Translate

domenica 10 agosto 2025

STEFANO DI FULVIO VINCE LE SVOLTE DI POPOLI 2025: TERZA VITTORIA CONSECUTIVA NEL CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ MONTAGNA

Stefano Di Fulvio ha scritto un’altra pagina di storia sulle strade delle Svolte di Popoli, conquistando la sua terza vittoria consecutiva nel Campionato Italiano Velocità Montagna 2025. Dopo i successi alla Sarnano-Sassotetto e alla Rieti-Terminillo, il pilota teatino si è imposto ancora una volta alla 63ª edizione della celebre cronoscalata abruzzese, confermandosi indiscusso protagonista della stagione.

A bordo della sua Nova Proto NP 01 Zytek, Di Fulvio ha dominato fin dalle prove del sabato, lasciando pochi dubbi sulla supremazia in gara.

Prestazioni da record, gara senza rivali.

Fin dalle prime battute, il pilota abruzzese ha imposto un ritmo inarrivabile: nella prima manche ha chiuso in 3’06”01, distanziando il secondo classificato di oltre 3 secondi. Anche nella seconda salita, pur con un tempo leggermente più alto (3’08”02), ha mantenuto un margine rassicurante sugli avversari, aggiudicandosi così la vittoria in maniera netta e senza tentennamenti.

Dietro di lui, la battaglia per le posizioni d’onore ha visto in Achille Lombardi (Osella PA 30 Zytek) un protagonista determinato. Dopo le modifiche apportate alla vettura, Lombardi ha mostrato sensibili miglioramenti chiudendo secondo in entrambe le manches con tempi di 3’09”72 e 3’10”64. “Le prove sono state complesse – ha detto – ma la gara ha confermato la bontà del lavoro svolto, soprattutto grazie al supporto di LRM Motors per il propulsore”.

Sul terzo gradino del podio si è piazzato Daniele Filippetti, che ha saputo difendere la posizione dagli attacchi del sardo Sergio Farris su Wolf GB 08 Mistral. Dopo un’ottima prima manche da 3’15”69, Filippetti ha resistito al forcing di Farris, il quale ha limato il distacco in gara 2 ma non è riuscito a scavalcare l’avversario.

Spettacolo anche nei gruppi e nelle categorie minori.

La cronoscalata ha regalato emozioni anche nelle diverse categorie in gara. Nel gruppo GT, il salernitano Giovanni Del Prete ha trionfato nella seconda manche con la Ferrari 296, battendo Giuseppe D’Angelo su Ferrari 488 Challenge Evo, vincitore di gara 1. Terzo posto per l’ascolano Alessandro Gabrielli, anch’egli al volante di una 488.

Tra le silhouette estreme del gruppo E2SH, si è imposto il pesarese Ferdinando Cimarelli su Alfa Romeo 156, che ha preceduto il locale Adamo Zaino (Fiat X1/9) e il maceratese Abramo Antonicelli (BMW M3). Nel TCR, grande affermazione di Salvatore Tortora (Audi RS3), che ha raccolto il massimo dei punti.

Nel gruppo E1 la lotta è stata serrata fino all’ultimo metro, con la vittoria di Giuseppe Eldino su Peugeot 106 al fotofinish su Silvano Stipani, altro pilota teatino. Terzo posto per Vito Micoli su Renault 5 GT Turbo, leader nelle 1600 turbo.

Le vetture da rally hanno visto l’ottima prova del pescarese Lucio Petrocco su Skoda Fabia R2, mentre nella Racing Start Cup il pugliese Vanni Tagliente ha brillato su MINI. Nella Racing Start Plus, equilibrata sfida tra Mattia Fasciano (Citroën Saxo) e Antonio Cardone (Peugeot 106), con successo finale per Fasciano.

Non sono mancati i successi nelle classi A-S e N-S, con Marcello Monti (Peugeot 106) e Lorenzo Accorsi (Honda Civic) rispettivamente vincitori. Nel Tricolore Bicilindriche, grande gara per Angelo Mercuri (Fiat 500), che ha conquistato punti preziosi davanti a Carlo Rumolo e Mirko Paletta.

Auto storiche, dominio Di Fazio.

Tra le vetture storiche, dominio del teatino Giuseppe Di Fazio con la Peugeot 205, autore del miglior tempo totale in gara con 9’20”82. Alle sue spalle il siciliano Bernardo Benenati (Volkswagen Golf GTI) e Francesco Maltese (Fiat 500), vincitore del 2° Raggruppamento. Il 1° Raggruppamento è andato a Marco Frenguellotti su Fiat 850.

Foto: fonte web 

martedì 5 agosto 2025

MONTE ERICE: L'ESSENZA DELLA CORSA IN SALITA TRA MITO, MARE E MEMORIA

Tra le strade che definiscono l’anima del motorsport italiano, poche evocano fascino e storia quanto la cronoscalata Monte Erice. Da oltre 70 anni, questo suggestivo tracciato in provincia di Trapani è molto più di una gara: è un patrimonio di passione, memoria e tecnica che affonda le sue radici nella storia delle competizioni su strada.

Una gara tra mare e mito.

Immersa nel paesaggio mozzafiato della Sicilia occidentale, la Monte Erice si snoda per 5,7 chilometri da Valderice fino al borgo medievale di Erice, arrampicandosi tra tornanti panoramici e rettilinei da brivido, con vista sul Monte Cofano e sulla baia di Cornino. Il tracciato, con oltre 400 metri di dislivello e curve cieche insidiose, resta uno dei più tecnici e amati del Sud Italia.

Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la corsa è una delle tappe più amate del Campionato Italiano Velocità Montagna, del Campionato Siciliano Velocitá in Salita e delle auto storiche. Dal 2023, inoltre, è entrata a far parte del Campionato Italiano Supersalita. Un evento che richiama ogni anno circa 50.000 spettatori, trasformando il tracciato in un’arena a cielo aperto.

Una storia lunga 70 anni.

La prima edizione risale al 1954, con la vittoria di Pasquale Tacci su Alfa Romeo 1900 TI. Da allora, il percorso ha visto sfidarsi generazioni di campioni, leggende come Nino Vaccarella, Enrico Grimaldi, Benny Rosolia e il dominatore delle cronoscalate Mauro Nesti.

Indimenticabile anche Fabio Danti, che nel 1996 scrisse una delle pagine più belle al volante della Skoda Felicia Kit ufficiale, nella categoria Supersalita A1.

Negli anni '90, l'introduzione del gruppo Supersalita rivoluzionò la specialità, portando in gara vetture derivate dal DTM come la BMW M3 e l’Alfa Romeo 155 V6 TI.

Memorabile il duello del 1996 tra Luca Cappellari e Antonino La Vecchia, risoltosi per appena mezzo punto in classifica.


Il rito laico della velocità.

