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domenica 21 settembre 2025

CHRISTIAN MERLI TRIONFA IN CROAZIA E CONQUISTA IL TITOLO EUROPEO DELLA MONTAGNA

Il pilota trentino domina anche la Buzetski Dani: è campione d’Europa per la sesta volta.

Christian Merli scrive un’altra pagina gloriosa della sua carriera: con la vittoria nella 44ª edizione della Buzetski Dani, l’ultima prova stagionale del Campionato Europeo della Montagna, il portacolori della Scuderia Vimotorsport conquista il titolo continentale 2025. Il tracciato croato di 5,001 chilometri ha incoronato il pilota trentino, che ha messo il sigillo su un’annata straordinaria con successi in Portogallo, Repubblica Ceca, Italia, Polonia, Svizzera e ora Croazia.

Merli, rimonta e trionfo

La sfida croata non è stata priva di emozioni. 
Nella prima manche, Merli ha dovuto inseguire il francese Kevin Petit, autore di un’eccellente salita in 2:08.034 alla media di 140,6 km/h, staccando Merli di tre decimi (2:08.334). Terzo l’iberico Joseba Iraola Lanzagorta, anche lui su Nova Proto NP01, a quasi due secondi dal leader (2:09.994).

Ma nella seconda salita, il campione trentino ha sfoderato tutta la sua esperienza e classe: 2:07.825 il suo tempo, migliorando di mezzo secondo e fermando il cronometro con la media di 140,8 km/h, sufficiente per superare Petit (2:08.355) e mettere definitivamente le mani sulla vittoria di giornata e sul titolo europeo.

La classifica assoluta

Grazie ai risultati combinati delle due manche, Merli si è imposto nella classifica assoluta davanti a Petit e Iraola.

Completano la top 5 Sebastien Petit (Nova NP01-2) e Fausto Bormolini (Reynard K02), staccati rispettivamente di oltre tre e sette secondi.
Classifica combinata – 44ª Buzetski Dani

Christian Merli (Nova Proto NP01)
Kevin Petit (Nova Proto NP01)
Joseba Iraola Lanzagorta (Nova NP01)
Sebastien Petit (Nova NP01-2)
Fausto Bormolini (Reynard K02)



domenica 31 agosto 2025

KEVIN PETIT TRIONFA A ILIRSKA BISTRICA, MERLI TERZO IN DIFFICOLTÀ NELLA CORSA AL TITOLO

Che sarebbe stato un weekend in salita, non solo in senso letterale, Christian Merli lo aveva capito già alla vigilia. Il tracciato sloveno, con le sue chicane e i suoi tornanti, premia i propulsori turbo, capaci di esprimere coppia già ai bassi regimi. Una caratteristica che ha giocato a favore dei prototipi Nova Proto dei fratelli Petit, a scapito delle vetture aspirate come quella dell’italiano.

La gara, valevole per il Campionato Europeo della Montagna e per le serie nazionali di Austria, Croazia e Slovenia, ha confermato i pronostici: Kevin Petit si impone nella classifica generale con un tempo complessivo di 4’16”857, davanti al fratello Sébastien (4’17”339) e a Christian Merli, terzo con 4’18”635. Un podio tutto griffato Nova Proto, segno della netta superiorità del costruttore francese in questo appuntamento cruciale della stagione.

Prima manche: Sébastien davanti, Merli resta in scia

La prima salita aveva visto Sébastien Petit dominare con un impressionante 2’08”916 a 139,9 km/h di media, seguito a soli 321 millesimi da Kevin, mentre Merli chiudeva terzo in 2’09”800. L’italiano teneva botta, ma già allora le avvisaglie erano chiare: con distacchi superiori ai cinque secondi, Bormolini (4°) e Iraola (5°) sembravano già tagliati fuori dalla lotta per la vittoria assoluta.

