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venerdì 29 agosto 2025

MONTE ERICE TRA PASSATO E PRESENTE: IL TRIBUTO A PASQUALE TACCI

Monte Erice, tra storia e motori: omaggio a Pasquale Tacci, primo vincitore della cronoscalata.

Tra le strade che meglio raccontano l’anima del motorsport italiano, poche possono vantare il prestigio e la tradizione della Cronoscalata Monte Erice. 

Da oltre settant’anni, il suggestivo tracciato che in origine si snodava da Trapani ad Erice e successivamente da Valderice ad Erice rappresenta molto più di una semplice gara: è un autentico monumento alla passione, alla tecnica e alla memoria del motorismo sportivo tricolore.

Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la Monte Erice è tra le tappe più attese del panorama nazionale: valevole per il Campionato Italiano Velocità Montagna (CIVM), il Campionato Siciliano Velocità in Salita, il Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche (CIVSA) e, dal 2023, anche per il Campionato Italiano Supersalita.
Un evento che ogni anno richiama oltre 50.000 spettatori, trasformando la montagna trapanese in un’arena naturale per appassionati e piloti.

L’edizione 2025, in programma da venerdì 5 a domenica 7 settembre, non sarà soltanto competizione: ci sarà spazio anche per la memoria e il tributo ai protagonisti del passato. 

Giovedì 4 settembre, nei locali dell’AC Trapani, in via Virgilio 115, si terrà il talk-show “Le curve della Storia”, durante il quale verrà assegnato un riconoscimento speciale a Pasquale Tacci, primo vincitore della cronoscalata nel lontano 1954.

Alla guida di un’Alfa Romeo 1900, il pilota di Sciacca tagliò il traguardo in 11 minuti e 30 secondi, dopo essere partito dalla centralissima piazza Vittorio Emanuele di Trapani, ancora oggi luogo simbolico della manifestazione, poiché da un paio d'anni vi si svolgono le verifiche tecniche. 
Tacci partecipò alla gara anche negli anni successivi, ottenendo sempre ottimi risultati: sesto nel 1955 e 1957, quarto nel 1958.

A ritirare il premio in suo nome sarà il figlio Nino Tacci, ospite del talk-show previsto per le ore 19. Durante la serata sarà anche consegnato il premio “Morselli” al pilota alcamese Salvatore Spinelli.

“Se oggi la Monte Erice è considerata una delle cronoscalate più affascinanti e prestigiose d’Italia, ha dichiarato Giovanni Pellegrino, presidente dell’Automobile Club Trapani, lo dobbiamo a quei pionieri che, come Tacci, hanno scritto le prime pagine di questa storia. 

Non si è davvero piloti se non si è affrontata almeno una volta la Monte Erice. Ed è con questo spirito che abbiamo voluto celebrare chi per primo ha domato queste curve”.

Una celebrazione doverosa, che ricorda come ogni curva della Monte Erice non sia solo una sfida al cronometro, ma un passaggio dentro la storia stessa del motorsport italiano.



domenica 24 agosto 2025

RIOLO CONQUISTA GUBBIO SOTTO LA PIOGGIA: SPETTACOLO E COLPI DI SCENA AL 60° TROFEO LUIGI FAGIOLI

Il 60° Trofeo Luigi Fagioli regala emozioni forti a Gubbio: Riolo trionfa nella pioggia e fa suo il 4° Raggruppamento.

Il fascino senza tempo della velocità in salita e la storia dell’automobilismo si sono incontrati ancora una volta lungo i tornanti che da Gubbio portano a Madonna della Cima, in occasione del 60° Trofeo Luigi Fagioli, valido come quinto appuntamento del Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche (CIVSA). Una due giorni avvincente, resa ancor più insidiosa da un meteo incerto che ha reso gara 2 particolarmente spettacolare e imprevedibile.

A prendersi la scena è stato Totò Riolo, che sulla PRC A6 BMW ha conquistato il successo assoluto nella Coppa Città di Gubbio e la vittoria nel 4° Raggruppamento con il tempo aggregato di 4’21”24. Per il veterano siciliano, pluricampione e simbolo delle salite tricolori, si tratta del primo successo personale proprio sul tecnico e selettivo tracciato umbro, in una domenica d’esordio al Trofeo Fagioli da incorniciare.
A seguirlo in classifica di raggruppamento e anche in una virtuale assoluta, Piero Lottini sull’Osella PA9/90 e Thomas Rossi su Peugeot 205 Rallye, protagonisti di un acceso duello soprattutto in gara 2, condizionata dalla pioggia e dagli attacchi dell’agguerrito Andrea Lapi, anche lui su 205.
Nel 5° Raggruppamento, il migliore è stato Eugenio Barbone su Dallara F393. Da segnalare la sfortuna per Antonio Angiolani: il marchigiano, dominatore di gara 1 con la sua March 783 F3 Toyota, è finito contro le barriere a pochi metri dal traguardo in gara 2, vedendo sfumare una possibile vittoria.
Nel combattuto 3° Raggruppamento, Giuliano Peroni ha fatto sua gara 1 con l’Osella PA8/9 BMW davanti a Marco Gentili (Fiat X1/9), ma nella seconda salita – corsa su fondo bagnato – è stato Erwin Morandell, anche lui su X1/9, a prendersi la rivincita e il successo aggregato di categoria. A completare il podio il costante Gianluca Grossi su Triumph Dolomite Sprint.
Nel 2° Raggruppamento, vittoria meritata per Marco Stella su Alfa Romeo Sprint GTV, bravo a contenere la rimonta di Gianluca Calari, vincitore in gara 2 ma secondo nella somma dei tempi. A chiudere il quadro delle storiche, nel 1° Raggruppamento ha brillato il nisseno Massimo Giuseppe Ferraro, impeccabile con la sua Lancia Zagato e confermando il passo già visto nelle prove.

CIVM Nord-Sud: Esposito e Palmisano tra i protagonisti

Accanto al Trofeo Fagioli si è corso anche il round del Campionato Italiano Velocità Montagna Nord/Sud, che ha visto imporsi il campano Cataldo Esposito su Radical SR4 con un crono totale di 4’00”15, davanti a Orazio Maccarrone (Gloria C7) e Danilo D’Ambrosio (Lola Dome).
Tra le Bicilindriche, la pioggia di gara 2 ha rimescolato le carte in tavola: a festeggiare è stato Gino Palmisano (Fiat 500) in 5’06”00, davanti ad Angelo Mercuri (Fiat 500) e Francesco Colabello (Fiat 126). Carlo Rumolo, vincitore di gara 1, non è partito nella seconda salita ma si è comunque consolato con il miglior tempo parziale su Mercuri nella prima manche.

Nel Campionato Italiano Supersalita Faggioli trionfa nella seconda manche e conquista il 19° titolo tricolore.

Colpo di scena nel Campionato Italiano Supersalita, con il meteo che ha stravolto strategie e gerarchie nella prima manche, costringendo molti big, tra cui Simone Faggioli, a partire con l’asfalto ormai bagnato. Una scelta obbligata che ha penalizzato il campione toscano, autore di un tempo prudente per non compromettere il risultato complessivo.

Ma nella seconda salita, con il tracciato tornato asciutto, Faggioli ha imposto il suo ritmo implacabile: al volante della Nova Proto NP 01 ha segnato il miglior crono di giornata in 1’35”29, staccando nettamente gli avversari e mettendo tutti d’accordo sul piano della prestazione pura. Un’affermazione che non solo gli ha permesso di dominare gara 2, ma che ha anche sancito la conquista matematica del suo 19° titolo di Campione Italiano, confermando un dominio tecnico e mentale che dura da quasi due decenni.