Alla Monte Erice, la corsa comincia molto prima dello start ufficiale: si avverte nei paddock, nel profumo di benzina, nei racconti degli appassionati. La folla che ogni anno si assiepa lungo il percorso non è un semplice pubblico, ma parte integrante dello spettacolo. Ogni passaggio diventa un momento di culto.

Come nel 1997, con Franz Tschager vincitore su Lucchini BMW, Fabio Danti su Skoda Octavia e La Vecchia ancora protagonista con la 155 V6 TI. Ogni staccata era un’esplosione di emozioni, ogni curva una scarica di adrenalina.

L’era Faggioli e il presente.

Dal 2000 in poi, la scena è dominata da Simone Faggioli, undici volte vincitore a Erice, con duelli epici contro Christian Merli, Domenico Scola, Diego Degasperi, e altri big delle cronoscalate. 

Nel 2020, la pandemia ha imposto il silenzio del pubblico, ricordando quanto l’anima di Erice sia anche nella sua gente. Senza di loro, il rombo dei motori sembrava vuoto.

Edizione 2025: l’ultimo atto del campionato.

Quest’anno, la cronoscalata Monte Erice sarà l’ultima e decisiva tappa del Campionato Italiano Supersalita 2025. Dopo i successi stagionali a Vallecamonica, Trento Bondone, Paolino Teodori, Luzzi Sambucina e – salvo sorprese – al Trofeo Luigi Fagioli, Simone Faggioli è pronto a laurearsi Campione Italiano per la 19ª volta tra CIVM e Supersalita: un traguardo che entra di diritto nella storia del Motorsport tricolore.

Una gara che va oltre il cronometro.

Ma la Monte Erice è qualcosa di più di una sfida contro il tempo. È un'esperienza spirituale, un viaggio verticale verso il mito. È un traguardo dell’anima, fatto di curve, ricordi e silenzi rotti solo dal suono dei motori.
La Monte Erice non è solo una corsa. È un luogo dove il tempo si ferma. E riparte, curva dopo curva.



domenica 3 agosto 2025

CHRISTIAN MERLI, LA FRIZIONE TRADISCE IL CAMPIONE: SOLO QUARTO A OSNABRÜCK

Certe volte, anche la perfezione meccanica cede all’imprevedibilità del motorsport. Lo sa bene Christian Merli, che durante la 57ª Cronoscalata Internazionale ADAC Osnabrücker Bergrennen è stato costretto ad arrendersi a un problema tecnico che ha interrotto una gara altrimenti dominata.

Il campione trentino, al volante della sua Nova Proto NP01 Cosworth, ha dovuto dire addio al podio a causa di un guasto alla frizione in gara 3, chiudendo così solo al quarto posto assoluto.

L’appuntamento tedesco, ottavo round del Campionato Europeo della Montagna, si corre sull’Uphöfener Berg, un tracciato breve ma impegnativo di appena 2,030 chilometri. 
Sabato, condizioni miste e asfalto bagnato hanno reso le manches di prova poco indicative, ma già domenica Merli aveva messo le cose in chiaro, segnando il miglior crono assoluto nelle prime due salite di gara. 

Il pilota italiano sembrava avviato verso un'altra vittoria netta, ma tutto è cambiato allo start della terza manche.

"Penso un problema alla frizione subito dopo lo start di Gara 3, non m’era mai successo", ha dichiarato a caldo il pentacampione. "Bene le prime due manche dove abbiamo staccato il miglior tempo. Però, la prima salita era sul bagnato e quindi si sapeva sarebbe stata scartata. 
La terza manche era decisiva, ma purtroppo ci siamo fermati. Le gare sono così e mi spiace per il campionato".

Il guasto, probabilmente improvviso e non prevedibile, ha impedito a Merli di completare la salita decisiva, precludendogli la possibilità di giocarsi la vittoria assoluta. 

Un episodio che pesa doppio in chiave campionato: con la classifica ancora apertissima, ogni punto conta e il margine d’errore, ormai, è ridotto a zero.

Con l’Osnabrücker Bergrennen ormai alle spalle, Merli dovrà affrontare i prossimi appuntamenti con la consueta precisione ma anche con una certa cautela: ogni imprevisto, d’ora in poi, potrebbe essere fatale per la corsa al titolo.

Foto: fonte web

RIETI-TERMINILLO, VITTORIA COL BRIVIDO: STEFANO DI FULVIO TRIONFA PRIMA DEL DILUVIO


Sorpresa bagnata alla 60ª Rieti–Terminillo: Stefano Di Fulvio vince la Coppa Carotti prima che scenda la pioggia.

Un finale da thriller ha scritto l’ultima pagina della 60ª Rieti–Terminillo, valida anche come 58ª Coppa Bruno Carotti e quinta prova del Campionato Italiano Supersalita. La pioggia, comparsa all’improvviso negli ultimi minuti della gara, ha stravolto ogni pronostico e regalato al pubblico un colpo di scena da ricordare: la vittoria di Stefano Di Fulvio su Nova Proto NP 01 Zytek.

Il pilota abruzzese è stato l’ultimo a partire prima che il tracciato venisse bagnato da un violento temporale. Un tempismo perfetto, unito a una prestazione magistrale, ha permesso a Di Fulvio di chiudere la salita in 5’05”27, irraggiungibile per tutti i big costretti a fare i conti con un asfalto scivoloso e traditore.

Secondo posto per Samuele Cassibba, tradito dal grip nel tratto finale e costretto a domare una vettura derapante. Il suo crono, comunque ottimo, lo ha portato alle spalle di Di Fulvio. 

Sorprendente terzo posto assoluto per il giovane Andrea Di Caro, primo tra le 1600 motori moto, che ha chiuso in 5’08”23, confermando il suo talento in rampa di lancio.

Completano la top five Mirko Torsellini (Nova Proto NP03) in 5’12”33 e Luca Caruso (Nova Proto NP03) in 5’15”70, entrambi protagonisti tra le 1600 motori moto. Seguono Giuseppe Vacca (Nova Proto NP 01-2, 5’17”75), Achille Lombardi (Osella PA30, 5’22”05), Michele Puglisi (Osella PA21 JRB, 5’24”68), Filippo Golin (Osella JRB 1000 BMW, 5’24”92) e Andrea Pezzani (Osella PA21/S Evo, 5’29”00).

Fuori dai primi dieci, ma con un occhio alla sicurezza, Simone Faggioli ha scelto di non forzare nel tratto più bagnato, chiudendo con oltre 24 secondi di distacco. Una decisione saggia, seppur penalizzante per la classifica.

Tra le vetture GT è stato Marco Iacoangeli a imporsi con la sua BMW Z4 GT3, davanti a Lucio Peruggini (Ferrari 488 Challenge Evo) e Giovanni Del Prete, sempre più in sintonia con la Ferrari 296.