Seconda manche: Kevin si prende la rivincita e il gradino più alto

Nella seconda salita cambia l’ordine, ma non la sostanza. Kevin Petit alza il ritmo e stampa un ottimo 2’07”620 (media di 141,3 km/h), mettendo tra sé e il fratello un margine di 803 millesimi. Merli migliora leggermente, ma non abbastanza: 2’08”835 e terza posizione anche nell'ultima manche. Iraola risale al quarto posto (2’13”198), seguito da uno spettacolare Ronnie Bratschi, primo tra le Turismo su Mitsubishi Lancer Evo con 2’16”202.

Il commento amaro di Merli: “Qui i turbo avevano una marcia in più”

Non nasconde la delusione Christian Merli a fine gara:

“Purtroppo è andata come avevo previsto. Qui le vetture turbo avevano una marcia in più. Sabato è iniziato a piovere proprio al momento della mia prova, e oggi ho avuto un problema col filo del gas. Sono partito senza test, ed era il posto peggiore per farlo.
La corsa al titolo? Matematicamente ci sono ancora, ma sarà molto, molto difficile.”


Classifica finale – Top Ten (somma dei tempi)

1° Kevin Petit – Nova Proto NP01 – 4’16”857
2° Sébastien Petit – Nova NP01-2 – 4’17”339
3° Christian Merli – Nova Proto NP01 – 4’18”635
4° Joseba Iraola Lanzagorta – Nova NP01 – 4’26”144
5° Ronnie Bratschi – Mitsubishi Lancer Evo – 4’30”150
6° Fausto Bormolini – Reynard K02 – 4’33”019
7° Karl Schagerl – Volkswagen Golf – 4’36”874
8° Grzegorz Rozalski – Mitsubishi Lancer Evo – 4’40”950
9° Karol Krupa – Škoda Fabia CT – 4’46”261
10° Reto Meisel – Mercedes-Benz SLK 340 – 4’47”812


Con la Slovenia alle spalle, la corsa al titolo continentale resta aperta e tutto è rimandato all’ultima gara in calendario: la 44ª Buzetski Dani, in programma dal 19 al 21 settembre. Un’impresa tutt’altro che semplice per Merli, ma la tenacia e l’esperienza del trentino potrebbero fare la differenza decisiva nella volata finale per il titolo.







domenica 17 agosto 2025

MERLI: LA RISPOSTA DEL CAMPIONE DAVANTI A TUTTI A SAINT-URSANNE

Christian Merli torna protagonista in Europa e domina nella seconda manche.


Emozioni forti e velocità mozzafiato hanno scandito il weekend della 80ª edizione della Cronoscalata Saint-Ursanne - Les Rangiers, nona tappa del Campionato Europeo della Montagna. In uno dei tracciati più rapidi e tecnici del calendario continentale, il pubblico ha assistito al ritorno in grande stile di Christian Merli, che ha archiviato con decisione la delusione tedesca di Osnabrück.

Merli risponde con i fatti: vittoria nella seconda manche.

Dopo il ritiro forzato in Germania per problemi alla frizione, il campione trentino è tornato a fare la voce grossa tra i saliscendi del tracciato svizzero. 
Al volante della Nova Proto NP01 motorizzata Cosworth, Merli ha mostrato subito le sue intenzioni sin dalle prove del sabato, per poi concretizzare nella seconda manche di gara una prestazione da fuoriclasse: 1'41"481 alla media di 183.8 km/h, miglior tempo assoluto del weekend.

Prima manche: Starck sorprende, Merli in scia.

Nella prima salita di gara, è stato il belga Corentin Starck a far registrare il miglior crono in 1'42"513, beffando Merli per appena 48 millesimi di secondo. Terzo il francese Kevin Petit, anche lui su Nova Proto NP01, staccato di soli 79 millesimi dal vertice. Una bagarre al millesimo che ha tenuto col fiato sospeso gli appassionati, con ben tre piloti racchiusi in meno di un decimo.