Pur non vincendo la classifica assoluta per somma dei tempi, andata a Ivan Pezzolla, avvantaggiato dalle condizioni favorevoli della prima manche, Faggioli esce da Gubbio con il sigillo che più conta: quello di un campione che sa vincere anche nei weekend più complessi.




60° TROFEO LUIGI FAGIOLI: LA PIOGGIA SCONVOLGE I PIANI, PEZZOLLA VINCE A SORPRESA!

Colpo di scena al 60° Trofeo Luigi Fagioli: il meteo scompiglia i piani nel Campionato Italiano Supersalita
Pioggia, scelte tattiche e un finale inaspettato. Il 60° Trofeo Luigi Fagioli, sesta prova del Campionato Italiano Supersalita, ha regalato emozioni forti e un esito che nessuno avrebbe potuto prevedere alla vigilia. La gara, valida anche per il Campionato Italiano Velocità Montagna (zona Nord e Sud) e per il Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche, è stata fortemente condizionata da un meteo ballerino che ha stravolto strategie e classifiche.













Un tracciato diviso in due… da asciutto a bagnato per colpa del cielo.

A rendere insolita l’edizione 2025 della celebre cronoscalata di Gubbio ci ha pensato la pioggia, che nella prima manche ha diviso in due momenti la corsa: prima e durante la precipitazione. La prima manche è infatti iniziata con cielo coperto, ma relativamente stabile. Alcuni concorrenti sono riusciti a partire nei primi minuti, sfruttando condizioni ancora ottimali, mentre altri, più cauti, hanno preferito restare nel paddock in attesa di un miglioramento, scegliendo di disputare solo la seconda manche.

A spuntarla nella classifica provvisoria al termine della prima salita è stato Filippo Ferretti su Wolf GB 08 Thunder, autore di uno straordinario 1’43”33, tempo che lo ha messo in cima al gruppo. Alle sue spalle, distanziato di appena 27 centesimi, Ivan Pezzolla, anche lui su Wolf. Terzo gradino del podio virtuale per Michele Carbone, che con la sua Osella PA 21 JRB ha chiuso in 1’46”52.

Top 5 completata da Michele Gregori (Nova Proto NP 03) e da un sorprendente Giuseppe Aragona, capace di portare la sua Volkswagen Golf fino al quinto posto assoluto, tenendo testa — grazie alla pioggia — ai prototipi solitamente più veloci.

Grande attesa, ovviamente, per Simone Faggioli, grande favorito della vigilia, che aveva dominato le due salite di prova del sabato. Ma il meteo ha tradito anche lui: partito quando il tracciato era ormai bagnato, il fiorentino ha dovuto accontentarsi di un prudente 2’01”60, che lo ha relegato in 29ª posizione. Una scelta obbligata per non compromettere il campionato, ma che lascia l’amaro in bocca ai tanti tifosi accorsi solo per lui.

Seconda manche: Faggioli risponde e conquista il titolo italiano 

Nella seconda manche, disputata in condizioni di asfalto asciutto, è ancora una volta Simone Faggioli a imporsi con autorità assoluta. Il pilota toscano, al volante della sua Nova Proto NP 01, ha fermato il cronometro sull’1’35”29, lasciando dietro di sé tutti gli avversari con un margine netto e inequivocabile.
Una prestazione impeccabile che, oltre a consegnargli la vittoria di manche, gli vale anche la certezza matematica del suo 19° titolo di campione italiano.

Alle sue spalle si piazza Sebastian Petit, anch’egli su Nova Proto NP 01, con un tempo di 1’38”68, accusando un distacco di 3”39 dal leader. Terzo gradino del podio per Giancarlo Maroni, sempre su Nova Proto NP 01, con 1’39”92, a 4”63 da Faggioli.

Franco Caruso, quarto in classifica, precede Achille Lombardi, quinto con la sua Osella PA 30, autore comunque di una prova solida in 1’40”41. 

Subito dietro si piazza Andrea Di Caro, all’esordio a Gubbio: in ottica campionato aveva deciso di non prendere il via nella prima manche, ma nella seconda salita, al volante della Nova Proto NP 03 Aprilia, ha fermato il cronometro su 1’40”55. Un tempo che gli vale il record del tracciato per le vetture con motore motociclistico e il titolo di campione italiano della categoria.

Tra le curiosità di questa manche, da segnalare la prestazione di Luigi Fazzino, nono assoluto, che porta la sua Osella PA 2000 Turbo nella top ten con un tempo di 1’42”93, gestendo con intelligenza la gara in condizioni finalmente favorevoli.

Record e titoli: tutti i protagonisti delle varie categorie 

Nel gruppo CN dei prototipi, come da pronostico, si è acceso un duello serrato sul filo dei decimi tra le Osella PA21 Honda. A imporsi è stato Gianni Urbani, esperto pilota umbro, che ha coronato con il successo casalingo una prestazione maiuscola iniziata con le prove del sabato. Secondo posto per Alberto Scarafone, che con questo risultato si è comunque laureato campione italiano di categoria proprio sul traguardo di Gubbio.

Nel gruppo E2SH, Manuel Dondi ha centrato una vittoria pesante al volante della sua Fiat X1/9 motorizzata Alfa Romeo, precedendo il calabrese Rosario Iaquinta su Lamborghini Huracán ST Evo e il campione in carica Marco Gramenzi, terzo con l’Alfa Romeo 4C MG-AR01 Furore.

Nel gruppo GT, Marco Iacoangeli ha celebrato nel miglior modo il trentennale del suo esordio proprio a Gubbio, imponendosi al volante della BMW Z4 GT3. Lucio Peruggini ha risposto con la vittoria in gara 2 e il secondo posto assoluto, laureandosi campione italiano della 1ª Divisione al volante della Ferrari 488 Challenge Evo. Sul podio anche i campani Giuseppe D’Angelo (Ferrari 488 Challenge) e Giovanni Del Prete, tornato al Trofeo Fagioli con la nuova e promettente Ferrari 296 Challenge.

Spettacolare anche la categoria TCR, che ha vissuto una sfida tutta interna tra le Audi RS3 LMS. A spuntarla è stato il campano Salvatore Tortora, campione in carica, decisivo nella seconda manche su fondo umido. Il bresciano Luca Tosini, vincitore nella prima manche, ha chiuso secondo nella classifica aggregata. Il pilota di casa Alessandro Picchi, su Peugeot 308, rallentato in gara 1 da un guasto tecnico, ha centrato un importante secondo posto in gara 2, davanti a Tosini e alle spalle di Tortora.

Nel gruppo E1, Giuseppe Aragona ha ribadito la propria supremazia, mettendo in mostra tutta la competitività della sua straordinaria VW Golf, chiudendo gara 1 nella top-5 assoluta prima dell’arrivo della pioggia.

In Racing Start Cup, il ritorno in salita di Andrea Palazzo è stato segnato da una vittoria di forza. Il pilota pugliese, oggi pistard a tempo pieno, ha primeggiato su Peugeot 308 davanti alle Mini Cooper di Giovanni Tagliente e Gianni Loffredo. Sfortunata Anna Maria Fumo, leader di classifica: un fuoripista all’ultimo tornante di gara 1 l’ha estromessa dalla top-10.