Nel gruppo TCR dominio Audi RS3 con Salvatore Tortora davanti a Luca Tosini, Angelo Marino (su Cupra) e Antonio Scorza. Tra le RsCup grande prova della determinata Anna Maria Fumo sulla Peugeot 308, che ha messo in riga Giovanni Loffredo e Marco Di Ferdinando.

Nel gruppo E2SH delle silhouette, il calabrese Rosario Iaquinta ha dato spettacolo con la sua Lamborghini Huracan, chiudendo in 5’39”44, davanti a Manuel Dondi su Fiat X1/9 e Marco Gramenzi su Alfa Romeo 4C Judd.

Una gara segnata dalla variabilità meteo, che ha esaltato i più fortunati a scattare con percorso asciutto e punito chi è partito sotto l’acquazzone. La Rieti–Terminillo 2025 entra così negli annali con un’edizione dal finale imprevedibile, dimostrando ancora una volta come nella velocità in salita nulla sia scontato fino all’ultima curva.





venerdì 1 agosto 2025

DALLARA E FAGGIOLI ACCENDONO LA 60ª RIETI-TERMINILLO: NASCE IL PROGETTO SET THE TIME 2025

La 60ª edizione della Rieti-Terminillo si arricchisce con un’iniziativa esclusiva firmata Automobile Club Rieti, in collaborazione con il brand Dallara e il campione Simone Faggioli.

Rieti si prepara a vivere un weekend da leggenda con il ritorno della Rieti-Terminillo Lenergia, giunta quest’anno alla sua 60ª edizione. 

Ma le novità non finiscono qui: nella suggestiva cornice della Sala Mostre della Fondazione Varrone, è stato presentato ufficialmente il progetto Set The Time 2025, una straordinaria iniziativa resa possibile grazie al coinvolgimento di Dallara, eccellenza assoluta dell’ingegneria automobilistica italiana, e di Simone Faggioli, pluricampione europeo, della Pikes Peak e protagonista indiscusso delle cronoscalate.

A fare gli onori di casa è stato l’avv. Alessandro de Sanctis, Presidente dell’Automobile Club Rieti, che ha sottolineato come tutto ciò sia stato possibile “grazie al leggendario tracciato della Rieti-Terminillo e alle sue caratteristiche tecniche uniche”. Presente anche la vice Sindaco di Rieti, Chiara Mestichelli, che ha ribadito il legame profondo tra l’evento e il territorio, sostenendo la portata culturale e sportiva della manifestazione.

Nel cuore della presentazione, il momento più atteso: l’annuncio ufficiale della partecipazione di Dallara, rappresentata dall’ing. Andrea Reggiani, che ha illustrato la filosofia del progetto e le motivazioni dietro la scelta di Rieti come palcoscenico ideale.

“Ci hanno convinti il fascino del tracciato, la storia della gara e l’accoglienza ricevuta. Questa è molto più di una semplice prova: è la celebrazione di un sogno nato da Giampaolo Dallara, che oggi si traduce in un’auto agile, leggera e sicura, pensata per offrire il piacere della guida sportiva anche su strada”, ha dichiarato Reggiani.

La protagonista assoluta sarà la Dallara Stradale, una vettura capace di numeri da capogiro: 400 CV, accelerazione 0-100 in 3,25 secondi, peso a secco di 855 kg e una deportanza pari al proprio peso. Prestazioni che promettono emozioni forti, affidate alle mani esperte di Simone Faggioli, pronto a “scrivere il tempo” sul Terminillo.

“È un grande onore poter testare questa vettura in un contesto così iconico. Ringrazio l’AC Rieti e Dallara per l’opportunità: sarà una scoperta entusiasmante”, ha commentato il campione toscano, promettendo di raccontare ogni emozione dopo la prova.

A garantire l’organizzazione e la sicurezza dell’evento sarà, come sempre, lo staff dell’AC Rieti, con il Direttore di Gara Fabrizio Fondacci che ha ricordato come anche il Set The Time dovrà rispettare gli stessi elevati standard di sicurezza previsti per le gare ufficiali del Campionato Italiano Supersalita.

Non è un caso che Dallara abbia scelto proprio Rieti: la Rieti-Terminillo è uno dei tracciati più storici e affascinanti del panorama italiano, una salita tecnica e spettacolare che da decenni attira piloti di caratura internazionale. Il progetto Set The Time rappresenta così un unicum: un test ad altissimo livello tecnico, ma anche un ponte tra passato e futuro della passione per le quattro ruote.

Con il Set The Time 2025, la Rieti-Terminillo si conferma una delle vette più alte del motorsport italiano. Tradizione, innovazione, ingegneria d’eccellenza e talento sportivo si fondono per regalare agli appassionati un evento memorabile.

Foto: fonte web 



domenica 27 luglio 2025

SARNANO-SASSOTETTO 2025: DOPPIETTA PER DI FULVIO SUI TORNANTI MARCHIGIANI

Sui tornanti che si arrampicano fino a Sassotetto, la passione per la velocità ha trovato la sua espressione più pura nella Sarnano-Sassotetto 2025, 34° trofeo Lodovico Scarfiotti, quarta tappa del Super CIVM, valida sia per il girone nord che sud del Campionato Italiano Velocità Montagna.

Un’edizione dal sapore epico, dominata da Stefano Di Fulvio, che ha incantato pubblico e addetti ai lavori con due manches da manuale a bordo della sua Nova Proto NP 01 Zytek.

Il pilota abruzzese ha imposto subito la propria legge: nella prima manche ha fermato il cronometro su 4’17”37, già al di sotto del miglior tempo dell’edizione 2024. Ma è in Gara 2 che ha toccato vette straordinarie: 4’15”90, tempo mostruoso frutto di una guida pulita, aggressiva e tecnicamente impeccabile. Un capolavoro su quattro ruote che consolida il suo ruolo da leader nel panorama delle cronoscalate.
Alle sue spalle, Mirko Torsellini, su Norma M20 FC, ha saputo conquistare il pubblico e gli esperti con un debutto da veterano: 4’22”80 e 4’23”60 i suoi crono, lontani dal leader ma sufficienti per garantirgli una meritata seconda piazza assoluta. Una prestazione matura, da pilota pronto a fare sul serio nella stagione.

Terzo posto per Giuseppe Giacomo Vacca, anch’egli su Nova Proto NP 01, che ha migliorato sensibilmente tra le due manche: da 4’28”65 a 4’26”36, confermando la competitività della vettura e una costanza da top driver, pur restando ancora distante dai riferimenti di Di Fulvio.

Appena giù dal podio, Daniele Filippetti ha portato la sua Osella PA30 Zytek al quarto posto in entrambe le manches con due crono pressoché identici (4’32”86 e 4’32”52). Una performance costante, che però lascia intendere che servirà qualcosa in più per puntare al podio nelle prossime gare.

