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domenica 28 settembre 2025

CHRISTIAN MERLI DOMINA LA 55ª CRONOSCALATA ESTHOFEN - ST. AGATHA E DEDICA LA VITTORIA A ENZO OSELLA

Il campione europeo sigla la settima vittoria sulla storica salita austriaca e omaggia il costruttore torinese scomparso con una dedica carica di emozione.

Christian Merli conferma il suo dominio assoluto nella 55ª edizione della Cronoscalata Esthofen – St. Agatha, imponendosi con autorità sia in prova sia in gara. Il pilota trentino, portacolori della Scuderia Vimotorsport, ha fermato i cronometri in 1’52”315 al volante della sua Nova Proto NP01 Cosworth, lasciandosi alle spalle l’austriaco Christoph Lampert, su Nova Proto NP01 (1’54”523) e il tedesco Alexander Hin (1’56”679), su Osella FA 30.

Un successo netto, il settimo in carriera per Merli su questo tracciato, già conquistato nel 2016, 2017, 2021, 2022, 2023, 2024, che testimonia ancora una volta la sua classe cristallina nel panorama delle cronoscalate europee.

Prove: Merli subito al comando

Già nelle sessioni di prova del sabato, Merli aveva fatto intendere di essere l’uomo da battere. Nella prima salita ha fatto segnare un impressionante 57"549 sul tracciato di 2,734 km, precedendo i tedeschi Sebastian Noll e Alexander Hin, entrambi su Osella FA 30. Nella seconda manche, la situazione si è confermata con Merli ancora davanti, mentre Noll e Hin si sono scambiati le posizioni.

Gara: dominio confermato anche sotto pressione

La gara si è aperta con la terza salita del weekend, nuovamente nel segno di Merli, che ha messo tutti in fila con un'altra prestazione maiuscola. In Gara 1, il neo campione europeo ha avuto la meglio su Lampert (anche lui su Nova Proto NP01) e su Hin. La seconda salita di gara, disputata nel pomeriggio sotto un cielo velato, ha replicato l’ordine d’arrivo: ancora Merli davanti a Lampert e Hin.

Una vittoria con un peso nel cuore

Ma la vittoria di Merli è stata segnata da un dolore profondo: la scomparsa di Enzo Osella, storico costruttore e fondatore della Osella Squadra Corse, figura di riferimento assoluto nelle cronoscalate.

«È finita un’epoca – ha detto un commosso Merli al termine della premiazione –. Dedico questa vittoria a Enzo. Per me è una grande perdita. Quello che ho fatto finora lo devo a lui, alla sua presenza, ai suoi rimproveri in dialetto torinese».

Merli ha corso per dieci anni con le vetture Osella, conquistando 62 vittorie assolute, cinque titoli europei, un titolo italiano e due edizioni del FIA Hill Climb Masters, quella che lui stesso definisce l’“Olimpiade delle salite”.

Il podio finale per somma dei tempi

Christian Merli (Nova Proto NP01 Cosworth) – 1’52”315

Christoph Lampert (Nova Proto NP01) – 1’54”523

Alexander Hin (Osella FA 30) – 1’56”679


domenica 21 settembre 2025

CARUSO TRIONFA A PEDAVENA: SUA LA 41ª EDIZIONE DOPO UN DUELLO INFUOCATO CON DEGASPERI

È il siciliano Franco Caruso a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della 41ª Pedavena – Croce D’Aune, appuntamento numero 12 del Campionato Italiano Velocità Montagna zona Nord. A bordo della sua Nova Proto NP 01, il pilota ragusano ha avuto la meglio su un combattivo Diego Degasperi dopo un acceso duello che ha infiammato i tornanti feltrini. 
Terzo gradino del podio per un altro trentino, Matteo Moratelli, che con la versione turbo della Nova Proto NP 01 ha finalmente trovato segnali positivi.

Una vittoria maturata soprattutto in gara 2, dove Caruso ha fermato il cronometro sull’1’51”289, siglando il miglior tempo assoluto della giornata. Un successo costruito con precisione e grinta, che lo rilancia tra i grandi protagonisti della stagione. Alle sue spalle Degasperi (Norma M20 FC), che puntava al tris consecutivo a Pedavena, ha chiuso a solo 1”87 dal vincitore, dimostrando ancora una volta la sua costanza ai vertici del CIVM.
Il podio è tutto marchiato Nova Proto, con Matteo Moratelli terzo assoluto e autore di una prestazione solida al volante della versione 2000 turbo della sport francese.

I protagonisti: Schena primo tra i veneti e dominio nei motori moto

Quarto assoluto e primo veneto al traguardo, Damiano Schena ha portato in alto la Nova Proto NP 03 Aprilia 1150cc, conquistando anche la vittoria nella classe 1600 e nel gruppo delle sportscar con motore motociclistico. 
Alle sue spalle, una top five completata in rimonta da Sergio Farris (Wolf GB08 Mistral), impegnato in una gara test fondamentale per lo sviluppo del prototipo.
Buona anche la gara dell’umbro Filippo Ferretti, campione Junior 2024, che continua con costanza il lavoro sulla Wolf GB08 Thunder Trofeo. Settima piazza per il costante Markus Schuster (Norma M20 FC), mentre in ottava posizione si è distinto Luca Giammattei con la Gloria CP 08, portando a casa punti preziosi tra le monoposto TMSC-SS.

GT e Silhouette: D’Angelo e Gurschler show

In gruppo GT spicca la prova maiuscola del campano Giuseppe D’Angelo, sempre più leader del campionato al volante della Ferrari 488 Evo Challenge. Secondo tempo tra le GT per il trevigiano Romy Dall’Antonia, incisivo sulla Porsche 911 GT3 Cup, tallonato da Alessandro Gabrielli, che ha chiuso secondo in GT Super Cup Div.1.

In gruppo E2SH, supremazia di Roman Gurschler, che ha portato al limite l’evolutissima silhouette della Fiat 500, mentre in TCR il bresciano Luca Tosini ha dominato con autorità sulla Audi RS3 LMS.

ER, Racing Start e le lotte di gruppo

Nel gruppo ER1, nessuna sorpresa: Luca Spinetti ha rispettato i pronostici trionfando con la sua Subaru Impreza, davanti ad Andrea De Stefani (Renault Clio) e ad Enrico Trolio (Peugeot 106), autore di una bella rimonta in gara 2.

Tanto spettacolo anche nel gruppo Racing Start Plus, dove Alberto Cioffi ha avuto la meglio su Matteo Bommartini (Honda Civic Type-R) e Gianluca Luigi Grossi (Renault Clio). In RSTB, affermazione per Maurizio Abate su MINI, di poco davanti a Davide Gabrielli (Seat Leon SW) e al toscano Lorenzo Mercati su Honda Civic.
Tra le aspirate, vittoria solida di Giulio Panteghini, mentre nelle categorie “storiche recenti” si è messo in evidenza Kevin Lechner su BMW M3 per le A-S, e Lorenzo Accorsi (Honda Civic) ha respinto ogni assalto nella N-S.

Auto storiche: Basso firma il miglior tempo

Non poteva mancare l’emozione delle auto storiche, dove Giampaolo Basso ha fatto segnare il miglior tempo assoluto al volante della sua Porsche Carrera RS, dominando il 2° Raggruppamento. Secondo crono per Idelbrando Motti, sempre competitivo con la sua Porsche, mentre a catturare l’attenzione del pubblico è stata l’intramontabile Lancia Stratos di “Tony” Fassina, autentico simbolo della passione per le corse.

CHRISTIAN MERLI TRIONFA IN CROAZIA E CONQUISTA IL TITOLO EUROPEO DELLA MONTAGNA

Il pilota trentino domina anche la Buzetski Dani: è campione d’Europa per la sesta volta.

Christian Merli scrive un’altra pagina gloriosa della sua carriera: con la vittoria nella 44ª edizione della Buzetski Dani, l’ultima prova stagionale del Campionato Europeo della Montagna, il portacolori della Scuderia Vimotorsport conquista il titolo continentale 2025. Il tracciato croato di 5,001 chilometri ha incoronato il pilota trentino, che ha messo il sigillo su un’annata straordinaria con successi in Portogallo, Repubblica Ceca, Italia, Polonia, Svizzera e ora Croazia.