Grande attesa anche in RS Plus per il duello tra i fasanesi Oronzo Montanaro e Giacomo Liuzzi, entrambi su Mini Cooper. Dopo un confronto serrato in gara 1, Montanaro ha fatto la differenza aggiudicandosi entrambe le manche, risultato che gli consente di balzare in testa alla classifica tricolore. Sul podio di gruppo anche Andrea Currenti e Roberto Megale, protagonisti con le Peugeot 106 aspirate. Ottima la prestazione di Deborah Broccolini, che sull’asfalto umido di gara 2 ha conquistato la vittoria di classe 1.6 turbo con la sua Mini Cooper.

Nella categoria RS, Giovanni Angelini ha conquistato il titolo italiano di categoria al volante della Honda Civic, precedendo sul podio l’emergente calabrese Antonio Aquila e Davide Gabrielli, entrambi su Seat Leon ST. In classe 1600 si è registrato un raro ex aequo in gara 1 tra Kristian Fiorucci e Cosimo Laghezza. A decidere le sorti è stata gara 2, nella quale il giovane eugubino Fiorucci ha trovato lo spunto decisivo, imponendosi con la sua Mini Cooper davanti al pugliese Laghezza (Peugeot 308).

Tra le vetture aspirate, l’Umbria ha brillato: dopo il ritiro di Vito Dileo in gara 1, Lodovico Manni ha vinto in rimonta gara 2 su Renault Clio, approfittando dell’asfalto umido. Il pilota di Todi, che nel 2024 era arrivato secondo, ha conquistato il successo per appena 2 centesimi su Giulio Panteghini (Honda Civic), vincitore di gara 1. Terzo posto per Francesco Cicalese, anche lui su Honda Civic.

Podio assoluto per somma dei tempi:

1° Ivan Pezzolla             Wolf GB 08 Thunder 
2° Michele Gregori.       Nova Proto NP 03
3° Simone Faggioli.      Nova Proto NP 01
















domenica 17 agosto 2025

MERLI: LA RISPOSTA DEL CAMPIONE DAVANTI A TUTTI A SAINT-URSANNE

Christian Merli torna protagonista in Europa e domina nella seconda manche.


Emozioni forti e velocità mozzafiato hanno scandito il weekend della 80ª edizione della Cronoscalata Saint-Ursanne - Les Rangiers, nona tappa del Campionato Europeo della Montagna. In uno dei tracciati più rapidi e tecnici del calendario continentale, il pubblico ha assistito al ritorno in grande stile di Christian Merli, che ha archiviato con decisione la delusione tedesca di Osnabrück.

Merli risponde con i fatti: vittoria nella seconda manche.

Dopo il ritiro forzato in Germania per problemi alla frizione, il campione trentino è tornato a fare la voce grossa tra i saliscendi del tracciato svizzero. 
Al volante della Nova Proto NP01 motorizzata Cosworth, Merli ha mostrato subito le sue intenzioni sin dalle prove del sabato, per poi concretizzare nella seconda manche di gara una prestazione da fuoriclasse: 1'41"481 alla media di 183.8 km/h, miglior tempo assoluto del weekend.

Prima manche: Starck sorprende, Merli in scia.

Nella prima salita di gara, è stato il belga Corentin Starck a far registrare il miglior crono in 1'42"513, beffando Merli per appena 48 millesimi di secondo. Terzo il francese Kevin Petit, anche lui su Nova Proto NP01, staccato di soli 79 millesimi dal vertice. Una bagarre al millesimo che ha tenuto col fiato sospeso gli appassionati, con ben tre piloti racchiusi in meno di un decimo.

Seconda manche: dominio Merli, Starck e Petit inseguono.

La risposta di Merli non si è fatta attendere: nella seconda e decisiva manche ha messo tutti in fila con autorità, rifilando oltre mezzo secondo a Starck e quasi otto decimi a Petit. Lo spagnolo Joseba Iraola Lanzagorta, anche lui su Nova, ha chiuso quarto, mentre Fausto Bormolini, con la sua Reynard K02, si è confermato il migliore del Gruppo P2, chiudendo in quinta posizione assoluta.

Una gara da record.

Il tracciato di Saint-Ursanne, con le sue curve veloci, i lunghi tratti a gas spalancato e le condizioni meteo perfette, ha offerto uno spettacolo di altissimo livello, con velocità medie oltre i 180 km/h. Una vera e propria sfida ai limiti della fisica e del coraggio, che ancora una volta ha reso onore a una delle cronoscalate più iconiche d’Europa.

Il podio 

1° Christian Merli (Nova Proto NP01)
2° Corentin Starck (Nova Proto NP01)
3° Kevin Petit (Nova Proto NP01)

Foto: fonte web 

domenica 10 agosto 2025

STEFANO DI FULVIO VINCE LE SVOLTE DI POPOLI 2025: TERZA VITTORIA CONSECUTIVA NEL CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ MONTAGNA

Stefano Di Fulvio ha scritto un’altra pagina di storia sulle strade delle Svolte di Popoli, conquistando la sua terza vittoria consecutiva nel Campionato Italiano Velocità Montagna 2025. Dopo i successi alla Sarnano-Sassotetto e alla Rieti-Terminillo, il pilota teatino si è imposto ancora una volta alla 63ª edizione della celebre cronoscalata abruzzese, confermandosi indiscusso protagonista della stagione.

A bordo della sua Nova Proto NP 01 Zytek, Di Fulvio ha dominato fin dalle prove del sabato, lasciando pochi dubbi sulla supremazia in gara.

Prestazioni da record, gara senza rivali.

Fin dalle prime battute, il pilota abruzzese ha imposto un ritmo inarrivabile: nella prima manche ha chiuso in 3’06”01, distanziando il secondo classificato di oltre 3 secondi. Anche nella seconda salita, pur con un tempo leggermente più alto (3’08”02), ha mantenuto un margine rassicurante sugli avversari, aggiudicandosi così la vittoria in maniera netta e senza tentennamenti.

Dietro di lui, la battaglia per le posizioni d’onore ha visto in Achille Lombardi (Osella PA 30 Zytek) un protagonista determinato. Dopo le modifiche apportate alla vettura, Lombardi ha mostrato sensibili miglioramenti chiudendo secondo in entrambe le manches con tempi di 3’09”72 e 3’10”64. “Le prove sono state complesse – ha detto – ma la gara ha confermato la bontà del lavoro svolto, soprattutto grazie al supporto di LRM Motors per il propulsore”.

Sul terzo gradino del podio si è piazzato Daniele Filippetti, che ha saputo difendere la posizione dagli attacchi del sardo Sergio Farris su Wolf GB 08 Mistral. Dopo un’ottima prima manche da 3’15”69, Filippetti ha resistito al forcing di Farris, il quale ha limato il distacco in gara 2 ma non è riuscito a scavalcare l’avversario.

Spettacolo anche nei gruppi e nelle categorie minori.

La cronoscalata ha regalato emozioni anche nelle diverse categorie in gara. Nel gruppo GT, il salernitano Giovanni Del Prete ha trionfato nella seconda manche con la Ferrari 296, battendo Giuseppe D’Angelo su Ferrari 488 Challenge Evo, vincitore di gara 1. Terzo posto per l’ascolano Alessandro Gabrielli, anch’egli al volante di una 488.