Seconda manche: dominio Merli, Starck e Petit inseguono.

La risposta di Merli non si è fatta attendere: nella seconda e decisiva manche ha messo tutti in fila con autorità, rifilando oltre mezzo secondo a Starck e quasi otto decimi a Petit. Lo spagnolo Joseba Iraola Lanzagorta, anche lui su Nova, ha chiuso quarto, mentre Fausto Bormolini, con la sua Reynard K02, si è confermato il migliore del Gruppo P2, chiudendo in quinta posizione assoluta.

Una gara da record.

Il tracciato di Saint-Ursanne, con le sue curve veloci, i lunghi tratti a gas spalancato e le condizioni meteo perfette, ha offerto uno spettacolo di altissimo livello, con velocità medie oltre i 180 km/h. Una vera e propria sfida ai limiti della fisica e del coraggio, che ancora una volta ha reso onore a una delle cronoscalate più iconiche d’Europa.

Il podio 

1° Christian Merli (Nova Proto NP01)
2° Corentin Starck (Nova Proto NP01)
3° Kevin Petit (Nova Proto NP01)

Foto: fonte web 

domenica 3 agosto 2025

CHRISTIAN MERLI, LA FRIZIONE TRADISCE IL CAMPIONE: SOLO QUARTO A OSNABRÜCK

Certe volte, anche la perfezione meccanica cede all’imprevedibilità del motorsport. Lo sa bene Christian Merli, che durante la 57ª Cronoscalata Internazionale ADAC Osnabrücker Bergrennen è stato costretto ad arrendersi a un problema tecnico che ha interrotto una gara altrimenti dominata.

Il campione trentino, al volante della sua Nova Proto NP01 Cosworth, ha dovuto dire addio al podio a causa di un guasto alla frizione in gara 3, chiudendo così solo al quarto posto assoluto.

L’appuntamento tedesco, ottavo round del Campionato Europeo della Montagna, si corre sull’Uphöfener Berg, un tracciato breve ma impegnativo di appena 2,030 chilometri. 
Sabato, condizioni miste e asfalto bagnato hanno reso le manches di prova poco indicative, ma già domenica Merli aveva messo le cose in chiaro, segnando il miglior crono assoluto nelle prime due salite di gara. 

Il pilota italiano sembrava avviato verso un'altra vittoria netta, ma tutto è cambiato allo start della terza manche.

"Penso un problema alla frizione subito dopo lo start di Gara 3, non m’era mai successo", ha dichiarato a caldo il pentacampione. "Bene le prime due manche dove abbiamo staccato il miglior tempo. Però, la prima salita era sul bagnato e quindi si sapeva sarebbe stata scartata. 
La terza manche era decisiva, ma purtroppo ci siamo fermati. Le gare sono così e mi spiace per il campionato".

Il guasto, probabilmente improvviso e non prevedibile, ha impedito a Merli di completare la salita decisiva, precludendogli la possibilità di giocarsi la vittoria assoluta. 

Un episodio che pesa doppio in chiave campionato: con la classifica ancora apertissima, ogni punto conta e il margine d’errore, ormai, è ridotto a zero.

Con l’Osnabrücker Bergrennen ormai alle spalle, Merli dovrà affrontare i prossimi appuntamenti con la consueta precisione ma anche con una certa cautela: ogni imprevisto, d’ora in poi, potrebbe essere fatale per la corsa al titolo.

Foto: fonte web

domenica 20 luglio 2025

MERLI TRIONFA A LIMANOWA E CONSOLIDA LA LEADERSHIP NEL CAMPIONATO EUROPEO

Christian Merli si conferma il re delle salite europee. 
Alla sedicesima edizione della HillClimb Limanowa, settima tappa del Campionato Europeo della Montagna, il trentino ha firmato un’altra prestazione magistrale, portando a casa la sua quarta vittoria stagionale su Nova Proto NP01.