Merli, rimonta e trionfo

La sfida croata non è stata priva di emozioni. 
Nella prima manche, Merli ha dovuto inseguire il francese Kevin Petit, autore di un’eccellente salita in 2:08.034 alla media di 140,6 km/h, staccando Merli di tre decimi (2:08.334). Terzo l’iberico Joseba Iraola Lanzagorta, anche lui su Nova Proto NP01, a quasi due secondi dal leader (2:09.994).

Ma nella seconda salita, il campione trentino ha sfoderato tutta la sua esperienza e classe: 2:07.825 il suo tempo, migliorando di mezzo secondo e fermando il cronometro con la media di 140,8 km/h, sufficiente per superare Petit (2:08.355) e mettere definitivamente le mani sulla vittoria di giornata e sul titolo europeo.

La classifica assoluta

Grazie ai risultati combinati delle due manche, Merli si è imposto nella classifica assoluta davanti a Petit e Iraola.

Completano la top 5 Sebastien Petit (Nova NP01-2) e Fausto Bormolini (Reynard K02), staccati rispettivamente di oltre tre e sette secondi.
Classifica combinata – 44ª Buzetski Dani

Christian Merli (Nova Proto NP01)
Kevin Petit (Nova Proto NP01)
Joseba Iraola Lanzagorta (Nova NP01)
Sebastien Petit (Nova NP01-2)
Fausto Bormolini (Reynard K02)



domenica 14 settembre 2025

FRANCESCO CONTICELLI DOMINA LA 70ª COPPA NISSENA: DOPPIETTA DA CAMPIONE

Francesco Conticelli trionfa alla 70ª Coppa Nissena: podio tutto Nova Proto nella storica cronoscalata di Caltanissetta

Il pilota trapanese vince entrambe le manche nonostante l’influenza. Faggioli e Caruso completano un podio di altissimo livello. Riolo festeggia il titolo CIVSA e la 500ª gara della carriera.

È stato Francesco Conticelli a scrivere il proprio nome nella storia della Coppa Nissena, firmando la vittoria nella 70ª edizione di una delle più antiche e prestigiose cronoscalate italiane. Il trapanese, al volante della Nova Proto NP 01 del team RO Racing, ha dominato entrambe le manche, siglando un successo tanto atteso quanto meritato, che lo consacra tra i grandi interpreti della specialità.

Conticelli ha messo tutti in fila con due salite impeccabili, fermando il cronometro in 2'03"96 nella prima manche e 2'04"20 nella seconda, nonostante un fastidioso stato influenzale che lo ha accompagnato per tutto il weekend. Il pilota marsalese ha così alzato al cielo il Trofeo Michele Tornatore, imprimendo con decisione la sua firma sull’edizione 2025 della Nissena, 13° round del Campionato Italiano Velocità Montagna zona Sud.

Podio di fuoco tutto Nova Proto

Alle sue spalle due nomi pesanti del panorama montagna: il pluricampione fiorentino Simone Faggioli, impegnato nello sviluppo della nuova Nova Proto NP 01-4, ha chiuso secondo, sfiorando il successo in gara 2 per soli 47 centesimi, dopo aver pagato qualcosa in più nella prima salita. Terzo gradino del podio per il sempre incisivo Franco Caruso, al volante della sua NP 01, autore di due prestazioni solide che lo confermano tra i protagonisti assoluti della stagione.

Cassibba e Fazzino ai piedi del podio

Appena sotto al podio Samuele Cassibba, energico e determinato, ma leggermente rallentato dalle condizioni del fondo che lo hanno portato a evitare rischi inutili. Quinto Luigi Fazzino, velocissimo e spettacolare con la sua Osella PA2000 Turbo, con cui ha centrato la vittoria in classe E2SC 2000, sfiorando addirittura una chicane in gara 2.

Sesto posto per Francesco Leogrande, anche lui su Osella, davanti a Michele Puglisi, primo di classe E2SC 1600 e alla sua prima volta sul tracciato nisseno con la Nova Proto NP03. Completano la top ten Vincenzo Conticelli senior, Agostino Bonforte e Giuseppe D’Angelo, che ha primeggiato nel duello tra Ferrari 488 nel gruppo GT, vincendo gara 1 e chiudendo davanti al rivale Lucio Peruggini nella somma dei tempi.

Riolo campione CIVSA nel 4° Raggruppamento: festa per la 500ª gara

Oltre al CIVM, la Coppa Nissena ha assegnato punti anche per il Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche (CIVSA), dove Totò Riolo ha conquistato il titolo di 4° Raggruppamento per il secondo anno consecutivo. Il pilota palermitano, su PRC A6 BMW, ha festeggiato così la sua 500ª gara in carriera, un traguardo straordinario raggiunto con classe ed esperienza.

I protagonisti degli altri gruppi

In gruppo TCR, dominio del salernitano Salvatore Tortora su Audi RS3 LMS.
In gruppo E1, vittoria di Rosario Alessi (Peugeot 106) davanti a Francesco Lombardo (Peugeot 205).
In Racing Start Plus, grande prestazione di Angelo Guzzetta (Peugeot 106), rimasto senza rivali dopo l’uscita di scena in gara 1 di Roberto Megale.
Nella Racing Start, duello entusiasmante tra le MINI con successo finale di Salvatore Gioè sull’iniziale vincitore di gara 1 Giovanni Loffredo.
In gruppo A-S, la classifica aggregata ha premiato Gianluca Sciortino su Clio Williams dopo un serrato testa a testa con Salvatore Castorina (Peugeot).
In N-S, vittoria di rimonta per Daniele Leonardi, che in gara 2 ha superato Mario Luca Sapienza, vincitore in gara 1 per appena 3 centesimi.
Tra le Bicilindriche, successo per Mirko Paletta su Fiat 500 Giannini, che ha resistito alla rimonta di Francesco Fichera su Fiat 126.

Un’edizione da ricordare

La 70ª Coppa Nissena ha onorato appieno la sua lunga storia, regalando un weekend ricco di emozioni, passione e talento. Il successo di Francesco Conticelli e la festa per la 500ª gara di Totò Riolo resteranno scolpiti nella memoria di tutti gli appassionati. Caltanissetta si conferma così crocevia del motorsport in salita, dove tradizione e modernità continuano a correre affiancate.

domenica 7 settembre 2025

MONTE ERICE INCORONA FAGGIOLI PER LA 12ª VOLTA: CALA IL SIPARIO SULLA STAGIONE, ASSEGNATI I TITOLI DEL SUPERSALITA

Sopra la linea blu del Mediterraneo, laddove la Sicilia si arrampica con eleganza verso le nuvole, la 67ª edizione della Cronoscalata Monte Erice ha scritto un nuovo capitolo di storia, passione e adrenalina. Quello che per molti è un appuntamento sportivo, per il mondo delle salite è un vero e proprio rito. Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la tappa siciliana ha ospitato l’epilogo stagionale del Campionato Italiano Supersalita, oltre al Campionato Italiano Velocità Montagna e il Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche, regalando spettacolo puro lungo la provinciale che collega Valderice al borgo medievale di Erice.


Faggioli: dodici volte re di Erice

Il protagonista assoluto, ancora una volta, è stato Simone Faggioli. Il fuoriclasse toscano, già laureatosi campione italiano, ha voluto onorare al meglio la gara testando la nuova Nova Proto NP 04 a trazione integrale e motore turbo. Missione riuscita: due manche impeccabili in 2'56"27 e 2'54"92, che gli sono valse il dodicesimo sigillo personale sulla storica cronoscalata. Sul podio anche Francesco Conticelli e Samuele Cassibba, a conferma di un dominio tecnico e territoriale tutto siciliano.