Ma la vera rivelazione è stato il giovane Filippo Golin, su Nova Proto NP03 con motore under 1600cc: il suo 4’37”52 in Gara 2 gli è valso il quinto posto assoluto e l’attenzione di molti team manager.

Il Gruppo GT ha regalato una delle battaglie più avvincenti della giornata. Lucio Peruggini, su Ferrari 488 Challenge, ha avuto la meglio nella prima manche (4’59”00), ma è stato Antonio Scappa, sempre su 488, a conquistare la seconda salita con un eccellente 4’57”29.

Ottimo esordio anche per Giovanni Del Prete sulla nuova Ferrari 296 Challenge, che ha chiuso le sue due salite in 5’03”21 e 5’02”97, segnando un debutto solido e promettente.

Per le vetture storiche, la cronoscalata ha ospitato il quarto round del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche, con il veterano Giuliano Peroni su Osella PA 8/9 BMW dominatore assoluto della classifica generale, davanti a Antonio Angiolani, su March 783 F3 e Fabio Torsellini su Osella PA 20.

Classica dei primi 10 del Super CIVM:

1° Stefano Di Fulvio (Nova Proto NP 01-2) in 8'33"27; 
2° Mirko Torsellini (Nova Proto NP 01-2) a 13"13; 
3° Giuseppe Vacca (Nova Proto Np 01-2) a 21"74; 
4° Daniele Filippetti (Osella PA 30 Zytek) a 32"11; 
5° Alberto Scarafone (Osella PA 30  2000) a 43"77;
6° Filippo Golin (Nova Proto Np 03 Aprilia) a 49"09;
7° Andrea Vellei (Gloria C8P) a 1'19"52; 
8° Antonio Scappa (Ferrari 488 challenge) a 1'25"01; 
9° Lucio Peruggini (Ferrari 488 challenge) a 1'26"52; 
10° Marco Capucci (Osella PA 21) a 1'31"51.

Classifiche di Categoria CIVSA

1° Raggruppamento:

1° Tiberio Nocentini - Chevron B19
Cosworth
2° Alessandro Rinolfi - Morris Mini
Cooper T1300
3° Sergio Davoli - Porsche 911T
GT2000

2° Raggruppamento:

1° Fiorello Perilli - Fiat 128 Rally
TC1300
2° Andrea Buttura - Giannini 650 NP
TC700
3° Mario Straffi - Fiat 128 Rally

3° Raggruppamento:

1° Giuliano Peroni - Osella PA 8/9
BMW (1° assoluto)
2° Marco Gentili - Fiat X1/9 (classe
Silhouette 1600)
3°Erwin Morandell - Fiat X1/9
GTS1600

4° Raggruppamento:

1° Arnaldo Pinto - Lucchini SN Alfa
Romeo
2°Andrea Guidi - Renault 5 GT Turbo
A2000
3° Manolo Campetti - Fiat Uno Turbo
A2500

5° Raggruppamento:

1° Antonio Angiolani - March 783 F3
Toyota (2° assoluto)
2° Massimiliano Vitali - Formula Alfa
Boxer
3°Roberto Pierucci - Formula 3

Categoria Classiche:

1° Fabio Torsellini - Osella PA 20
BMW (3° assoluto)

Foto: fonte web 

PERONI TRIONFA A SARNANO: SPETTACOLO AL 17° TROFEO SCARFIOTTI

È stata una domenica da ricordare quella vissuta sui tornanti della Sarnano–Sassotetto per la 17ª edizione, auto storiche , del Trofeo Lodovico Scarfiotti, quarto appuntamento stagionale del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche.

Una gara che ha saputo unire il fascino intramontabile delle vetture storiche all’intensità della competizione moderna, regalando emozioni forti e distacchi minimi nei piani alti della classifica.

Il tracciato marchigiano, lungo 9,927 km, ha fatto ancora una volta la differenza: tecnico, spettacolare e selettivo, con le sue pendenze e i suoi panorami unici, ha messo alla prova ogni dettaglio di guida e meccanica. 

La cronoscalata, organizzata con passione e precisione dal Gruppo Sportivo AC Macerata, si è confermata uno degli eventi di punta del calendario tricolore, anche per il suo valore strategico: giro di boa del campionato e crocevia cruciale per chi punta al titolo 2025.

A scrivere il proprio nome nell’albo d’oro è stato Giuliano Peroni su Osella PA 8/9 BMW che ha conquistato il successo assoluto grazie a due manche di grande regolarità e velocità: 5’22"20 nella prima salita, seguiti da un perentorio 5’21"26 nel secondo passaggio, per un totale di 10’43"46.

Alle sue spalle si è distinto il marchigiano Antonio Angiolani, sempre preciso e redditizio sulla sua March 783 F3. Dopo un’ottima prima manche (5’25"63), ha confermato il passo anche nella seconda (5’28"10), chiudendo a 10’53"73 totali e regalando al pubblico di casa un secondo posto di valore.

A completare il podio, la rimonta di Fabio Torsellini su Osella PA 20, che con un ottimo 5’30"23 nella seconda salita ha recuperato terreno chiudendo le due manches in 11’07"27. Un risultato che testimonia l’affidabilità e la competitività del pacchetto tecnico. 

Oltre alla lotta per la vittoria assoluta, il Trofeo Scarfiotti ha offerto bagarre nei vari raggruppamenti. Pinto, Gentili, Nocentini e Morandell hanno lottato a colpi di centesimi, con tempi ravvicinati che hanno tenuto con il fiato sospeso gli spettatori lungo il percorso. 

Prestazioni solide anche per Vitali, Guidi e Campetti, a conferma dell’elevato tasso di competitività dell’intero panorama delle auto storiche.

Classifiche di Categoria

1° Raggruppamento:

1° Tiberio Nocentini - Chevron B19
Cosworth
2° Alessandro Rinolfi - Morris Mini
Cooper T1300
3° Sergio Davoli - Porsche 911T
GT2000

2° Raggruppamento:

1° Fiorello Perilli - Fiat 128 Rally
TC1300
2° Andrea Buttura - Giannini 650 NP
TC700
3° Mario Straffi - Fiat 128 Rally

3° Raggruppamento:

1° Giuliano Peroni - Osella PA 8/9
BMW (1° assoluto)
2° Marco Gentili - Fiat X1/9 (classe
Silhouette 1600)
3°Erwin Morandell - Fiat X1/9
GTS1600

4° Raggruppamento:

1° Arnaldo Pinto - Lucchini SN Alfa
Romeo
2°Andrea Guidi - Renault 5 GT Turbo
A2000
3° Manolo Campetti - Fiat Uno Turbo
A2500

5° Raggruppamento:

1° Antonio Angiolani - March 783 F3
Toyota (2° assoluto)
2° Massimiliano Vitali - Formula Alfa
Boxer
3°Roberto Pierucci - Formula 3

Categoria Classiche:

1° Fabio Torsellini - Osella PA 20
BMW (3° assoluto)

Foto: fonte web





domenica 20 luglio 2025

ANDREA DI CARO, IL DAVIDE DELLA SUPERSALITA: SECONDO ASSOLUTO A LUZZI CON UNA 1150 CC

Il Campionato Italiano Supersalita ha vissuto uno dei suoi momenti più intensi ed emozionanti nella 29ª edizione della Luzzi–Sambucina. Sul tecnico e affascinante tracciato calabrese, noto per la sua selettività e le condizioni sempre al limite, è andata in scena una domenica di adrenalina pura.