Già nella prima manche, Merli ha messo in chiaro le sue intenzioni, stampando un impressionante 1'52"723, tempo irraggiungibile per gli avversari. Il più vicino, lo spagnolo Joseba Iraola Lanzagorta, anch’egli su Nova Proto NP01, ha fermato il cronometro a 1'56"090, pagando un distacco di oltre tre secondi (+3"367). Terzo il francese Kevin Petit, sempre su NP01, in 1'56"945 (+4"222).

Alle loro spalle, l’esperto valtellinese Fausto Bormolini, con la sua Reynard K02, ha chiuso la prima salita con un solido 1'59"154, distante 6"431 secondi da Merli, ma primo nella sua categoria.

La seconda manche ha visto ancora una volta Merli al top della classifica, con un tempo di 1'56"334, che gli ha permesso di contenere il ritorno di Petit (1'57"517) e Iraola (1'58"074). 

Bormolini si è confermato quarto assoluto, con un distacco di 4,746 secondi, dominando ancora il gruppo P2.

Classifica finale dei primi cinque concorrenti per somma dei tempi:

Christian Merli (Nova Proto NP01) – 3'49"057

Joseba Iraola Lanzagorta (Nova Proto NP01) – +5.107

Kevin Petit (Nova Proto NP01) – +5.405

Fausto Bormolini (Reynard K02) – +11.324 (1° di Gruppo P2)

Foto: fonte web 






domenica 8 giugno 2025

FAGGIOLI RE DEL BONDONE, MERLI PADRONE D'EUROPA

L’attesa era alle stelle, lo spettacolo pure. La 74ª edizione della leggendaria Trento-Bondone, la cronoscalata più lunga e affascinante del panorama europeo, non ha deluso le aspettative. Sotto il sole di inizio giugno e davanti a un pubblico numeroso e appassionato, la gara organizzata dalla Scuderia Trentina in collaborazione con l’Automobile Club di Trento, che proprio quest’anno celebra i suoi 100 anni, ha scritto una nuova pagina memorabile nella storia delle salite.

Teatro di questa edizione è stata una sfida dal sapore continentale: oltre alla validità per il Campionato Italiano Supersalita, la cronoscalata trentina ha assegnato punti anche per il Campionato Europeo della Montagna. Un doppio palcoscenico, un solo copione: adrenalina pura.

Ad imporsi su tutti è stato il toscano Simone Faggioli, che ha letteralmente dominato la scena al volante della sua Nova Proto NP01. Il pilota fiorentino ha messo in riga la concorrenza con una prestazione impeccabile, (9'02"056), conquistando il gradino più alto del podio sia per la classifica assoluta che per quella del Campionato Italiano. Una vittoria netta, mai in discussione, che conferma ancora una volta il suo status di fuoriclasse assoluto della montagna.

 

Alle sue spalle, l'idolo di casa Christian Merli, su Nova Proto Cosworth, pentacampione europeo e autentico maestro della Trento Bondone. Il trentino, secondo nella classifica generale a 12"242, ha però potuto gioire con il successo nella graduatoria continentale, davanti al francese Kevin Petit, quarto assoluto e secondo nella classifica europea. Un podio europeo prestigioso, che ribadisce il valore internazionale della cronoscalata e dei suoi protagonisti.

Un risultato che, come dichiarato dallo stesso Merli, ai microfoni di Racing Life, alla vigilia, era sostanzialmente previsto: il suo propulsore Cosworth, infatti, sconta circa 40 cavalli di svantaggio rispetto ai motori turbo. Nonostante questo divario tecnico, il campione trentino ha saputo massimizzare ogni risorsa, conquistando il miglior risultato possibile e regalando ai suoi tifosi un’altra grande impresa sul Bondone.

