha lasciato trasparire ammirazione per chi lo ha seguito più da vicino: “Il tracciato è sempre impegnativo e oggi non era facile essere costanti. Il livello si alza anno dopo anno, e vedere giovani così determinati è uno stimolo per tutti.”

Un tributo, nemmeno troppo velato, al talento emergente che lo ha seguito più da vicino. Un passaggio di consegne ancora lontano, certo, ma la sensazione è che, per la prima volta, qualcuno abbia iniziato a bussare con forza alla porta del campione.

Foto: fonte web