Tricolori decisi: verdetti finali tra conferme e colpi di scena

Con Erice a fare da teatro, sono arrivati anche gli ultimi verdetti tricolori della stagione. 
Ecco i protagonisti:
Giuseppe Aragona (VW Golf) è campione di Gruppo E1;
Manuel Dondi (Fiat X1/9 Alfa) conquista l’E2SH, dopo un’appassionante rincorsa;
Piero Nappi (Porsche 911 GT3) si prende il titolo GT Super Cup Div. 3, con mezzo punto di vantaggio;
Oronzo Montanaro (Mini) domina la Racing Start Plus;
Antonio Vassallo (Renault Clio) è re dell’RS Aspirato;
Anna Maria Fumo (Peugeot 308) alza il trofeo nella Racing Start Cup.

Top Ten assoluta: giovani e veterani a braccetto

Fuori dal podio per una manciata di decimi il coriaceo Franco Caruso, quarto sulla Nova Proto NP 01. A seguirlo il lucano Achille Lombardi (Osella PA 30), il campione italiano Andrea Di Caro (dominatore tra gli Sportscar su Nova Proto NP 03 motori moto con sette vittorie su sette), e Luigi Fazzino (Osella PA turbo), campione della classe 2000 dei prototipi. Completano la top ten Michele Puglisi (Nova Proto NP03), Francesco Leogrande (Osella PA 21 4C turbo) e l’idolo di casa Francesco Adragna (Wolf GB 08 Thunder).

Gruppi: sfide all’ultimo decimo, tra emozioni e tecnica pura

Nel Gruppo CN, in cui è già campione Alberto Scarafone, si impone il trapanese Rocco Aiuto su Osella PA 20/S, davanti a Reina e Ferrazzano, per un podio interamente siciliano. In E2SH, Dondi svetta su una linea d’arrivo che vede Rosario Iaquinta secondo con la sua Lamborghini e Marco Gramenzi terzo sulla silhouette MG-AR01 Furore.

Nel Gruppo GT, Lucio Peruggini ha conquistato la vittoria al volante della sua Ferrari 488 Challenge Evo, in una gara che lo vede in attesa di conferma del titolo, attualmente sub judice a causa di un reclamo presentato in occasione della tappa di Luzzi.
Alle sue spalle, ottima la prestazione di Giuseppe D’Angelo, anche lui su Ferrari 488, autore di una gara solida che gli è valsa il secondo gradino del podio. Terzo posto per Rosario Parrino, alla guida della Porsche 992 GT3 Cup, che ha lottato fino all’ultimo contro avversari agguerriti.

Nonostante la terza posizione in gara, il titolo di campione di gruppo è andato a Piero Nappi. Il pilota partenopeo, al volante della Porsche 911, ha chiuso al secondo posto nella classifica della prova, ma ha conquistato matematicamente il campionato per appena mezzo punto, premiato da una stagione di grande regolarità.

Nella GT Cup, applausi per il calabrese Gabrydriver, che ha chiuso la stagione con un'altra vittoria al volante della Ferrari 458, dopo aver già messo in cassaforte il titolo di categoria.

Infine, nel Gruppo GT3, il titolo è andato al romano Marco Iacoangeli, assente nell’ultima prova ma comunque irraggiungibile in classifica. Il portacolori della Vimotorsport, protagonista di una stagione brillante a bordo della BMW Z4, ha saputo gestire al meglio il vantaggio accumulato, conquistando con merito il campionato.

TCR: una sfida che finisce... in tribunale sportivo

Il gruppo TCR regala l’ennesimo colpo di scena: è 1 a 1 tra Luca Tosini e Salvatore Tortora, entrambi su Audi RS3 LMS, con tempi da fotofinish. Ma la classifica è sub judice per un reclamo presentato da Tosini. Intanto, applausi per il siciliano Bartolomeo Mistretta, subito incisivo con la Peugeot 308.

Racing Start: spettacolo e titoli in bilico fino all’ultimo

Nel gruppo Racing Start Cup, brilla Gianni Loffredo su Mini JCW Evo, mentre la pugliese Anna Maria Fumo centra il titolo con una prova di grande intelligenza. In RS Plus, spettacolare vittoria di Montanaro, anche se è mancato il duello con Liuzzi.
Tra le Aspirate, è Angelo Guzzetta a dominare la corsa, ma il titolo lo conquista il pugliese Francesco Perillo su Citroen Saxo. Emozioni anche nella RSTB, dove Marco Magdalone (Seat Leon Cupra ST) ha la meglio in una sfida incandescente. Tra gli Under 25, successo per il giovane Antonio Aquila, vero talento emergente.

Finale d’autore per una stagione memorabile

La 67ª Monte Erice si conferma non solo una gara, ma un monumento del motorsport italiano. Tra il rombo dei motori e il profumo del mare, si è chiusa una stagione intensa, che ha incoronato campioni ma soprattutto rinnovato l’amore per una disciplina dove tecnica, coraggio e passione si fondono curva dopo curva.

lunedì 1 settembre 2025

MONTE ERICE, TUTTO PRONTO PER LA 67ª EDIZIONE: ATTESI I BIG DELLA SUPERSALITA

Trapani si prepara a vivere uno degli appuntamenti più attesi del motorsport italiano.

La 67ª edizione della Cronoscalata Monte Erice, organizzata con la consueta cura dall’Automobile Club Trapani, è pronta a infiammare il cuore degli appassionati. Valida per il Campionato Italiano Supersalita, il Campionato Italiano Velocità Montagna e il Campionato Italiano e Regionale Velocità Salita Autostoriche, la gara si conferma una delle più prestigiose e partecipate dell’intero panorama nazionale.

A poco più di quattro giorni dal via, previsto con le verifiche tecniche e sportive in Piazza Vittorio Emanuele a Trapani, l’intera città è già attraversata da un palpabile fermento che si estende idealmente fino ai tornanti che portano alla vetta di Erice, da sempre teatro di duelli epici e paesaggi mozzafiato.

Le iscrizioni, che si chiuderanno ufficialmente questa sera alle 24:00, confermano la partecipazione dei principali protagonisti della stagione. Saranno infatti al via tutti, o quasi, i big del Campionato Italiano Supersalita e del CIVM, pronti a contendersi la gloria sull’asfalto siciliano nella gara che chiuderà la stagione 2025.

In prima fila ci sarà Simone Faggioli, fresco campione italiano con una gara d’anticipo dopo il trionfo di Gubbio. Insieme a lui, il compagno di squadra e astro nascente Andrea Di Caro, oltre a nomi di spicco come Giancarlo Maroni, Franco Caruso, Samuele Cassiba, Francesco Conticelli e Achille Lombardi. Tutti pronti a sfidarsi fino all’ultimo centimetro su un tracciato che unisce tecnica e spettacolo, in uno scenario naturale tra i più suggestivi d’Europa.

Per i tanti appassionati che affolleranno l’“arena” del Monte Erice, si preannuncia un weekend all’insegna dell’adrenalina, del rombo dei motori e della grande passione per le salite. La cronoscalata siciliana si appresta così a scrivere un nuovo capitolo della sua lunga e gloriosa storia.

domenica 31 agosto 2025

KEVIN PETIT TRIONFA A ILIRSKA BISTRICA, MERLI TERZO IN DIFFICOLTÀ NELLA CORSA AL TITOLO

Che sarebbe stato un weekend in salita, non solo in senso letterale, Christian Merli lo aveva capito già alla vigilia. Il tracciato sloveno, con le sue chicane e i suoi tornanti, premia i propulsori turbo, capaci di esprimere coppia già ai bassi regimi. Una caratteristica che ha giocato a favore dei prototipi Nova Proto dei fratelli Petit, a scapito delle vetture aspirate come quella dell’italiano.

La gara, valevole per il Campionato Europeo della Montagna e per le serie nazionali di Austria, Croazia e Slovenia, ha confermato i pronostici: Kevin Petit si impone nella classifica generale con un tempo complessivo di 4’16”857, davanti al fratello Sébastien (4’17”339) e a Christian Merli, terzo con 4’18”635. Un podio tutto griffato Nova Proto, segno della netta superiorità del costruttore francese in questo appuntamento cruciale della stagione.