Tra le silhouette estreme del gruppo E2SH, si è imposto il pesarese Ferdinando Cimarelli su Alfa Romeo 156, che ha preceduto il locale Adamo Zaino (Fiat X1/9) e il maceratese Abramo Antonicelli (BMW M3). Nel TCR, grande affermazione di Salvatore Tortora (Audi RS3), che ha raccolto il massimo dei punti.

Nel gruppo E1 la lotta è stata serrata fino all’ultimo metro, con la vittoria di Giuseppe Eldino su Peugeot 106 al fotofinish su Silvano Stipani, altro pilota teatino. Terzo posto per Vito Micoli su Renault 5 GT Turbo, leader nelle 1600 turbo.

Le vetture da rally hanno visto l’ottima prova del pescarese Lucio Petrocco su Skoda Fabia R2, mentre nella Racing Start Cup il pugliese Vanni Tagliente ha brillato su MINI. Nella Racing Start Plus, equilibrata sfida tra Mattia Fasciano (Citroën Saxo) e Antonio Cardone (Peugeot 106), con successo finale per Fasciano.

Non sono mancati i successi nelle classi A-S e N-S, con Marcello Monti (Peugeot 106) e Lorenzo Accorsi (Honda Civic) rispettivamente vincitori. Nel Tricolore Bicilindriche, grande gara per Angelo Mercuri (Fiat 500), che ha conquistato punti preziosi davanti a Carlo Rumolo e Mirko Paletta.

Auto storiche, dominio Di Fazio.

Tra le vetture storiche, dominio del teatino Giuseppe Di Fazio con la Peugeot 205, autore del miglior tempo totale in gara con 9’20”82. Alle sue spalle il siciliano Bernardo Benenati (Volkswagen Golf GTI) e Francesco Maltese (Fiat 500), vincitore del 2° Raggruppamento. Il 1° Raggruppamento è andato a Marco Frenguellotti su Fiat 850.

Foto: fonte web 

martedì 5 agosto 2025

MONTE ERICE: L'ESSENZA DELLA CORSA IN SALITA TRA MITO, MARE E MEMORIA

Tra le strade che definiscono l’anima del motorsport italiano, poche evocano fascino e storia quanto la cronoscalata Monte Erice. Da oltre 70 anni, questo suggestivo tracciato in provincia di Trapani è molto più di una gara: è un patrimonio di passione, memoria e tecnica che affonda le sue radici nella storia delle competizioni su strada.

Una gara tra mare e mito.

Immersa nel paesaggio mozzafiato della Sicilia occidentale, la Monte Erice si snoda per 5,7 chilometri da Valderice fino al borgo medievale di Erice, arrampicandosi tra tornanti panoramici e rettilinei da brivido, con vista sul Monte Cofano e sulla baia di Cornino. Il tracciato, con oltre 400 metri di dislivello e curve cieche insidiose, resta uno dei più tecnici e amati del Sud Italia.

Organizzata dall’Automobile Club Trapani, la corsa è una delle tappe più amate del Campionato Italiano Velocità Montagna, del Campionato Siciliano Velocitá in Salita e delle auto storiche. Dal 2023, inoltre, è entrata a far parte del Campionato Italiano Supersalita. Un evento che richiama ogni anno circa 50.000 spettatori, trasformando il tracciato in un’arena a cielo aperto.

Una storia lunga 70 anni.

La prima edizione risale al 1954, con la vittoria di Pasquale Tacci su Alfa Romeo 1900 TI. Da allora, il percorso ha visto sfidarsi generazioni di campioni, leggende come Nino Vaccarella, Enrico Grimaldi, Benny Rosolia e il dominatore delle cronoscalate Mauro Nesti.

Indimenticabile anche Fabio Danti, che nel 1996 scrisse una delle pagine più belle al volante della Skoda Felicia Kit ufficiale, nella categoria Supersalita A1.

Negli anni '90, l'introduzione del gruppo Supersalita rivoluzionò la specialità, portando in gara vetture derivate dal DTM come la BMW M3 e l’Alfa Romeo 155 V6 TI.

Memorabile il duello del 1996 tra Luca Cappellari e Antonino La Vecchia, risoltosi per appena mezzo punto in classifica.


Il rito laico della velocità.

Alla Monte Erice, la corsa comincia molto prima dello start ufficiale: si avverte nei paddock, nel profumo di benzina, nei racconti degli appassionati. La folla che ogni anno si assiepa lungo il percorso non è un semplice pubblico, ma parte integrante dello spettacolo. Ogni passaggio diventa un momento di culto.

Come nel 1997, con Franz Tschager vincitore su Lucchini BMW, Fabio Danti su Skoda Octavia e La Vecchia ancora protagonista con la 155 V6 TI. Ogni staccata era un’esplosione di emozioni, ogni curva una scarica di adrenalina.

L’era Faggioli e il presente.

Dal 2000 in poi, la scena è dominata da Simone Faggioli, undici volte vincitore a Erice, con duelli epici contro Christian Merli, Domenico Scola, Diego Degasperi, e altri big delle cronoscalate. 

Nel 2020, la pandemia ha imposto il silenzio del pubblico, ricordando quanto l’anima di Erice sia anche nella sua gente. Senza di loro, il rombo dei motori sembrava vuoto.

Edizione 2025: l’ultimo atto del campionato.

Quest’anno, la cronoscalata Monte Erice sarà l’ultima e decisiva tappa del Campionato Italiano Supersalita 2025. Dopo i successi stagionali a Vallecamonica, Trento Bondone, Paolino Teodori, Luzzi Sambucina e – salvo sorprese – al Trofeo Luigi Fagioli, Simone Faggioli è pronto a laurearsi Campione Italiano per la 19ª volta tra CIVM e Supersalita: un traguardo che entra di diritto nella storia del Motorsport tricolore.

Una gara che va oltre il cronometro.

Ma la Monte Erice è qualcosa di più di una sfida contro il tempo. È un'esperienza spirituale, un viaggio verticale verso il mito. È un traguardo dell’anima, fatto di curve, ricordi e silenzi rotti solo dal suono dei motori.
La Monte Erice non è solo una corsa. È un luogo dove il tempo si ferma. E riparte, curva dopo curva.



domenica 3 agosto 2025

CHRISTIAN MERLI, LA FRIZIONE TRADISCE IL CAMPIONE: SOLO QUARTO A OSNABRÜCK

Certe volte, anche la perfezione meccanica cede all’imprevedibilità del motorsport. Lo sa bene Christian Merli, che durante la 57ª Cronoscalata Internazionale ADAC Osnabrücker Bergrennen è stato costretto ad arrendersi a un problema tecnico che ha interrotto una gara altrimenti dominata.

Il campione trentino, al volante della sua Nova Proto NP01 Cosworth, ha dovuto dire addio al podio a causa di un guasto alla frizione in gara 3, chiudendo così solo al quarto posto assoluto.

L’appuntamento tedesco, ottavo round del Campionato Europeo della Montagna, si corre sull’Uphöfener Berg, un tracciato breve ma impegnativo di appena 2,030 chilometri. 
Sabato, condizioni miste e asfalto bagnato hanno reso le manches di prova poco indicative, ma già domenica Merli aveva messo le cose in chiaro, segnando il miglior crono assoluto nelle prime due salite di gara. 

Il pilota italiano sembrava avviato verso un'altra vittoria netta, ma tutto è cambiato allo start della terza manche.