Ancora una volta, Simone Faggioli, su Nova Proto NP 01, ha imposto il proprio dominio assoluto, ma i riflettori, stavolta, non erano tutti per lui.

A rubare la scena è stato un giovane siciliano che, con coraggio, talento e determinazione, si è guadagnato il centro del palcoscenico: Andrea Santo Di Caro.

Il ventiquattrenne di Caltanissetta, al volante della Nova Proto NP03 motorizzata Aprilia da 1150 cc (categoria E2SC-SS1600), ha infatti sorpreso pubblico e addetti ai lavori conquistando un incredibile secondo posto assoluto in entrambe le manche, dietro solo all’irraggiungibile Faggioli. E non si tratta di un risultato frutto del caso, ma di una prestazione di sostanza, maturità e controllo, contro avversari dotati di mezzi tecnicamente superiori.

I tempi parlano chiaro: 3’17"27 in gara 1, migliorato a 3’17"24 in gara 2, contro i 3’13"24 e 3'12"34 del vincitore Faggioli. Ma a colpire più del cronometro è il distacco contenuto, poco più di quattro secondi, da un pilota che, da anni, è il riferimento assoluto nelle salite italiane ed europee.

In un panorama in cui i prototipi oltre i 3000 cc fanno spesso il bello e il cattivo tempo, vedere una piccola NP03, spinta da un motore moto da appena 260 cavalli, issarsi ai vertici della classifica ha del clamoroso. Una prestazione che certifica il valore di Di Caro e lo consacra come uno dei giovani più promettenti dell’intera scena nazionale.

“Un risultato incredibile – ha commentato emozionato Di Caro nel post-gara – che dedico alla mia squadra CST Sport, alla mia famiglia e a Simone Faggioli, che è da sempre un punto di riferimento. Il miglioramento in gara 2, mentre le temperature salivano e tanti facevano fatica, è la dimostrazione che stiamo lavorando nella giusta direzione.”

Quella di Andrea Di Caro non è stata solo una gara veloce, ma una dimostrazione di padronanza tecnica e mentale. L’asfalto rovente, i tornanti da seconda piena, i tratti ad alta velocità e i cambi di pendenza non hanno scalfito la sua lucidità. L’ha interpretata da veterano, non da esordiente. E lo ha fatto tenendosi alle spalle piloti esperti e blasonati, come Luigi Fazzino su Osella PA2000 Turbo, Franco Caruso, Samuele Cassibba, Francesco Conticelli, tutti su Nova Proto con motore da 3000 cc e 500 CV.

Un risultato che va ben oltre la classifica: è una dichiarazione di intenti. Di Caro non si accontenta più di esserci. Vuole competere. E, a giudicare da quanto visto a Luzzi, ha tutte le carte in regola per farlo.

Naturalmente, il re delle salite Simone Faggioli ha fatto valere la legge del più forte. Al volante della sua Nova Proto NP01 Bardahl, ha dettato il ritmo fin dalle prove e ha confermato la supremazia in gara, firmando un doppio crono di assoluto valore: 3’13"24 e 3’12"34.

Ma lo stesso Faggioli, nel post-gara, ha lasciato trasparire ammirazione per chi lo ha seguito più da vicino: “Il tracciato è sempre impegnativo e oggi non era facile essere costanti. Il livello si alza anno dopo anno, e vedere giovani così determinati è uno stimolo per tutti.”

Un tributo, nemmeno troppo velato, al talento emergente che lo ha seguito più da vicino. Un passaggio di consegne ancora lontano, certo, ma la sensazione è che, per la prima volta, qualcuno abbia iniziato a bussare con forza alla porta del campione.

Foto: fonte web 

MERLI TRIONFA A LIMANOWA E CONSOLIDA LA LEADERSHIP NEL CAMPIONATO EUROPEO

Christian Merli si conferma il re delle salite europee. 
Alla sedicesima edizione della HillClimb Limanowa, settima tappa del Campionato Europeo della Montagna, il trentino ha firmato un’altra prestazione magistrale, portando a casa la sua quarta vittoria stagionale su Nova Proto NP01.

Già nella prima manche, Merli ha messo in chiaro le sue intenzioni, stampando un impressionante 1'52"723, tempo irraggiungibile per gli avversari. Il più vicino, lo spagnolo Joseba Iraola Lanzagorta, anch’egli su Nova Proto NP01, ha fermato il cronometro a 1'56"090, pagando un distacco di oltre tre secondi (+3"367). Terzo il francese Kevin Petit, sempre su NP01, in 1'56"945 (+4"222).

Alle loro spalle, l’esperto valtellinese Fausto Bormolini, con la sua Reynard K02, ha chiuso la prima salita con un solido 1'59"154, distante 6"431 secondi da Merli, ma primo nella sua categoria.

La seconda manche ha visto ancora una volta Merli al top della classifica, con un tempo di 1'56"334, che gli ha permesso di contenere il ritorno di Petit (1'57"517) e Iraola (1'58"074). 

Bormolini si è confermato quarto assoluto, con un distacco di 4,746 secondi, dominando ancora il gruppo P2.

Classifica finale dei primi cinque concorrenti per somma dei tempi:

Christian Merli (Nova Proto NP01) – 3'49"057

Joseba Iraola Lanzagorta (Nova Proto NP01) – +5.107

Kevin Petit (Nova Proto NP01) – +5.405

Fausto Bormolini (Reynard K02) – +11.324 (1° di Gruppo P2)

Foto: fonte web 






domenica 13 luglio 2025

TOTÒ RIOLO TRIONFA ALLA CESANA -SESTRIERE 2025: VITTORIA STORICA DOPO 17 ANNI

Totò Riolo ha riscritto il proprio nome nella storia della Cesana-Sestriere, conquistando con autorità la 43ª edizione della celebre cronoscalata piemontese. 

Il pilota siciliano, al volante della PRC A6 della Squadra Piloti Senesi, ha fermato il cronometro sul tempo di 4’55”58 lungo i 10,4 chilometri del tracciato, aggiudicandosi non solo il q
Quarto Raggruppamento, ma anche il miglior tempo assoluto della manifestazione.