Prima manche: Sébastien davanti, Merli resta in scia

La prima salita aveva visto Sébastien Petit dominare con un impressionante 2’08”916 a 139,9 km/h di media, seguito a soli 321 millesimi da Kevin, mentre Merli chiudeva terzo in 2’09”800. L’italiano teneva botta, ma già allora le avvisaglie erano chiare: con distacchi superiori ai cinque secondi, Bormolini (4°) e Iraola (5°) sembravano già tagliati fuori dalla lotta per la vittoria assoluta.

Seconda manche: Kevin si prende la rivincita e il gradino più alto

Nella seconda salita cambia l’ordine, ma non la sostanza. Kevin Petit alza il ritmo e stampa un ottimo 2’07”620 (media di 141,3 km/h), mettendo tra sé e il fratello un margine di 803 millesimi. Merli migliora leggermente, ma non abbastanza: 2’08”835 e terza posizione anche nell'ultima manche. Iraola risale al quarto posto (2’13”198), seguito da uno spettacolare Ronnie Bratschi, primo tra le Turismo su Mitsubishi Lancer Evo con 2’16”202.

Il commento amaro di Merli: “Qui i turbo avevano una marcia in più”

Non nasconde la delusione Christian Merli a fine gara:

“Purtroppo è andata come avevo previsto. Qui le vetture turbo avevano una marcia in più. Sabato è iniziato a piovere proprio al momento della mia prova, e oggi ho avuto un problema col filo del gas. Sono partito senza test, ed era il posto peggiore per farlo.
La corsa al titolo? Matematicamente ci sono ancora, ma sarà molto, molto difficile.”


Classifica finale – Top Ten (somma dei tempi)

1° Kevin Petit – Nova Proto NP01 – 4’16”857
2° Sébastien Petit – Nova NP01-2 – 4’17”339
3° Christian Merli – Nova Proto NP01 – 4’18”635
4° Joseba Iraola Lanzagorta – Nova NP01 – 4’26”144
5° Ronnie Bratschi – Mitsubishi Lancer Evo – 4’30”150
6° Fausto Bormolini – Reynard K02 – 4’33”019
7° Karl Schagerl – Volkswagen Golf – 4’36”874
8° Grzegorz Rozalski – Mitsubishi Lancer Evo – 4’40”950
9° Karol Krupa – Škoda Fabia CT – 4’46”261
10° Reto Meisel – Mercedes-Benz SLK 340 – 4’47”812


Con la Slovenia alle spalle, la corsa al titolo continentale resta aperta e tutto è rimandato all’ultima gara in calendario: la 44ª Buzetski Dani, in programma dal 19 al 21 settembre. Un’impresa tutt’altro che semplice per Merli, ma la tenacia e l’esperienza del trentino potrebbero fare la differenza decisiva nella volata finale per il titolo.







venerdì 29 agosto 2025

MONTE ERICE TRA PASSATO E PRESENTE: IL TRIBUTO A PASQUALE TACCI

Monte Erice, tra storia e motori: omaggio a Pasquale Tacci, primo vincitore della cronoscalata.

Tra le strade che meglio raccontano l’anima del motorsport italiano, poche possono vantare il prestigio e la tradizione della Cronoscalata Monte Erice. 

Da oltre settant’anni, il suggestivo tracciato che in origine si snodava da Trapani ad Erice e successivamente da Valderice ad Erice rappresenta molto più di una semplice gara: è un autentico monumento alla passione, alla tecnica e alla memoria del motorismo sportivo tricolore.

Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la Monte Erice è tra le tappe più attese del panorama nazionale: valevole per il Campionato Italiano Velocità Montagna (CIVM), il Campionato Siciliano Velocità in Salita, il Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche (CIVSA) e, dal 2023, anche per il Campionato Italiano Supersalita.
Un evento che ogni anno richiama oltre 50.000 spettatori, trasformando la montagna trapanese in un’arena naturale per appassionati e piloti.

L’edizione 2025, in programma da venerdì 5 a domenica 7 settembre, non sarà soltanto competizione: ci sarà spazio anche per la memoria e il tributo ai protagonisti del passato. 

Giovedì 4 settembre, nei locali dell’AC Trapani, in via Virgilio 115, si terrà il talk-show “Le curve della Storia”, durante il quale verrà assegnato un riconoscimento speciale a Pasquale Tacci, primo vincitore della cronoscalata nel lontano 1954.

Alla guida di un’Alfa Romeo 1900, il pilota di Sciacca tagliò il traguardo in 11 minuti e 30 secondi, dopo essere partito dalla centralissima piazza Vittorio Emanuele di Trapani, ancora oggi luogo simbolico della manifestazione, poiché da un paio d'anni vi si svolgono le verifiche tecniche. 
Tacci partecipò alla gara anche negli anni successivi, ottenendo sempre ottimi risultati: sesto nel 1955 e 1957, quarto nel 1958.

A ritirare il premio in suo nome sarà il figlio Nino Tacci, ospite del talk-show previsto per le ore 19. Durante la serata sarà anche consegnato il premio “Morselli” al pilota alcamese Salvatore Spinelli.

“Se oggi la Monte Erice è considerata una delle cronoscalate più affascinanti e prestigiose d’Italia, ha dichiarato Giovanni Pellegrino, presidente dell’Automobile Club Trapani, lo dobbiamo a quei pionieri che, come Tacci, hanno scritto le prime pagine di questa storia. 

Non si è davvero piloti se non si è affrontata almeno una volta la Monte Erice. Ed è con questo spirito che abbiamo voluto celebrare chi per primo ha domato queste curve”.

Una celebrazione doverosa, che ricorda come ogni curva della Monte Erice non sia solo una sfida al cronometro, ma un passaggio dentro la storia stessa del motorsport italiano.



domenica 24 agosto 2025

RIOLO CONQUISTA GUBBIO SOTTO LA PIOGGIA: SPETTACOLO E COLPI DI SCENA AL 60° TROFEO LUIGI FAGIOLI

Il 60° Trofeo Luigi Fagioli regala emozioni forti a Gubbio: Riolo trionfa nella pioggia e fa suo il 4° Raggruppamento.

Il fascino senza tempo della velocità in salita e la storia dell’automobilismo si sono incontrati ancora una volta lungo i tornanti che da Gubbio portano a Madonna della Cima, in occasione del 60° Trofeo Luigi Fagioli, valido come quinto appuntamento del Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche (CIVSA). Una due giorni avvincente, resa ancor più insidiosa da un meteo incerto che ha reso gara 2 particolarmente spettacolare e imprevedibile.

A prendersi la scena è stato Totò Riolo, che sulla PRC A6 BMW ha conquistato il successo assoluto nella Coppa Città di Gubbio e la vittoria nel 4° Raggruppamento con il tempo aggregato di 4’21”24. Per il veterano siciliano, pluricampione e simbolo delle salite tricolori, si tratta del primo successo personale proprio sul tecnico e selettivo tracciato umbro, in una domenica d’esordio al Trofeo Fagioli da incorniciare.
A seguirlo in classifica di raggruppamento e anche in una virtuale assoluta, Piero Lottini sull’Osella PA9/90 e Thomas Rossi su Peugeot 205 Rallye, protagonisti di un acceso duello soprattutto in gara 2, condizionata dalla pioggia e dagli attacchi dell’agguerrito Andrea Lapi, anche lui su 205.
Nel 5° Raggruppamento, il migliore è stato Eugenio Barbone su Dallara F393. Da segnalare la sfortuna per Antonio Angiolani: il marchigiano, dominatore di gara 1 con la sua March 783 F3 Toyota, è finito contro le barriere a pochi metri dal traguardo in gara 2, vedendo sfumare una possibile vittoria.
Nel combattuto 3° Raggruppamento, Giuliano Peroni ha fatto sua gara 1 con l’Osella PA8/9 BMW davanti a Marco Gentili (Fiat X1/9), ma nella seconda salita – corsa su fondo bagnato – è stato Erwin Morandell, anche lui su X1/9, a prendersi la rivincita e il successo aggregato di categoria. A completare il podio il costante Gianluca Grossi su Triumph Dolomite Sprint.
Nel 2° Raggruppamento, vittoria meritata per Marco Stella su Alfa Romeo Sprint GTV, bravo a contenere la rimonta di Gianluca Calari, vincitore in gara 2 ma secondo nella somma dei tempi. A chiudere il quadro delle storiche, nel 1° Raggruppamento ha brillato il nisseno Massimo Giuseppe Ferraro, impeccabile con la sua Lancia Zagato e confermando il passo già visto nelle prove.