Tra i protagonisti più applauditi anche un altro beniamino locale, Diego Degasperi, che su Norma M20 FC Zytek, ha saputo difendere con onore i colori trentini. Il pilota, esperto conoscitore del Bondone, ha regalato una prestazione solida e carica di grinta, (9'26"336) chiudendo ai piedi del podio assoluto e secondo nella classifica Supersalita, dimostrando ancora una volta di essere tra i migliori interpreti della specialità. Il pubblico lo ha accolto con un affetto travolgente, segno di un legame profondo tra il pilota e questa montagna che sa esaltare i veri specialisti.

Una classifica che, a conti fatti, non sorprende. I due alfieri delle salite italiane erano i grandi favoriti della vigilia e hanno mantenuto le promesse, offrendo al pubblico duelli ad alta quota lungo i 17,3 chilometri del tracciato, tra tornanti, rettilinei e scorci mozzafiato.

Prestazione maiuscola per Thomas Pedrini, che al volante dell’Osella FA 30, ex Merli, dimostra tutto il suo potenziale: chiude quinto assoluto e conquista un importante terzo posto nella classifica del Campionato Italiano Supersalita con il tempo di 9’28”732, segno di una maturità tecnica sempre più evidente.

Scorrendo la top ten, da segnalare il sesto posto assoluto per Achille Lombardi, che occupa la quarta posizione nella graduatoria del Campionato Italiano, alla guida dell’Osella PA30.

Subito dietro, in settima posizione generale, Luigi Fazzino su Osella Turbo 2000, vincitore dell’edizione precedente: per lui, quinto posto nella graduatoria tricolore e settimo in quella continentale.

Ottavo nella generale e sesto nell’Italiano Samuele Cassibba, al debutto con il nuovo motore Judd sulla Nova Proto NP01, autore di una prestazione solida e promettente. Lo segue Andrea Di Caro, nono assoluto nella serie europea e settimo nella classifica Supersalita, primo di classe 1600 con la Nova Proto NP03.

Nel gruppo E2-SH si conferma imbattibile Manuel Dondi, che impone ancora una volta la sua legge con la Fiat X1/9, lasciando dietro la Lamborghini Huracan ST Evo di Rosario Iaquinta. Una prestazione che suggella la supremazia del bolognese tra le silhouette.

Muscoli e spettacolo anche nel Gruppo GT, dove Lucio Peruggini, al debutto con la nuova Ferrari 296 Challenge, fa segnare un perentorio 10'29"522, tenendosi alle spalle le Lamborghini Huracan di Thomas Pichler e Dario Baruchelli e la Porsche 991 di un costante Giuseppe Ghezzi.

Tra le TCR brilla la stella di Alessandro Picchi, che firma un sorprendente 11’06”238 con la Peugeot 308 TCR, battendo due veterani del calibro di Vito Tagliente (Peugeot 308) e Angelo Marino (Seat Leon Cup).

Il Gruppo Rally parla il dialetto di casa: Alessandro Zanolli trionfa sulla Skoda Fabia RS con il tempo di 10’52”805, precedendo i compagni di marca Pietro De Tisi e Renato Paissan. 

Un tris Skoda che certifica, ancora una volta, l’eccellenza tecnica della Casa boema.

Nel Gruppo E1 è dominio netto del calabrese Giuseppe Aragona su Volkswagen Golf Mk7, mentre in RS Cup si conferma regina Anna Maria Fumo: la tarantina centra il secondo successo consecutivo con la sua Peugeot 308 RC.

In RS Plus, vittoria autorevole per Giacomo Liuzzi su Mini Cooper S, che riscatta un weekend iniziato in salita. A completare la festa pugliese tra le RS è Giovanni Angelini, primo con la sua Honda Civic Type R.

La Trento-Bondone si conferma così non solo come un appuntamento imperdibile del motorsport europeo, ma anche come un rito sportivo che unisce passione, tradizione e spettacolo. E dopo una 74ª edizione così, il conto alla rovescia per il 2026 è già iniziato.