"Penso un problema alla frizione subito dopo lo start di Gara 3, non m’era mai successo", ha dichiarato a caldo il pentacampione. "Bene le prime due manche dove abbiamo staccato il miglior tempo. Però, la prima salita era sul bagnato e quindi si sapeva sarebbe stata scartata. 
La terza manche era decisiva, ma purtroppo ci siamo fermati. Le gare sono così e mi spiace per il campionato".

Il guasto, probabilmente improvviso e non prevedibile, ha impedito a Merli di completare la salita decisiva, precludendogli la possibilità di giocarsi la vittoria assoluta. 

Un episodio che pesa doppio in chiave campionato: con la classifica ancora apertissima, ogni punto conta e il margine d’errore, ormai, è ridotto a zero.

Con l’Osnabrücker Bergrennen ormai alle spalle, Merli dovrà affrontare i prossimi appuntamenti con la consueta precisione ma anche con una certa cautela: ogni imprevisto, d’ora in poi, potrebbe essere fatale per la corsa al titolo.

Foto: fonte web

RIETI-TERMINILLO, VITTORIA COL BRIVIDO: STEFANO DI FULVIO TRIONFA PRIMA DEL DILUVIO


Sorpresa bagnata alla 60ª Rieti–Terminillo: Stefano Di Fulvio vince la Coppa Carotti prima che scenda la pioggia.

Un finale da thriller ha scritto l’ultima pagina della 60ª Rieti–Terminillo, valida anche come 58ª Coppa Bruno Carotti e quinta prova del Campionato Italiano Supersalita. La pioggia, comparsa all’improvviso negli ultimi minuti della gara, ha stravolto ogni pronostico e regalato al pubblico un colpo di scena da ricordare: la vittoria di Stefano Di Fulvio su Nova Proto NP 01 Zytek.

Il pilota abruzzese è stato l’ultimo a partire prima che il tracciato venisse bagnato da un violento temporale. Un tempismo perfetto, unito a una prestazione magistrale, ha permesso a Di Fulvio di chiudere la salita in 5’05”27, irraggiungibile per tutti i big costretti a fare i conti con un asfalto scivoloso e traditore.

Secondo posto per Samuele Cassibba, tradito dal grip nel tratto finale e costretto a domare una vettura derapante. Il suo crono, comunque ottimo, lo ha portato alle spalle di Di Fulvio. 

Sorprendente terzo posto assoluto per il giovane Andrea Di Caro, primo tra le 1600 motori moto, che ha chiuso in 5’08”23, confermando il suo talento in rampa di lancio.

Completano la top five Mirko Torsellini (Nova Proto NP03) in 5’12”33 e Luca Caruso (Nova Proto NP03) in 5’15”70, entrambi protagonisti tra le 1600 motori moto. Seguono Giuseppe Vacca (Nova Proto NP 01-2, 5’17”75), Achille Lombardi (Osella PA30, 5’22”05), Michele Puglisi (Osella PA21 JRB, 5’24”68), Filippo Golin (Osella JRB 1000 BMW, 5’24”92) e Andrea Pezzani (Osella PA21/S Evo, 5’29”00).

Fuori dai primi dieci, ma con un occhio alla sicurezza, Simone Faggioli ha scelto di non forzare nel tratto più bagnato, chiudendo con oltre 24 secondi di distacco. Una decisione saggia, seppur penalizzante per la classifica.

Tra le vetture GT è stato Marco Iacoangeli a imporsi con la sua BMW Z4 GT3, davanti a Lucio Peruggini (Ferrari 488 Challenge Evo) e Giovanni Del Prete, sempre più in sintonia con la Ferrari 296.

Nel gruppo TCR dominio Audi RS3 con Salvatore Tortora davanti a Luca Tosini, Angelo Marino (su Cupra) e Antonio Scorza. Tra le RsCup grande prova della determinata Anna Maria Fumo sulla Peugeot 308, che ha messo in riga Giovanni Loffredo e Marco Di Ferdinando.

Nel gruppo E2SH delle silhouette, il calabrese Rosario Iaquinta ha dato spettacolo con la sua Lamborghini Huracan, chiudendo in 5’39”44, davanti a Manuel Dondi su Fiat X1/9 e Marco Gramenzi su Alfa Romeo 4C Judd.

Una gara segnata dalla variabilità meteo, che ha esaltato i più fortunati a scattare con percorso asciutto e punito chi è partito sotto l’acquazzone. La Rieti–Terminillo 2025 entra così negli annali con un’edizione dal finale imprevedibile, dimostrando ancora una volta come nella velocità in salita nulla sia scontato fino all’ultima curva.





venerdì 1 agosto 2025

DALLARA E FAGGIOLI ACCENDONO LA 60ª RIETI-TERMINILLO: NASCE IL PROGETTO SET THE TIME 2025

La 60ª edizione della Rieti-Terminillo si arricchisce con un’iniziativa esclusiva firmata Automobile Club Rieti, in collaborazione con il brand Dallara e il campione Simone Faggioli.

Rieti si prepara a vivere un weekend da leggenda con il ritorno della Rieti-Terminillo Lenergia, giunta quest’anno alla sua 60ª edizione. 

Ma le novità non finiscono qui: nella suggestiva cornice della Sala Mostre della Fondazione Varrone, è stato presentato ufficialmente il progetto Set The Time 2025, una straordinaria iniziativa resa possibile grazie al coinvolgimento di Dallara, eccellenza assoluta dell’ingegneria automobilistica italiana, e di Simone Faggioli, pluricampione europeo, della Pikes Peak e protagonista indiscusso delle cronoscalate.

A fare gli onori di casa è stato l’avv. Alessandro de Sanctis, Presidente dell’Automobile Club Rieti, che ha sottolineato come tutto ciò sia stato possibile “grazie al leggendario tracciato della Rieti-Terminillo e alle sue caratteristiche tecniche uniche”. Presente anche la vice Sindaco di Rieti, Chiara Mestichelli, che ha ribadito il legame profondo tra l’evento e il territorio, sostenendo la portata culturale e sportiva della manifestazione.

Nel cuore della presentazione, il momento più atteso: l’annuncio ufficiale della partecipazione di Dallara, rappresentata dall’ing. Andrea Reggiani, che ha illustrato la filosofia del progetto e le motivazioni dietro la scelta di Rieti come palcoscenico ideale.

“Ci hanno convinti il fascino del tracciato, la storia della gara e l’accoglienza ricevuta. Questa è molto più di una semplice prova: è la celebrazione di un sogno nato da Giampaolo Dallara, che oggi si traduce in un’auto agile, leggera e sicura, pensata per offrire il piacere della guida sportiva anche su strada”, ha dichiarato Reggiani.

La protagonista assoluta sarà la Dallara Stradale, una vettura capace di numeri da capogiro: 400 CV, accelerazione 0-100 in 3,25 secondi, peso a secco di 855 kg e una deportanza pari al proprio peso. Prestazioni che promettono emozioni forti, affidate alle mani esperte di Simone Faggioli, pronto a “scrivere il tempo” sul Terminillo.

“È un grande onore poter testare questa vettura in un contesto così iconico. Ringrazio l’AC Rieti e Dallara per l’opportunità: sarà una scoperta entusiasmante”, ha commentato il campione toscano, promettendo di raccontare ogni emozione dopo la prova.