CIVM Nord-Sud: Esposito e Palmisano tra i protagonisti

Accanto al Trofeo Fagioli si è corso anche il round del Campionato Italiano Velocità Montagna Nord/Sud, che ha visto imporsi il campano Cataldo Esposito su Radical SR4 con un crono totale di 4’00”15, davanti a Orazio Maccarrone (Gloria C7) e Danilo D’Ambrosio (Lola Dome).
Tra le Bicilindriche, la pioggia di gara 2 ha rimescolato le carte in tavola: a festeggiare è stato Gino Palmisano (Fiat 500) in 5’06”00, davanti ad Angelo Mercuri (Fiat 500) e Francesco Colabello (Fiat 126). Carlo Rumolo, vincitore di gara 1, non è partito nella seconda salita ma si è comunque consolato con il miglior tempo parziale su Mercuri nella prima manche.

Nel Campionato Italiano Supersalita Faggioli trionfa nella seconda manche e conquista il 19° titolo tricolore.

Colpo di scena nel Campionato Italiano Supersalita, con il meteo che ha stravolto strategie e gerarchie nella prima manche, costringendo molti big, tra cui Simone Faggioli, a partire con l’asfalto ormai bagnato. Una scelta obbligata che ha penalizzato il campione toscano, autore di un tempo prudente per non compromettere il risultato complessivo.

Ma nella seconda salita, con il tracciato tornato asciutto, Faggioli ha imposto il suo ritmo implacabile: al volante della Nova Proto NP 01 ha segnato il miglior crono di giornata in 1’35”29, staccando nettamente gli avversari e mettendo tutti d’accordo sul piano della prestazione pura. Un’affermazione che non solo gli ha permesso di dominare gara 2, ma che ha anche sancito la conquista matematica del suo 19° titolo di Campione Italiano, confermando un dominio tecnico e mentale che dura da quasi due decenni.

Pur non vincendo la classifica assoluta per somma dei tempi, andata a Ivan Pezzolla, avvantaggiato dalle condizioni favorevoli della prima manche, Faggioli esce da Gubbio con il sigillo che più conta: quello di un campione che sa vincere anche nei weekend più complessi.




60° TROFEO LUIGI FAGIOLI: LA PIOGGIA SCONVOLGE I PIANI, PEZZOLLA VINCE A SORPRESA!

Colpo di scena al 60° Trofeo Luigi Fagioli: il meteo scompiglia i piani nel Campionato Italiano Supersalita
Pioggia, scelte tattiche e un finale inaspettato. Il 60° Trofeo Luigi Fagioli, sesta prova del Campionato Italiano Supersalita, ha regalato emozioni forti e un esito che nessuno avrebbe potuto prevedere alla vigilia. La gara, valida anche per il Campionato Italiano Velocità Montagna (zona Nord e Sud) e per il Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche, è stata fortemente condizionata da un meteo ballerino che ha stravolto strategie e classifiche.













Un tracciato diviso in due… da asciutto a bagnato per colpa del cielo.

A rendere insolita l’edizione 2025 della celebre cronoscalata di Gubbio ci ha pensato la pioggia, che nella prima manche ha diviso in due momenti la corsa: prima e durante la precipitazione. La prima manche è infatti iniziata con cielo coperto, ma relativamente stabile. Alcuni concorrenti sono riusciti a partire nei primi minuti, sfruttando condizioni ancora ottimali, mentre altri, più cauti, hanno preferito restare nel paddock in attesa di un miglioramento, scegliendo di disputare solo la seconda manche.

A spuntarla nella classifica provvisoria al termine della prima salita è stato Filippo Ferretti su Wolf GB 08 Thunder, autore di uno straordinario 1’43”33, tempo che lo ha messo in cima al gruppo. Alle sue spalle, distanziato di appena 27 centesimi, Ivan Pezzolla, anche lui su Wolf. Terzo gradino del podio virtuale per Michele Carbone, che con la sua Osella PA 21 JRB ha chiuso in 1’46”52.

Top 5 completata da Michele Gregori (Nova Proto NP 03) e da un sorprendente Giuseppe Aragona, capace di portare la sua Volkswagen Golf fino al quinto posto assoluto, tenendo testa — grazie alla pioggia — ai prototipi solitamente più veloci.

Grande attesa, ovviamente, per Simone Faggioli, grande favorito della vigilia, che aveva dominato le due salite di prova del sabato. Ma il meteo ha tradito anche lui: partito quando il tracciato era ormai bagnato, il fiorentino ha dovuto accontentarsi di un prudente 2’01”60, che lo ha relegato in 29ª posizione. Una scelta obbligata per non compromettere il campionato, ma che lascia l’amaro in bocca ai tanti tifosi accorsi solo per lui.

Seconda manche: Faggioli risponde e conquista il titolo italiano 

Nella seconda manche, disputata in condizioni di asfalto asciutto, è ancora una volta Simone Faggioli a imporsi con autorità assoluta. Il pilota toscano, al volante della sua Nova Proto NP 01, ha fermato il cronometro sull’1’35”29, lasciando dietro di sé tutti gli avversari con un margine netto e inequivocabile.
Una prestazione impeccabile che, oltre a consegnargli la vittoria di manche, gli vale anche la certezza matematica del suo 19° titolo di campione italiano.

Alle sue spalle si piazza Sebastian Petit, anch’egli su Nova Proto NP 01, con un tempo di 1’38”68, accusando un distacco di 3”39 dal leader. Terzo gradino del podio per Giancarlo Maroni, sempre su Nova Proto NP 01, con 1’39”92, a 4”63 da Faggioli.

Franco Caruso, quarto in classifica, precede Achille Lombardi, quinto con la sua Osella PA 30, autore comunque di una prova solida in 1’40”41. 

Subito dietro si piazza Andrea Di Caro, all’esordio a Gubbio: in ottica campionato aveva deciso di non prendere il via nella prima manche, ma nella seconda salita, al volante della Nova Proto NP 03 Aprilia, ha fermato il cronometro su 1’40”55. Un tempo che gli vale il record del tracciato per le vetture con motore motociclistico e il titolo di campione italiano della categoria.

Tra le curiosità di questa manche, da segnalare la prestazione di Luigi Fazzino, nono assoluto, che porta la sua Osella PA 2000 Turbo nella top ten con un tempo di 1’42”93, gestendo con intelligenza la gara in condizioni finalmente favorevoli.

Record e titoli: tutti i protagonisti delle varie categorie 

Nel gruppo CN dei prototipi, come da pronostico, si è acceso un duello serrato sul filo dei decimi tra le Osella PA21 Honda. A imporsi è stato Gianni Urbani, esperto pilota umbro, che ha coronato con il successo casalingo una prestazione maiuscola iniziata con le prove del sabato. Secondo posto per Alberto Scarafone, che con questo risultato si è comunque laureato campione italiano di categoria proprio sul traguardo di Gubbio.

Nel gruppo E2SH, Manuel Dondi ha centrato una vittoria pesante al volante della sua Fiat X1/9 motorizzata Alfa Romeo, precedendo il calabrese Rosario Iaquinta su Lamborghini Huracán ST Evo e il campione in carica Marco Gramenzi, terzo con l’Alfa Romeo 4C MG-AR01 Furore.

Nel gruppo GT, Marco Iacoangeli ha celebrato nel miglior modo il trentennale del suo esordio proprio a Gubbio, imponendosi al volante della BMW Z4 GT3. Lucio Peruggini ha risposto con la vittoria in gara 2 e il secondo posto assoluto, laureandosi campione italiano della 1ª Divisione al volante della Ferrari 488 Challenge Evo. Sul podio anche i campani Giuseppe D’Angelo (Ferrari 488 Challenge) e Giovanni Del Prete, tornato al Trofeo Fagioli con la nuova e promettente Ferrari 296 Challenge.