Una vittoria dal sapore speciale per il cerdese, che torna sul gradino più alto della Cesana dopo ben 17 anni, quando nel 2008 trionfò con una Porsche. Un successo che è anche una rivincita personale dopo l’amarezza del 2024, quando fu costretto al ritiro per un guasto tecnico.

Quest’anno, invece, tutto ha funzionato alla perfezione, e Riolo ha potuto finalmente lasciarsi andare a un meritato trionfo.

Dietro al vincitore si è piazzato Mario Massaglia, beniamino di casa e grande protagonista delle prove ufficiali. Il pilota piemontese, al volante della Osella PA 9/90 preparata dal Team Di Fulvio, ha dato filo da torcere a Riolo, ma non è riuscito a replicarne il ritmo in gara. 

Completa il podio del Quarto Raggruppamento il pisano Piero Lottini, anch’egli su Osella PA 9/90, autore di una prestazione solida e costante.

Nel Terzo Raggruppamento, a brillare è stato Giuliano Peroni, che con la sua Osella PA 8/9 BMW ha centrato una vittoria netta e il terzo tempo assoluto della gara. Il driver e preparatore fiorentino, esperto e sempre competitivo, ha così ripreso la testa del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche.

Il Quinto Raggruppamento ha visto imporsi Pier Paolo Serra con la March 772, macchina che ha dimostrato grande competitività fin dalle prove. Il pilota ha chiuso con un brillante quinto tempo assoluto, sottolineando la bontà del pacchetto tecnico.

Nel Primo Raggruppamento, infine, a spuntarla è stato l’austriaco Harald Mossler su Darren Mk3, davanti al campione in carica Tiberio Nocentini su Chevron, che ha ammesso qualche imprecisione nella guida. 
Per Mossler, in forza alla Bologna Squadra Corse, è stato un weekend perfetto.
Oltre a Riolo, diversi altri piloti siciliani si sono messi in luce nella trasferta piemontese. L’etneo Lino Capizzi su Peugeot 205 GTi ha centrato il 14° posto di Quarto Raggruppamento, mentre il trapanese Antonino Oddo, su Fiat 500, ha chiuso 19° nel Terzo. Infine, il palermitano Giuseppe La Rocca ha terminato la gara con il 15° posto nel Secondo Raggruppamento.

Foto: fonte web 



giovedì 10 luglio 2025

WRC: AL RALLY DI FINLANDIA DEBUTTA LA TOYOTA A IDROGENO CON KANKKUNEN

La GR Yaris Rally2 H2 Concept porta l’innovazione sulle strade sterrate di Jyväskylä. Al volante, una leggenda: Juha Kankkunen.

Il Rally di Finlandia 2025 si prepara a scrivere una nuova pagina nella storia del motorsport con un debutto d’eccezione: la Toyota GR Yaris Rally2 H2 Concept, la prima auto da rally con motore a combustione interna alimentato a idrogeno, scenderà in azione sulle celebri speciali di Jyväskylä. A portarla in gara in veste dimostrativa sarà Juha Kankkunen, quattro volte campione del mondo rally e attuale vice team principal del TGR World Rally Team.

La vettura rappresenta un’evoluzione diretta della Corolla H2 che Toyota schiera dal 2021 nel campionato giapponese Super Taikyu, dove ha raccolto dati preziosi per lo sviluppo del powertrain. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: coniugare le emozioni del motorsport con la visione di una mobilità a zero emissioni, senza sacrificare sound e sensazioni di guida.

Tecnologia di frontiera

Sotto la carrozzeria della GR Yaris Rally2 H2 Concept batte un motore a combustione interna alimentato a idrogeno compresso, capace di ridurre drasticamente le emissioni mantenendo però le caratteristiche meccaniche che gli appassionati di rally amano: cambio manuale, trazione integrale e un sound autentico, lontano dalla silenziosità dei veicoli elettrici.

La piattaforma è quella della GR Yaris Rally2, adattata nella sede finlandese di Toyota Gazoo Racing a Jyväskylä. I test si sono svolti proprio sulle strade sterrate della regione, garantendo che la vettura fosse pronta per affrontare il terreno impegnativo del "Gran Premio della Foresta".

Un ritorno di classe

Il debutto ufficiale avverrà durante la prova spettacolo di Harju, nel cuore di Jyväskylä, giovedì sera. La vettura tornerà poi in scena nella stessa speciale (PS10) venerdì. A guidarla sarà Juha Kankkunen, simbolo vivente del rally finlandese, che ha collaborato attivamente allo sviluppo dell’auto insieme a Jari-Matti Latvala, attuale team principal e a sua volta ex pilota della Corolla H2 in Giappone.

Non solo: durante l’evento, la GR Yaris Rally2 H2 Concept sarà esposta nel parco assistenza, accanto ad altri modelli Toyota alimentati a idrogeno come la Mirai e il pick-up Tundra, per mostrare al pubblico l’ampio spettro di applicazioni di questa tecnologia.

Rally e sostenibilità: una strada possibile?

Con questa iniziativa, Toyota lancia un messaggio forte e chiaro: l’idrogeno può essere una risposta concreta per il futuro del motorsport. Dopo il debutto sperimentale della GR Yaris H2 al Rally del Belgio 2022, guidata da Akio Toyoda e dallo stesso Kankkunen, il progetto ha preso slancio fino a sfociare nella nuova Rally2 H2 Concept.

Il Rally di Finlandia, dunque, si conferma non solo un banco di prova tecnico e sportivo, ma anche un laboratorio di innovazione per immaginare un futuro in cui passione e sostenibilità possano davvero andare di pari passo.

Foto: fonte web 

domenica 29 giugno 2025

FORMULA 1, AUSTRIA DA SOGNO PER MCLAREN: NORRIS-PIASTRI SHOW, VERSTAPPEN KO

Il Red Bull Ring si tinge di arancione papaya: Lando Norris domina il Gran Premio d’Austria 2025 e firma una vittoria che suona come una sentenza. Con Oscar Piastri in seconda posizione, la McLaren mette a segno una doppietta da manuale e lancia un messaggio chiaro: nella corsa al titolo, il team di Woking è diventato il nuovo punto di riferimento tecnico e mentale della Formula 1.