A garantire l’organizzazione e la sicurezza dell’evento sarà, come sempre, lo staff dell’AC Rieti, con il Direttore di Gara Fabrizio Fondacci che ha ricordato come anche il Set The Time dovrà rispettare gli stessi elevati standard di sicurezza previsti per le gare ufficiali del Campionato Italiano Supersalita.

Non è un caso che Dallara abbia scelto proprio Rieti: la Rieti-Terminillo è uno dei tracciati più storici e affascinanti del panorama italiano, una salita tecnica e spettacolare che da decenni attira piloti di caratura internazionale. Il progetto Set The Time rappresenta così un unicum: un test ad altissimo livello tecnico, ma anche un ponte tra passato e futuro della passione per le quattro ruote.

Con il Set The Time 2025, la Rieti-Terminillo si conferma una delle vette più alte del motorsport italiano. Tradizione, innovazione, ingegneria d’eccellenza e talento sportivo si fondono per regalare agli appassionati un evento memorabile.

Foto: fonte web 



domenica 27 luglio 2025

SARNANO-SASSOTETTO 2025: DOPPIETTA PER DI FULVIO SUI TORNANTI MARCHIGIANI

Sui tornanti che si arrampicano fino a Sassotetto, la passione per la velocità ha trovato la sua espressione più pura nella Sarnano-Sassotetto 2025, 34° trofeo Lodovico Scarfiotti, quarta tappa del Super CIVM, valida sia per il girone nord che sud del Campionato Italiano Velocità Montagna.

Un’edizione dal sapore epico, dominata da Stefano Di Fulvio, che ha incantato pubblico e addetti ai lavori con due manches da manuale a bordo della sua Nova Proto NP 01 Zytek.

Il pilota abruzzese ha imposto subito la propria legge: nella prima manche ha fermato il cronometro su 4’17”37, già al di sotto del miglior tempo dell’edizione 2024. Ma è in Gara 2 che ha toccato vette straordinarie: 4’15”90, tempo mostruoso frutto di una guida pulita, aggressiva e tecnicamente impeccabile. Un capolavoro su quattro ruote che consolida il suo ruolo da leader nel panorama delle cronoscalate.
Alle sue spalle, Mirko Torsellini, su Norma M20 FC, ha saputo conquistare il pubblico e gli esperti con un debutto da veterano: 4’22”80 e 4’23”60 i suoi crono, lontani dal leader ma sufficienti per garantirgli una meritata seconda piazza assoluta. Una prestazione matura, da pilota pronto a fare sul serio nella stagione.

Terzo posto per Giuseppe Giacomo Vacca, anch’egli su Nova Proto NP 01, che ha migliorato sensibilmente tra le due manche: da 4’28”65 a 4’26”36, confermando la competitività della vettura e una costanza da top driver, pur restando ancora distante dai riferimenti di Di Fulvio.

Appena giù dal podio, Daniele Filippetti ha portato la sua Osella PA30 Zytek al quarto posto in entrambe le manches con due crono pressoché identici (4’32”86 e 4’32”52). Una performance costante, che però lascia intendere che servirà qualcosa in più per puntare al podio nelle prossime gare.

Ma la vera rivelazione è stato il giovane Filippo Golin, su Nova Proto NP03 con motore under 1600cc: il suo 4’37”52 in Gara 2 gli è valso il quinto posto assoluto e l’attenzione di molti team manager.

Il Gruppo GT ha regalato una delle battaglie più avvincenti della giornata. Lucio Peruggini, su Ferrari 488 Challenge, ha avuto la meglio nella prima manche (4’59”00), ma è stato Antonio Scappa, sempre su 488, a conquistare la seconda salita con un eccellente 4’57”29.

Ottimo esordio anche per Giovanni Del Prete sulla nuova Ferrari 296 Challenge, che ha chiuso le sue due salite in 5’03”21 e 5’02”97, segnando un debutto solido e promettente.

Per le vetture storiche, la cronoscalata ha ospitato il quarto round del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche, con il veterano Giuliano Peroni su Osella PA 8/9 BMW dominatore assoluto della classifica generale, davanti a Antonio Angiolani, su March 783 F3 e Fabio Torsellini su Osella PA 20.

Classica dei primi 10 del Super CIVM:

1° Stefano Di Fulvio (Nova Proto NP 01-2) in 8'33"27; 
2° Mirko Torsellini (Nova Proto NP 01-2) a 13"13; 
3° Giuseppe Vacca (Nova Proto Np 01-2) a 21"74; 
4° Daniele Filippetti (Osella PA 30 Zytek) a 32"11; 
5° Alberto Scarafone (Osella PA 30  2000) a 43"77;
6° Filippo Golin (Nova Proto Np 03 Aprilia) a 49"09;
7° Andrea Vellei (Gloria C8P) a 1'19"52; 
8° Antonio Scappa (Ferrari 488 challenge) a 1'25"01; 
9° Lucio Peruggini (Ferrari 488 challenge) a 1'26"52; 
10° Marco Capucci (Osella PA 21) a 1'31"51.

Classifiche di Categoria CIVSA

1° Raggruppamento:

1° Tiberio Nocentini - Chevron B19
Cosworth
2° Alessandro Rinolfi - Morris Mini
Cooper T1300
3° Sergio Davoli - Porsche 911T
GT2000

2° Raggruppamento:

1° Fiorello Perilli - Fiat 128 Rally
TC1300
2° Andrea Buttura - Giannini 650 NP
TC700
3° Mario Straffi - Fiat 128 Rally

3° Raggruppamento:

1° Giuliano Peroni - Osella PA 8/9
BMW (1° assoluto)
2° Marco Gentili - Fiat X1/9 (classe
Silhouette 1600)
3°Erwin Morandell - Fiat X1/9
GTS1600

4° Raggruppamento:

1° Arnaldo Pinto - Lucchini SN Alfa
Romeo
2°Andrea Guidi - Renault 5 GT Turbo
A2000
3° Manolo Campetti - Fiat Uno Turbo
A2500

5° Raggruppamento:

1° Antonio Angiolani - March 783 F3
Toyota (2° assoluto)
2° Massimiliano Vitali - Formula Alfa
Boxer
3°Roberto Pierucci - Formula 3

Categoria Classiche:

1° Fabio Torsellini - Osella PA 20
BMW (3° assoluto)

Foto: fonte web 

PERONI TRIONFA A SARNANO: SPETTACOLO AL 17° TROFEO SCARFIOTTI

È stata una domenica da ricordare quella vissuta sui tornanti della Sarnano–Sassotetto per la 17ª edizione, auto storiche , del Trofeo Lodovico Scarfiotti, quarto appuntamento stagionale del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche.

Una gara che ha saputo unire il fascino intramontabile delle vetture storiche all’intensità della competizione moderna, regalando emozioni forti e distacchi minimi nei piani alti della classifica.

Il tracciato marchigiano, lungo 9,927 km, ha fatto ancora una volta la differenza: tecnico, spettacolare e selettivo, con le sue pendenze e i suoi panorami unici, ha messo alla prova ogni dettaglio di guida e meccanica. 

La cronoscalata, organizzata con passione e precisione dal Gruppo Sportivo AC Macerata, si è confermata uno degli eventi di punta del calendario tricolore, anche per il suo valore strategico: giro di boa del campionato e crocevia cruciale per chi punta al titolo 2025.