Spettacolare anche la categoria TCR, che ha vissuto una sfida tutta interna tra le Audi RS3 LMS. A spuntarla è stato il campano Salvatore Tortora, campione in carica, decisivo nella seconda manche su fondo umido. Il bresciano Luca Tosini, vincitore nella prima manche, ha chiuso secondo nella classifica aggregata. Il pilota di casa Alessandro Picchi, su Peugeot 308, rallentato in gara 1 da un guasto tecnico, ha centrato un importante secondo posto in gara 2, davanti a Tosini e alle spalle di Tortora.

Nel gruppo E1, Giuseppe Aragona ha ribadito la propria supremazia, mettendo in mostra tutta la competitività della sua straordinaria VW Golf, chiudendo gara 1 nella top-5 assoluta prima dell’arrivo della pioggia.

In Racing Start Cup, il ritorno in salita di Andrea Palazzo è stato segnato da una vittoria di forza. Il pilota pugliese, oggi pistard a tempo pieno, ha primeggiato su Peugeot 308 davanti alle Mini Cooper di Giovanni Tagliente e Gianni Loffredo. Sfortunata Anna Maria Fumo, leader di classifica: un fuoripista all’ultimo tornante di gara 1 l’ha estromessa dalla top-10.

Grande attesa anche in RS Plus per il duello tra i fasanesi Oronzo Montanaro e Giacomo Liuzzi, entrambi su Mini Cooper. Dopo un confronto serrato in gara 1, Montanaro ha fatto la differenza aggiudicandosi entrambe le manche, risultato che gli consente di balzare in testa alla classifica tricolore. Sul podio di gruppo anche Andrea Currenti e Roberto Megale, protagonisti con le Peugeot 106 aspirate. Ottima la prestazione di Deborah Broccolini, che sull’asfalto umido di gara 2 ha conquistato la vittoria di classe 1.6 turbo con la sua Mini Cooper.

Nella categoria RS, Giovanni Angelini ha conquistato il titolo italiano di categoria al volante della Honda Civic, precedendo sul podio l’emergente calabrese Antonio Aquila e Davide Gabrielli, entrambi su Seat Leon ST. In classe 1600 si è registrato un raro ex aequo in gara 1 tra Kristian Fiorucci e Cosimo Laghezza. A decidere le sorti è stata gara 2, nella quale il giovane eugubino Fiorucci ha trovato lo spunto decisivo, imponendosi con la sua Mini Cooper davanti al pugliese Laghezza (Peugeot 308).

Tra le vetture aspirate, l’Umbria ha brillato: dopo il ritiro di Vito Dileo in gara 1, Lodovico Manni ha vinto in rimonta gara 2 su Renault Clio, approfittando dell’asfalto umido. Il pilota di Todi, che nel 2024 era arrivato secondo, ha conquistato il successo per appena 2 centesimi su Giulio Panteghini (Honda Civic), vincitore di gara 1. Terzo posto per Francesco Cicalese, anche lui su Honda Civic.

Podio assoluto per somma dei tempi:

1° Ivan Pezzolla             Wolf GB 08 Thunder 
2° Michele Gregori.       Nova Proto NP 03
3° Simone Faggioli.      Nova Proto NP 01
















domenica 17 agosto 2025

MERLI: LA RISPOSTA DEL CAMPIONE DAVANTI A TUTTI A SAINT-URSANNE

Christian Merli torna protagonista in Europa e domina nella seconda manche.


Emozioni forti e velocità mozzafiato hanno scandito il weekend della 80ª edizione della Cronoscalata Saint-Ursanne - Les Rangiers, nona tappa del Campionato Europeo della Montagna. In uno dei tracciati più rapidi e tecnici del calendario continentale, il pubblico ha assistito al ritorno in grande stile di Christian Merli, che ha archiviato con decisione la delusione tedesca di Osnabrück.

Merli risponde con i fatti: vittoria nella seconda manche.

Dopo il ritiro forzato in Germania per problemi alla frizione, il campione trentino è tornato a fare la voce grossa tra i saliscendi del tracciato svizzero. 
Al volante della Nova Proto NP01 motorizzata Cosworth, Merli ha mostrato subito le sue intenzioni sin dalle prove del sabato, per poi concretizzare nella seconda manche di gara una prestazione da fuoriclasse: 1'41"481 alla media di 183.8 km/h, miglior tempo assoluto del weekend.

Prima manche: Starck sorprende, Merli in scia.

Nella prima salita di gara, è stato il belga Corentin Starck a far registrare il miglior crono in 1'42"513, beffando Merli per appena 48 millesimi di secondo. Terzo il francese Kevin Petit, anche lui su Nova Proto NP01, staccato di soli 79 millesimi dal vertice. Una bagarre al millesimo che ha tenuto col fiato sospeso gli appassionati, con ben tre piloti racchiusi in meno di un decimo.

Seconda manche: dominio Merli, Starck e Petit inseguono.

La risposta di Merli non si è fatta attendere: nella seconda e decisiva manche ha messo tutti in fila con autorità, rifilando oltre mezzo secondo a Starck e quasi otto decimi a Petit. Lo spagnolo Joseba Iraola Lanzagorta, anche lui su Nova, ha chiuso quarto, mentre Fausto Bormolini, con la sua Reynard K02, si è confermato il migliore del Gruppo P2, chiudendo in quinta posizione assoluta.

Una gara da record.

Il tracciato di Saint-Ursanne, con le sue curve veloci, i lunghi tratti a gas spalancato e le condizioni meteo perfette, ha offerto uno spettacolo di altissimo livello, con velocità medie oltre i 180 km/h. Una vera e propria sfida ai limiti della fisica e del coraggio, che ancora una volta ha reso onore a una delle cronoscalate più iconiche d’Europa.

Il podio 

1° Christian Merli (Nova Proto NP01)
2° Corentin Starck (Nova Proto NP01)
3° Kevin Petit (Nova Proto NP01)

Foto: fonte web 

domenica 10 agosto 2025

STEFANO DI FULVIO VINCE LE SVOLTE DI POPOLI 2025: TERZA VITTORIA CONSECUTIVA NEL CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ MONTAGNA

Stefano Di Fulvio ha scritto un’altra pagina di storia sulle strade delle Svolte di Popoli, conquistando la sua terza vittoria consecutiva nel Campionato Italiano Velocità Montagna 2025. Dopo i successi alla Sarnano-Sassotetto e alla Rieti-Terminillo, il pilota teatino si è imposto ancora una volta alla 63ª edizione della celebre cronoscalata abruzzese, confermandosi indiscusso protagonista della stagione.

A bordo della sua Nova Proto NP 01 Zytek, Di Fulvio ha dominato fin dalle prove del sabato, lasciando pochi dubbi sulla supremazia in gara.

Prestazioni da record, gara senza rivali.

Fin dalle prime battute, il pilota abruzzese ha imposto un ritmo inarrivabile: nella prima manche ha chiuso in 3’06”01, distanziando il secondo classificato di oltre 3 secondi. Anche nella seconda salita, pur con un tempo leggermente più alto (3’08”02), ha mantenuto un margine rassicurante sugli avversari, aggiudicandosi così la vittoria in maniera netta e senza tentennamenti.

Dietro di lui, la battaglia per le posizioni d’onore ha visto in Achille Lombardi (Osella PA 30 Zytek) un protagonista determinato. Dopo le modifiche apportate alla vettura, Lombardi ha mostrato sensibili miglioramenti chiudendo secondo in entrambe le manches con tempi di 3’09”72 e 3’10”64. “Le prove sono state complesse – ha detto – ma la gara ha confermato la bontà del lavoro svolto, soprattutto grazie al supporto di LRM Motors per il propulsore”.

Sul terzo gradino del podio si è piazzato Daniele Filippetti, che ha saputo difendere la posizione dagli attacchi del sardo Sergio Farris su Wolf GB 08 Mistral. Dopo un’ottima prima manche da 3’15”69, Filippetti ha resistito al forcing di Farris, il quale ha limato il distacco in gara 2 ma non è riuscito a scavalcare l’avversario.