Un successo costruito con intelligenza e determinazione, quello del britannico, che risponde così alla delusione di Montreal. Dalla pole alla bandiera a scacchi, Norris non ha sbagliato nulla, resistendo al tentativo di Leclerc in partenza e gestendo poi il ritmo con autorità. Il primo giro decide molto: Leclerc prova l’affondo alla curva 1, ma Norris chiude la porta. A quel punto è Piastri a sorprendere il monegasco all’esterno, completando il sorpasso che varrà la doppietta finale.
Con Max Verstappen subito fuori per un contatto al via con Kimi Antonelli, la strada si apre per la McLaren, che non spreca l’occasione e si prende tutto. La gara tra i due piloti arancioni si accende brevemente in curva-4, ma è solo un lampo: la squadra controlla e gestisce ogni fase, dimostrando una solidità impressionante.
Charles Leclerc chiude terzo e salva il bilancio Ferrari. Gli aggiornamenti portati in Austria funzionano, la SF-25 è più vicina ai vertici, ma non abbastanza per impensierire davvero le McLaren. “Ho provato ad attaccare Norris alla prima curva, ma ha chiuso bene. Così Piastri ha trovato spazio e mi ha superato. In ogni caso, non avevamo il passo per tenerli dietro,” ha ammesso Leclerc nel post-gara, con la consueta lucidità.
Un podio che vale, ma che lascia anche un retrogusto amaro: la Rossa migliora, sì, ma non ancora al punto da competere per la vittoria. E con Silverstone all’orizzonte, servirà un ulteriore salto di qualità per accorciare davvero il divario.
La grande delusione di giornata è Max Verstappen. Il campione del mondo in carica esce di scena dopo pochi secondi, centrato alla prima curva da Kimi Antonelli, partito fortissimo dalla settima posizione. 
Un contatto tanto spettacolare quanto pesante: Max finisce nella ghiaia e dice addio a Spielberg prima ancora di cominciare. L’episodio è stato investigato, ma i commissari hanno deciso per nessuna penalità significativa per il giovane italiano.
Per Verstappen e la Red Bull è un colpo durissimo, che arriva nel peggior momento possibile: la McLaren è ormai lanciata e lui rischia di perdere terreno prezioso nella lotta iridata.



FAGGIOLI E MERLI, DUELLO D'ÉLITE AD ASCOLI

È stato un vero e proprio duello all’ultimo millesimo quello andato in scena ad Ascoli per il terzo round del Campionato Italiano Supersalita. A infiammare il weekend marchigiano sono stati due nomi che non hanno bisogno di presentazioni nel mondo delle cronoscalate: Simone Faggioli, fresco di trionfo nella leggendaria Pikes Peak International Hill Climb, e Christian Merli, attualmente impegnato nel Campionato Europeo, ma presente ad Ascoli “per divertirsi”, come da lui stesso dichiarato. Il risultato? Una battaglia spettacolare e tiratissima, che ha esaltato pubblico e appassionati.

A bordo della sua Nova Proto NP01 Bardahl, Faggioli ha dimostrato di essere in una forma straordinaria, conquistando entrambe le manche con due prove praticamente perfette. Ma Merli, al volante della sua inconfondibile Osella FA 30, non è stato da meno, mantenendosi costantemente incollato all’avversario, con distacchi inferiori al secondo.

Nella prima manche, Faggioli ha fatto registrare un tempo di 2’12”16, precedendo Merli di soli 0”87 (2’13”03). Più staccato, ma comunque competitivo, il giovane Giancarlo Maroni Junior, terzo con la sua Nova Proto in 2’14”75.

La seconda manche ha visto Faggioli migliorarsi ulteriormente, fermando il cronometro su 2’11”71. Merli ha accorciato il distacco, ma si è dovuto accontentare del secondo posto a 0”58 (2’12”29), mentre Maroni ha confermato il terzo gradino del podio in 2’13”50.

Con due manche vinte e un passo gara regolare e fulmineo, Faggioli ha conquistato il round di Ascoli consolidando la propria leadership in campionato. Per lui, un’altra affermazione di peso in una stagione già memorabile dopo l’impresa negli Stati Uniti.

Merli, da parte sua, pur non essendo in lizza per l’intero campionato italiano, ha regalato spettacolo e mostrato tutta la competitività della sua Osella FA 30, confermandosi come uno dei grandi interpreti della specialità a livello internazionale.

Alle spalle dei leader assoluti, il weekend ascolano ha regalato emozioni e colpi di scena, con rimonte spettacolari e duelli serrati per le posizioni di vertice.

Tra i grandi protagonisti si è distinto Francesco Conticelli, autore di una prestazione maiuscola. Dopo aver risolto un fastidioso problema al cambio che lo aveva rallentato in avvio, il pilota marsalese è riuscito a risalire fino al quarto posto assoluto, grazie a un crono aggregato di 4'29"14 al volante della Nova Proto NP 01.

In quinta posizione ha chiuso Stefano Di Fulvio, su Nova Proto 3000 cc, con un tempo totale di 4'31"39. La sua prova è stata condizionata da un assetto troppo estremo e dalla lunga assenza dalle gare. 

Sesto posto per Achille Lombardi, autore di un tempo complessivo di 4'32"46 a bordo dell’Osella PA30, penalizzato da una scelta di pneumatici poco efficace che ne ha limitato le potenzialità.

Settimo Franco Caruso, che con la Nova Proto NP 01 3000 ha concluso in 4'37"23, nonostante una toccata che ha compromesso parte della sua gara. 

Ottava piazza per Samuele Cassibba, costante e concreto con la sua NP 01 V8, fermando il cronometro a 4'37"63. 

Nono Luigi Fazzino, su Osella PA 2000 Turbo, autore di una prestazione solida (4'38"53), malgrado alcuni problemi legati alla fornitura degli pneumatici.

Chiude la top ten Andrea Di Caro, ancora una volta tra i migliori con la Nova Proto NP03 di classe 1600 moto: per lui, una preziosa doppietta e un crono aggregato di 4'41"73.

Tra i giovani, fari puntati su Luca Caruso (Nova Proto NP03) e Michele Puglisi (Osella PA 21), protagonisti assoluti nella categoria moto. La loro performance conferma il ricambio generazionale in atto nel mondo delle cronoscalate italiane.

In Gruppo CN, dominio netto di Alberto Scarafone su Osella PA 21 3000. Nella categoria GT è stato Marco Iacoangeli a imporsi con la sua BMW Z4 GT3, precedendo le Ferrari 488 Challenge di Lucio Peruggini e Del Prete in un confronto ad altissimo livello tecnico.

Grande spettacolo anche in Gruppo E1, dove Giuseppe Aragona ha brillato al volante della sua Golf Mk7, portando a casa una prova impeccabile. In E2SH, successo di rilievo per Marco Gramenzi, che ha impresso il suo ritmo alla gara con la potente Alfa 4C Judd.

Tra i momenti più emozionanti del weekend, la rimonta di Manuel Dondi: dopo il ritiro in gara 1 per un guasto, il pilota ha incantato in gara 2 con la sua Fiat X1/9, fermando il cronometro su uno straordinario 2'30"57.