A scrivere il proprio nome nell’albo d’oro è stato Giuliano Peroni su Osella PA 8/9 BMW che ha conquistato il successo assoluto grazie a due manche di grande regolarità e velocità: 5’22"20 nella prima salita, seguiti da un perentorio 5’21"26 nel secondo passaggio, per un totale di 10’43"46.

Alle sue spalle si è distinto il marchigiano Antonio Angiolani, sempre preciso e redditizio sulla sua March 783 F3. Dopo un’ottima prima manche (5’25"63), ha confermato il passo anche nella seconda (5’28"10), chiudendo a 10’53"73 totali e regalando al pubblico di casa un secondo posto di valore.

A completare il podio, la rimonta di Fabio Torsellini su Osella PA 20, che con un ottimo 5’30"23 nella seconda salita ha recuperato terreno chiudendo le due manches in 11’07"27. Un risultato che testimonia l’affidabilità e la competitività del pacchetto tecnico. 

Oltre alla lotta per la vittoria assoluta, il Trofeo Scarfiotti ha offerto bagarre nei vari raggruppamenti. Pinto, Gentili, Nocentini e Morandell hanno lottato a colpi di centesimi, con tempi ravvicinati che hanno tenuto con il fiato sospeso gli spettatori lungo il percorso. 

Prestazioni solide anche per Vitali, Guidi e Campetti, a conferma dell’elevato tasso di competitività dell’intero panorama delle auto storiche.

Classifiche di Categoria

1° Raggruppamento:

1° Tiberio Nocentini - Chevron B19
Cosworth
2° Alessandro Rinolfi - Morris Mini
Cooper T1300
3° Sergio Davoli - Porsche 911T
GT2000

2° Raggruppamento:

1° Fiorello Perilli - Fiat 128 Rally
TC1300
2° Andrea Buttura - Giannini 650 NP
TC700
3° Mario Straffi - Fiat 128 Rally

3° Raggruppamento:

1° Giuliano Peroni - Osella PA 8/9
BMW (1° assoluto)
2° Marco Gentili - Fiat X1/9 (classe
Silhouette 1600)
3°Erwin Morandell - Fiat X1/9
GTS1600

4° Raggruppamento:

1° Arnaldo Pinto - Lucchini SN Alfa
Romeo
2°Andrea Guidi - Renault 5 GT Turbo
A2000
3° Manolo Campetti - Fiat Uno Turbo
A2500

5° Raggruppamento:

1° Antonio Angiolani - March 783 F3
Toyota (2° assoluto)
2° Massimiliano Vitali - Formula Alfa
Boxer
3°Roberto Pierucci - Formula 3

Categoria Classiche:

1° Fabio Torsellini - Osella PA 20
BMW (3° assoluto)

Foto: fonte web





domenica 20 luglio 2025

ANDREA DI CARO, IL DAVIDE DELLA SUPERSALITA: SECONDO ASSOLUTO A LUZZI CON UNA 1150 CC

Il Campionato Italiano Supersalita ha vissuto uno dei suoi momenti più intensi ed emozionanti nella 29ª edizione della Luzzi–Sambucina. Sul tecnico e affascinante tracciato calabrese, noto per la sua selettività e le condizioni sempre al limite, è andata in scena una domenica di adrenalina pura.

Ancora una volta, Simone Faggioli, su Nova Proto NP 01, ha imposto il proprio dominio assoluto, ma i riflettori, stavolta, non erano tutti per lui.

A rubare la scena è stato un giovane siciliano che, con coraggio, talento e determinazione, si è guadagnato il centro del palcoscenico: Andrea Santo Di Caro.

Il ventiquattrenne di Caltanissetta, al volante della Nova Proto NP03 motorizzata Aprilia da 1150 cc (categoria E2SC-SS1600), ha infatti sorpreso pubblico e addetti ai lavori conquistando un incredibile secondo posto assoluto in entrambe le manche, dietro solo all’irraggiungibile Faggioli. E non si tratta di un risultato frutto del caso, ma di una prestazione di sostanza, maturità e controllo, contro avversari dotati di mezzi tecnicamente superiori.

I tempi parlano chiaro: 3’17"27 in gara 1, migliorato a 3’17"24 in gara 2, contro i 3’13"24 e 3'12"34 del vincitore Faggioli. Ma a colpire più del cronometro è il distacco contenuto, poco più di quattro secondi, da un pilota che, da anni, è il riferimento assoluto nelle salite italiane ed europee.

In un panorama in cui i prototipi oltre i 3000 cc fanno spesso il bello e il cattivo tempo, vedere una piccola NP03, spinta da un motore moto da appena 260 cavalli, issarsi ai vertici della classifica ha del clamoroso. Una prestazione che certifica il valore di Di Caro e lo consacra come uno dei giovani più promettenti dell’intera scena nazionale.

“Un risultato incredibile – ha commentato emozionato Di Caro nel post-gara – che dedico alla mia squadra CST Sport, alla mia famiglia e a Simone Faggioli, che è da sempre un punto di riferimento. Il miglioramento in gara 2, mentre le temperature salivano e tanti facevano fatica, è la dimostrazione che stiamo lavorando nella giusta direzione.”

Quella di Andrea Di Caro non è stata solo una gara veloce, ma una dimostrazione di padronanza tecnica e mentale. L’asfalto rovente, i tornanti da seconda piena, i tratti ad alta velocità e i cambi di pendenza non hanno scalfito la sua lucidità. L’ha interpretata da veterano, non da esordiente. E lo ha fatto tenendosi alle spalle piloti esperti e blasonati, come Luigi Fazzino su Osella PA2000 Turbo, Franco Caruso, Samuele Cassibba, Francesco Conticelli, tutti su Nova Proto con motore da 3000 cc e 500 CV.

Un risultato che va ben oltre la classifica: è una dichiarazione di intenti. Di Caro non si accontenta più di esserci. Vuole competere. E, a giudicare da quanto visto a Luzzi, ha tutte le carte in regola per farlo.

Naturalmente, il re delle salite Simone Faggioli ha fatto valere la legge del più forte. Al volante della sua Nova Proto NP01 Bardahl, ha dettato il ritmo fin dalle prove e ha confermato la supremazia in gara, firmando un doppio crono di assoluto valore: 3’13"24 e 3’12"34.

Ma lo stesso Faggioli, nel post-gara, ha lasciato trasparire ammirazione per chi lo ha seguito più da vicino: “Il tracciato è sempre impegnativo e oggi non era facile essere costanti. Il livello si alza anno dopo anno, e vedere giovani così determinati è uno stimolo per tutti.”

Un tributo, nemmeno troppo velato, al talento emergente che lo ha seguito più da vicino. Un passaggio di consegne ancora lontano, certo, ma la sensazione è che, per la prima volta, qualcuno abbia iniziato a bussare con forza alla porta del campione.

Foto: fonte web 

MERLI TRIONFA A LIMANOWA E CONSOLIDA LA LEADERSHIP NEL CAMPIONATO EUROPEO

Christian Merli si conferma il re delle salite europee. 
Alla sedicesima edizione della HillClimb Limanowa, settima tappa del Campionato Europeo della Montagna, il trentino ha firmato un’altra prestazione magistrale, portando a casa la sua quarta vittoria stagionale su Nova Proto NP01.

Già nella prima manche, Merli ha messo in chiaro le sue intenzioni, stampando un impressionante 1'52"723, tempo irraggiungibile per gli avversari. Il più vicino, lo spagnolo Joseba Iraola Lanzagorta, anch’egli su Nova Proto NP01, ha fermato il cronometro a 1'56"090, pagando un distacco di oltre tre secondi (+3"367). Terzo il francese Kevin Petit, sempre su NP01, in 1'56"945 (+4"222).