Spettacolo anche nei gruppi e nelle categorie minori.

La cronoscalata ha regalato emozioni anche nelle diverse categorie in gara. Nel gruppo GT, il salernitano Giovanni Del Prete ha trionfato nella seconda manche con la Ferrari 296, battendo Giuseppe D’Angelo su Ferrari 488 Challenge Evo, vincitore di gara 1. Terzo posto per l’ascolano Alessandro Gabrielli, anch’egli al volante di una 488.

Tra le silhouette estreme del gruppo E2SH, si è imposto il pesarese Ferdinando Cimarelli su Alfa Romeo 156, che ha preceduto il locale Adamo Zaino (Fiat X1/9) e il maceratese Abramo Antonicelli (BMW M3). Nel TCR, grande affermazione di Salvatore Tortora (Audi RS3), che ha raccolto il massimo dei punti.

Nel gruppo E1 la lotta è stata serrata fino all’ultimo metro, con la vittoria di Giuseppe Eldino su Peugeot 106 al fotofinish su Silvano Stipani, altro pilota teatino. Terzo posto per Vito Micoli su Renault 5 GT Turbo, leader nelle 1600 turbo.

Le vetture da rally hanno visto l’ottima prova del pescarese Lucio Petrocco su Skoda Fabia R2, mentre nella Racing Start Cup il pugliese Vanni Tagliente ha brillato su MINI. Nella Racing Start Plus, equilibrata sfida tra Mattia Fasciano (Citroën Saxo) e Antonio Cardone (Peugeot 106), con successo finale per Fasciano.

Non sono mancati i successi nelle classi A-S e N-S, con Marcello Monti (Peugeot 106) e Lorenzo Accorsi (Honda Civic) rispettivamente vincitori. Nel Tricolore Bicilindriche, grande gara per Angelo Mercuri (Fiat 500), che ha conquistato punti preziosi davanti a Carlo Rumolo e Mirko Paletta.

Auto storiche, dominio Di Fazio.

Tra le vetture storiche, dominio del teatino Giuseppe Di Fazio con la Peugeot 205, autore del miglior tempo totale in gara con 9’20”82. Alle sue spalle il siciliano Bernardo Benenati (Volkswagen Golf GTI) e Francesco Maltese (Fiat 500), vincitore del 2° Raggruppamento. Il 1° Raggruppamento è andato a Marco Frenguellotti su Fiat 850.

Foto: fonte web 

martedì 5 agosto 2025

MONTE ERICE: L'ESSENZA DELLA CORSA IN SALITA TRA MITO, MARE E MEMORIA

Tra le strade che definiscono l’anima del motorsport italiano, poche evocano fascino e storia quanto la cronoscalata Monte Erice. Da oltre 70 anni, questo suggestivo tracciato in provincia di Trapani è molto più di una gara: è un patrimonio di passione, memoria e tecnica che affonda le sue radici nella storia delle competizioni su strada.

Una gara tra mare e mito.

Immersa nel paesaggio mozzafiato della Sicilia occidentale, la Monte Erice si snoda per 5,7 chilometri da Valderice fino al borgo medievale di Erice, arrampicandosi tra tornanti panoramici e rettilinei da brivido, con vista sul Monte Cofano e sulla baia di Cornino. Il tracciato, con oltre 400 metri di dislivello e curve cieche insidiose, resta uno dei più tecnici e amati del Sud Italia.

Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la corsa è una delle tappe più amate del Campionato Italiano Velocità Montagna, del Campionato Siciliano Velocitá in Salita e delle auto storiche. Dal 2023, inoltre, è entrata a far parte del Campionato Italiano Supersalita. Un evento che richiama ogni anno circa 50.000 spettatori, trasformando il tracciato in un’arena a cielo aperto.

Una storia lunga 70 anni.

La prima edizione risale al 1954, con la vittoria di Pasquale Tacci su Alfa Romeo 1900 TI. Da allora, il percorso ha visto sfidarsi generazioni di campioni, leggende come Nino Vaccarella, Enrico Grimaldi, Benny Rosolia e il dominatore delle cronoscalate Mauro Nesti.

Indimenticabile anche Fabio Danti, che nel 1996 scrisse una delle pagine più belle al volante della Skoda Felicia Kit ufficiale, nella categoria Supersalita A1.

Negli anni '90, l'introduzione del gruppo Supersalita rivoluzionò la specialità, portando in gara vetture derivate dal DTM come la BMW M3 e l’Alfa Romeo 155 V6 TI.

Memorabile il duello del 1996 tra Luca Cappellari e Antonino La Vecchia, risoltosi per appena mezzo punto in classifica.


Il rito laico della velocità.

Alla Monte Erice, la corsa comincia molto prima dello start ufficiale: si avverte nei paddock, nel profumo di benzina, nei racconti degli appassionati. La folla che ogni anno si assiepa lungo il percorso non è un semplice pubblico, ma parte integrante dello spettacolo. Ogni passaggio diventa un momento di culto.

Come nel 1997, con Franz Tschager vincitore su Lucchini BMW, Fabio Danti su Skoda Octavia e La Vecchia ancora protagonista con la 155 V6 TI. Ogni staccata era un’esplosione di emozioni, ogni curva una scarica di adrenalina.

L’era Faggioli e il presente.

Dal 2000 in poi, la scena è dominata da Simone Faggioli, undici volte vincitore a Erice, con duelli epici contro Christian Merli, Domenico Scola, Diego Degasperi, e altri big delle cronoscalate. 

Nel 2020, la pandemia ha imposto il silenzio del pubblico, ricordando quanto l’anima di Erice sia anche nella sua gente. Senza di loro, il rombo dei motori sembrava vuoto.

Edizione 2025: l’ultimo atto del campionato.

Quest’anno, la cronoscalata Monte Erice sarà l’ultima e decisiva tappa del Campionato Italiano Supersalita 2025. Dopo i successi stagionali a Vallecamonica, Trento Bondone, Paolino Teodori, Luzzi Sambucina e – salvo sorprese – al Trofeo Luigi Fagioli, Simone Faggioli è pronto a laurearsi Campione Italiano per la 19ª volta tra CIVM e Supersalita: un traguardo che entra di diritto nella storia del Motorsport tricolore.

Una gara che va oltre il cronometro.

Ma la Monte Erice è qualcosa di più di una sfida contro il tempo. È un'esperienza spirituale, un viaggio verticale verso il mito. È un traguardo dell’anima, fatto di curve, ricordi e silenzi rotti solo dal suono dei motori.
La Monte Erice non è solo una corsa. È un luogo dove il tempo si ferma. E riparte, curva dopo curva.



domenica 3 agosto 2025

CHRISTIAN MERLI, LA FRIZIONE TRADISCE IL CAMPIONE: SOLO QUARTO A OSNABRÜCK

Certe volte, anche la perfezione meccanica cede all’imprevedibilità del motorsport. Lo sa bene Christian Merli, che durante la 57ª Cronoscalata Internazionale ADAC Osnabrücker Bergrennen è stato costretto ad arrendersi a un problema tecnico che ha interrotto una gara altrimenti dominata.

Il campione trentino, al volante della sua Nova Proto NP01 Cosworth, ha dovuto dire addio al podio a causa di un guasto alla frizione in gara 3, chiudendo così solo al quarto posto assoluto.

L’appuntamento tedesco, ottavo round del Campionato Europeo della Montagna, si corre sull’Uphöfener Berg, un tracciato breve ma impegnativo di appena 2,030 chilometri. 
Sabato, condizioni miste e asfalto bagnato hanno reso le manches di prova poco indicative, ma già domenica Merli aveva messo le cose in chiaro, segnando il miglior crono assoluto nelle prime due salite di gara. 

Il pilota italiano sembrava avviato verso un'altra vittoria netta, ma tutto è cambiato allo start della terza manche.

"Penso un problema alla frizione subito dopo lo start di Gara 3, non m’era mai successo", ha dichiarato a caldo il pentacampione. "Bene le prime due manche dove abbiamo staccato il miglior tempo. Però, la prima salita era sul bagnato e quindi si sapeva sarebbe stata scartata. 
La terza manche era decisiva, ma purtroppo ci siamo fermati. Le gare sono così e mi spiace per il campionato".