Nel TCR, doppietta convincente per Luca Tosini con l’Audi RS3, davanti a Salvatore Tortora, anche lui su Audi RS3 e Angelo Marino su Cupra Leon. 

Nella Racing Start Cup, invece, è stato Giovanni Tagliente a salire sul gradino più alto del podio con la Mini Cooper, battendo in un curioso duello di famiglia la madre, Anna Maria Fumo, al volante della Peugeot 308 RC.

lunedì 23 giugno 2025

CARUSO TRIONFA ALLA VERZEGNIS-SELLA CHIANZUTAN: SPETTACOLO NELLA CLASSICA FRIULANA DEL CIVM

La 54ª edizione della Verzegnis-Sella Chianzutan, sesto appuntamento del Campionato Italiano Velocità Montagna zona Nord, ha infiammato i cuori degli appassionati con una gara avvincente e ricca di colpi di scena.

È stato Franco Caruso, al volante della sua Nova Proto NP 01 Honda Turbo, a mettere il sigillo su questa edizione. Il siciliano, portacolori del team Best Lap, ha costruito la sua vittoria in gara 2 con uno strepitoso 2'34"71, tenendo a bada un agguerrito Federico Liber, in grande forma sulla Norma M20 FC Zytek, alla sua prima apparizione con questa vettura.
A completare il podio, in terza posizione, Giuseppe Vacca su un’altra Nova Proto NP 01.

"Una gara tiratissima, ma il feeling con la vettura cresce ad ogni salita", ha commentato Caruso, "Il tracciato di Verzegnis si sposa perfettamente con il nostro setup. Merito anche del lavoro impeccabile del Team Faggioli".

Liber ha espresso grande soddisfazione per la sua nuova avventura con la Norma:
"Un’auto straordinaria, un’emozione continua a ogni passaggio. Sono contento di come ho interpretato il percorso".

Momento toccante con la consegna del Trofeo Under 25 “Matteo Doretto” a Tiziano Ghirardo, giovane talento veneto su Honda Civic, miglior aspirato nel gruppo E1. Il trofeo ricorda il promettente pilota friulano dei rally, recentemente scomparso.

La gara ha visto sfide appassionanti in ogni classe. Tra le Sportscar Motori Moto, è stato Damiano Schena a primeggiare, seguito da Venturato e Grazioli. Primo dei friulani il triestino Luca Giammattei, settimo assoluto e vincitore del gruppo TMSC-SS.

Nel gruppo GT, spettacolare duello tra la Ferrari 488 Super Cup di Giovanni Del Prete e la Porsche 991 di Romy Dall’Antonia, che ha approfittato di un testacoda dell’avversario in gara 2 per aggiudicarsi la classe e l’11º posto assoluto.

Esordio positivo nel TCR per Nicola Sinigaglia su Honda Civic, che ha preceduto Leardini e Murgia, mentre tra le E1, la vittoria è andata a Luca Spinetti con la sua roboante Subaru Impreza, davanti a Ghirardo.

Tra le vetture storiche, show del trevigiano Denny Zardo su Giada T118, che ha dominato il 4º Raggruppamento. Ottime prestazioni anche per Harald Mossler (1º Raggruppamento), Rino Muradore (2º), Erwin Morandell (3º) e Daniele Martinello (5º).

Nel gruppo Rally, il ritorno vincente di Francesco Turatello ha animato le due manche, seguito da Bearzi e Doneddu su Skoda Fabia.
Tra le Dame, emozionante il testa a testa tra Valentina Boi (Renault Clio) e Sharon Grisotto (Peugeot 106), concluso con un 1-1 e successo aggregato per Boi.

Infine, da segnalare la doppietta in Racing Start del toscano Lorenzo Mercati sulla nuova Honda Civic Type-R Turbo e il dominio nel gruppo AS del veterano Rudi Bicciato su Mitsubishi Lancer Evo.

Foto: fonte web 






domenica 22 giugno 2025

LA PIKES PEAK PARLA ITALIANO: SIMONE FAGGIOLI ENTRA NELLA LEGGENDA

Impresa storica del toscano, primo italiano a trionfare nella "Race to the Clouds". Podio tutto da incorniciare con Diego Degasperi terzo.

La cronoscalata più celebre e affascinante del mondo ha un nuovo re, ed è italiano. Simone Faggioli ha scritto una pagina memorabile del motorsport tricolore, conquistando la vittoria nella 103ª edizione della Pikes Peak International Hill Climb, diventando il primo pilota del nostro Paese a imporsi nella storica “Race to the Clouds”.

Al volante della Nova Proto NP01 biturbo, il fuoriclasse fiorentino ha fermato il cronometro su un tempo straordinario di 3’37”196, precedendo il favorito della vigilia, il francese Romain Dumas, secondo con la potente Ford Super Mustang Mach-E elettrica da 1.400 cavalli, e l'altro azzurro Diego Degasperi, brillante terzo con un’altra NP01 schierata dal Team Faggioli.

Un podio che profuma di tricolore, in un’edizione segnata da condizioni meteorologiche estreme. Raffiche di vento e nuvole basse hanno costretto la direzione gara ad accorciare il tracciato, fermando la corsa a Glen Cove e riducendo il percorso da quasi 20 km a circa 9.

Nonostante la versione ridotta, la prestazione di Faggioli assume contorni epici. Undici volte campione europeo della montagna, il pilota toscano ha finalmente conquistato anche l’America, superando avversari del calibro di Dumas, già quattro volte vincitore a Pikes Peak, e altri specialisti della disciplina.

“Un sogno che si realizza. Solo correre qui era incredibile, vincere è indescrivibile. Abbiamo lavorato duramente, questo successo lo dedico all’Italia intera”, ha dichiarato un Faggioli visibilmente emozionato al termine della gara.

Sportivo il commento del secondo classificato, Romain Dumas, che confidava nelle sezioni in quota, dove i motori elettrici non soffrono la rarefazione dell’aria, per ribaltare le sorti della corsa:
“Sapevamo che la parte alta ci avrebbe favorito, ma la sicurezza viene prima di tutto. Abbiamo comunque vinto la nostra categoria. Complimenti a Simone, ha fatto una gara perfetta.”

A completare il trionfo italiano, lo splendido terzo posto del trentino Diego Degasperi, autore di una prestazione solida e senza sbavature. Con un tempo di 3’45”183, Degasperi ha confermato l’ottimo stato di forma suo e del team, contribuendo a rafforzare la reputazione dell’Italia come potenza mondiale nelle cronoscalate.

Podio assoluto–Pikes Peak 2025 (versione ridotta a Glen Cove):

Simone Faggioli (Nova Proto NP01) - 3’37”196

Romain Dumas (Ford Super Mustang Mach-E) - 3'42"252

Diego Degasperi (Nova Proto NP01) - 3’45”183

Foto: fonte web