Alle loro spalle, l’esperto valtellinese Fausto Bormolini, con la sua Reynard K02, ha chiuso la prima salita con un solido 1'59"154, distante 6"431 secondi da Merli, ma primo nella sua categoria.

La seconda manche ha visto ancora una volta Merli al top della classifica, con un tempo di 1'56"334, che gli ha permesso di contenere il ritorno di Petit (1'57"517) e Iraola (1'58"074). 

Bormolini si è confermato quarto assoluto, con un distacco di 4,746 secondi, dominando ancora il gruppo P2.

Classifica finale dei primi cinque concorrenti per somma dei tempi:

Christian Merli (Nova Proto NP01) – 3'49"057

Joseba Iraola Lanzagorta (Nova Proto NP01) – +5.107

Kevin Petit (Nova Proto NP01) – +5.405

Fausto Bormolini (Reynard K02) – +11.324 (1° di Gruppo P2)

Foto: fonte web 






domenica 13 luglio 2025

TOTÒ RIOLO TRIONFA ALLA CESANA -SESTRIERE 2025: VITTORIA STORICA DOPO 17 ANNI

Totò Riolo ha riscritto il proprio nome nella storia della Cesana-Sestriere, conquistando con autorità la 43ª edizione della celebre cronoscalata piemontese. 

Il pilota siciliano, al volante della PRC A6 della Squadra Piloti Senesi, ha fermato il cronometro sul tempo di 4’55”58 lungo i 10,4 chilometri del tracciato, aggiudicandosi non solo il q
Quarto Raggruppamento, ma anche il miglior tempo assoluto della manifestazione.

Una vittoria dal sapore speciale per il cerdese, che torna sul gradino più alto della Cesana dopo ben 17 anni, quando nel 2008 trionfò con una Porsche. Un successo che è anche una rivincita personale dopo l’amarezza del 2024, quando fu costretto al ritiro per un guasto tecnico.

Quest’anno, invece, tutto ha funzionato alla perfezione, e Riolo ha potuto finalmente lasciarsi andare a un meritato trionfo.

Dietro al vincitore si è piazzato Mario Massaglia, beniamino di casa e grande protagonista delle prove ufficiali. Il pilota piemontese, al volante della Osella PA 9/90 preparata dal Team Di Fulvio, ha dato filo da torcere a Riolo, ma non è riuscito a replicarne il ritmo in gara. 

Completa il podio del Quarto Raggruppamento il pisano Piero Lottini, anch’egli su Osella PA 9/90, autore di una prestazione solida e costante.

Nel Terzo Raggruppamento, a brillare è stato Giuliano Peroni, che con la sua Osella PA 8/9 BMW ha centrato una vittoria netta e il terzo tempo assoluto della gara. Il driver e preparatore fiorentino, esperto e sempre competitivo, ha così ripreso la testa del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche.

Il Quinto Raggruppamento ha visto imporsi Pier Paolo Serra con la March 772, macchina che ha dimostrato grande competitività fin dalle prove. Il pilota ha chiuso con un brillante quinto tempo assoluto, sottolineando la bontà del pacchetto tecnico.

Nel Primo Raggruppamento, infine, a spuntarla è stato l’austriaco Harald Mossler su Darren Mk3, davanti al campione in carica Tiberio Nocentini su Chevron, che ha ammesso qualche imprecisione nella guida. 
Per Mossler, in forza alla Bologna Squadra Corse, è stato un weekend perfetto.
Oltre a Riolo, diversi altri piloti siciliani si sono messi in luce nella trasferta piemontese. L’etneo Lino Capizzi su Peugeot 205 GTi ha centrato il 14° posto di Quarto Raggruppamento, mentre il trapanese Antonino Oddo, su Fiat 500, ha chiuso 19° nel Terzo. Infine, il palermitano Giuseppe La Rocca ha terminato la gara con il 15° posto nel Secondo Raggruppamento.

Foto: fonte web 



giovedì 10 luglio 2025

WRC: AL RALLY DI FINLANDIA DEBUTTA LA TOYOTA A IDROGENO CON KANKKUNEN

La GR Yaris Rally2 H2 Concept porta l’innovazione sulle strade sterrate di Jyväskylä. Al volante, una leggenda: Juha Kankkunen.

Il Rally di Finlandia 2025 si prepara a scrivere una nuova pagina nella storia del motorsport con un debutto d’eccezione: la Toyota GR Yaris Rally2 H2 Concept, la prima auto da rally con motore a combustione interna alimentato a idrogeno, scenderà in azione sulle celebri speciali di Jyväskylä. A portarla in gara in veste dimostrativa sarà Juha Kankkunen, quattro volte campione del mondo rally e attuale vice team principal del TGR World Rally Team.

La vettura rappresenta un’evoluzione diretta della Corolla H2 che Toyota schiera dal 2021 nel campionato giapponese Super Taikyu, dove ha raccolto dati preziosi per lo sviluppo del powertrain. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: coniugare le emozioni del motorsport con la visione di una mobilità a zero emissioni, senza sacrificare sound e sensazioni di guida.

Tecnologia di frontiera

Sotto la carrozzeria della GR Yaris Rally2 H2 Concept batte un motore a combustione interna alimentato a idrogeno compresso, capace di ridurre drasticamente le emissioni mantenendo però le caratteristiche meccaniche che gli appassionati di rally amano: cambio manuale, trazione integrale e un sound autentico, lontano dalla silenziosità dei veicoli elettrici.

La piattaforma è quella della GR Yaris Rally2, adattata nella sede finlandese di Toyota Gazoo Racing a Jyväskylä. I test si sono svolti proprio sulle strade sterrate della regione, garantendo che la vettura fosse pronta per affrontare il terreno impegnativo del "Gran Premio della Foresta".

Un ritorno di classe

Il debutto ufficiale avverrà durante la prova spettacolo di Harju, nel cuore di Jyväskylä, giovedì sera. La vettura tornerà poi in scena nella stessa speciale (PS10) venerdì. A guidarla sarà Juha Kankkunen, simbolo vivente del rally finlandese, che ha collaborato attivamente allo sviluppo dell’auto insieme a Jari-Matti Latvala, attuale team principal e a sua volta ex pilota della Corolla H2 in Giappone.

Non solo: durante l’evento, la GR Yaris Rally2 H2 Concept sarà esposta nel parco assistenza, accanto ad altri modelli Toyota alimentati a idrogeno come la Mirai e il pick-up Tundra, per mostrare al pubblico l’ampio spettro di applicazioni di questa tecnologia.

Rally e sostenibilità: una strada possibile?

Con questa iniziativa, Toyota lancia un messaggio forte e chiaro: l’idrogeno può essere una risposta concreta per il futuro del motorsport. Dopo il debutto sperimentale della GR Yaris H2 al Rally del Belgio 2022, guidata da Akio Toyoda e dallo stesso Kankkunen, il progetto ha preso slancio fino a sfociare nella nuova Rally2 H2 Concept.

Il Rally di Finlandia, dunque, si conferma non solo un banco di prova tecnico e sportivo, ma anche un laboratorio di innovazione per immaginare un futuro in cui passione e sostenibilità possano davvero andare di pari passo.

Foto: fonte web