Il guasto, probabilmente improvviso e non prevedibile, ha impedito a Merli di completare la salita decisiva, precludendogli la possibilità di giocarsi la vittoria assoluta. 

Un episodio che pesa doppio in chiave campionato: con la classifica ancora apertissima, ogni punto conta e il margine d’errore, ormai, è ridotto a zero.

Con l’Osnabrücker Bergrennen ormai alle spalle, Merli dovrà affrontare i prossimi appuntamenti con la consueta precisione ma anche con una certa cautela: ogni imprevisto, d’ora in poi, potrebbe essere fatale per la corsa al titolo.

Foto: fonte web

RIETI-TERMINILLO, VITTORIA COL BRIVIDO: STEFANO DI FULVIO TRIONFA PRIMA DEL DILUVIO


Sorpresa bagnata alla 60ª Rieti–Terminillo: Stefano Di Fulvio vince la Coppa Carotti prima che scenda la pioggia.

Un finale da thriller ha scritto l’ultima pagina della 60ª Rieti–Terminillo, valida anche come 58ª Coppa Bruno Carotti e quinta prova del Campionato Italiano Supersalita. La pioggia, comparsa all’improvviso negli ultimi minuti della gara, ha stravolto ogni pronostico e regalato al pubblico un colpo di scena da ricordare: la vittoria di Stefano Di Fulvio su Nova Proto NP 01 Zytek.

Il pilota abruzzese è stato l’ultimo a partire prima che il tracciato venisse bagnato da un violento temporale. Un tempismo perfetto, unito a una prestazione magistrale, ha permesso a Di Fulvio di chiudere la salita in 5’05”27, irraggiungibile per tutti i big costretti a fare i conti con un asfalto scivoloso e traditore.

Secondo posto per Samuele Cassibba, tradito dal grip nel tratto finale e costretto a domare una vettura derapante. Il suo crono, comunque ottimo, lo ha portato alle spalle di Di Fulvio. 

Sorprendente terzo posto assoluto per il giovane Andrea Di Caro, primo tra le 1600 motori moto, che ha chiuso in 5’08”23, confermando il suo talento in rampa di lancio.

Completano la top five Mirko Torsellini (Nova Proto NP03) in 5’12”33 e Luca Caruso (Nova Proto NP03) in 5’15”70, entrambi protagonisti tra le 1600 motori moto. Seguono Giuseppe Vacca (Nova Proto NP 01-2, 5’17”75), Achille Lombardi (Osella PA30, 5’22”05), Michele Puglisi (Osella PA21 JRB, 5’24”68), Filippo Golin (Osella JRB 1000 BMW, 5’24”92) e Andrea Pezzani (Osella PA21/S Evo, 5’29”00).

Fuori dai primi dieci, ma con un occhio alla sicurezza, Simone Faggioli ha scelto di non forzare nel tratto più bagnato, chiudendo con oltre 24 secondi di distacco. Una decisione saggia, seppur penalizzante per la classifica.

Tra le vetture GT è stato Marco Iacoangeli a imporsi con la sua BMW Z4 GT3, davanti a Lucio Peruggini (Ferrari 488 Challenge Evo) e Giovanni Del Prete, sempre più in sintonia con la Ferrari 296.

Nel gruppo TCR dominio Audi RS3 con Salvatore Tortora davanti a Luca Tosini, Angelo Marino (su Cupra) e Antonio Scorza. Tra le RsCup grande prova della determinata Anna Maria Fumo sulla Peugeot 308, che ha messo in riga Giovanni Loffredo e Marco Di Ferdinando.

Nel gruppo E2SH delle silhouette, il calabrese Rosario Iaquinta ha dato spettacolo con la sua Lamborghini Huracan, chiudendo in 5’39”44, davanti a Manuel Dondi su Fiat X1/9 e Marco Gramenzi su Alfa Romeo 4C Judd.

Una gara segnata dalla variabilità meteo, che ha esaltato i più fortunati a scattare con percorso asciutto e punito chi è partito sotto l’acquazzone. La Rieti–Terminillo 2025 entra così negli annali con un’edizione dal finale imprevedibile, dimostrando ancora una volta come nella velocità in salita nulla sia scontato fino all’ultima curva.





venerdì 1 agosto 2025

DALLARA E FAGGIOLI ACCENDONO LA 60ª RIETI-TERMINILLO: NASCE IL PROGETTO SET THE TIME 2025

La 60ª edizione della Rieti-Terminillo si arricchisce con un’iniziativa esclusiva firmata Automobile Club Rieti, in collaborazione con il brand Dallara e il campione Simone Faggioli.

Rieti si prepara a vivere un weekend da leggenda con il ritorno della Rieti-Terminillo Lenergia, giunta quest’anno alla sua 60ª edizione. 

Ma le novità non finiscono qui: nella suggestiva cornice della Sala Mostre della Fondazione Varrone, è stato presentato ufficialmente il progetto Set The Time 2025, una straordinaria iniziativa resa possibile grazie al coinvolgimento di Dallara, eccellenza assoluta dell’ingegneria automobilistica italiana, e di Simone Faggioli, pluricampione europeo, della Pikes Peak e protagonista indiscusso delle cronoscalate.

A fare gli onori di casa è stato l’avv. Alessandro de Sanctis, Presidente dell’Automobile Club Rieti, che ha sottolineato come tutto ciò sia stato possibile “grazie al leggendario tracciato della Rieti-Terminillo e alle sue caratteristiche tecniche uniche”. Presente anche la vice Sindaco di Rieti, Chiara Mestichelli, che ha ribadito il legame profondo tra l’evento e il territorio, sostenendo la portata culturale e sportiva della manifestazione.

Nel cuore della presentazione, il momento più atteso: l’annuncio ufficiale della partecipazione di Dallara, rappresentata dall’ing. Andrea Reggiani, che ha illustrato la filosofia del progetto e le motivazioni dietro la scelta di Rieti come palcoscenico ideale.

“Ci hanno convinti il fascino del tracciato, la storia della gara e l’accoglienza ricevuta. Questa è molto più di una semplice prova: è la celebrazione di un sogno nato da Giampaolo Dallara, che oggi si traduce in un’auto agile, leggera e sicura, pensata per offrire il piacere della guida sportiva anche su strada”, ha dichiarato Reggiani.

La protagonista assoluta sarà la Dallara Stradale, una vettura capace di numeri da capogiro: 400 CV, accelerazione 0-100 in 3,25 secondi, peso a secco di 855 kg e una deportanza pari al proprio peso. Prestazioni che promettono emozioni forti, affidate alle mani esperte di Simone Faggioli, pronto a “scrivere il tempo” sul Terminillo.

“È un grande onore poter testare questa vettura in un contesto così iconico. Ringrazio l’AC Rieti e Dallara per l’opportunità: sarà una scoperta entusiasmante”, ha commentato il campione toscano, promettendo di raccontare ogni emozione dopo la prova.

A garantire l’organizzazione e la sicurezza dell’evento sarà, come sempre, lo staff dell’AC Rieti, con il Direttore di Gara Fabrizio Fondacci che ha ricordato come anche il Set The Time dovrà rispettare gli stessi elevati standard di sicurezza previsti per le gare ufficiali del Campionato Italiano Supersalita.

Non è un caso che Dallara abbia scelto proprio Rieti: la Rieti-Terminillo è uno dei tracciati più storici e affascinanti del panorama italiano, una salita tecnica e spettacolare che da decenni attira piloti di caratura internazionale. Il progetto Set The Time rappresenta così un unicum: un test ad altissimo livello tecnico, ma anche un ponte tra passato e futuro della passione per le quattro ruote.

Con il Set The Time 2025, la Rieti-Terminillo si conferma una delle vette più alte del motorsport italiano. Tradizione, innovazione, ingegneria d’eccellenza e talento sportivo si fondono per regalare agli appassionati un evento memorabile.

Foto: fonte web